Capitolo 8

56 8 11
                                    

Qualcuno mi accarezza la coscia.
Mi sveglio di soprassalto.
Quando vedo Lorenzo, mi tranquillizzo.

"Cos'hai?" Ridacchia.
Roteo gli occhi e guardo fuori dal finestrino: siamo vicino un fiume deserto.
"Dove siamo?"

"Perché siamo soli?"

"Lorenzo, cosa sta succedendo?"

Sbuffo ed esco dall'auto.

Il posto è bellissimo: alberi di albicocco e cespugli pieni di fiori rosa e viola, uccelli canterini che ballano insieme al lieve venticello sulla strada del cielo, il sole splendente che riflette la sua luce sull'acqua limpida del fiume. È letteralmente magnifico.

"Lorenzo, dove siamo?" Chiedo con un sorriso smagliante.

Si avvicina a me e mette le mani nelle tasche, respira l'aria pulita di primavera e chiude gli occhi.

"Questo posto è il Paradiso, vero?"

Mi giro verso di lui e gli sorrido sinceramente. Faccio con la testa "sì".

"Ma.. Perché siamo qui?" Domando con aria preoccupata.

"Stai tranquilla, non ho intenzione di toccarti, per lo meno non qui." Alza le spalle ridendo.

Arrossisco, infatti nascondo il mio viso tra le mani.
Per non farmi notare aggiungo:"Che facciamo di bello?"

Inspira profondamente. "Questo posto è il mio piccolo segreto.. Quando sono nervoso oppure giù di morale, mi nascondo qui. In mezzo al nulla. Di solito nessuno viene qui. Solo la natura mi tiene compagnia."

Che bello da parte sua, mostrarmi qualcosa di suo.
"Ma perché?"
Mi scruta con aria interrogativa. "Scusa?"
"Perché proprio io? Non avevi tante ragazze intorno a te?"
Si morde l'interno delle guance. "Come ho detto e ripeto, non sei uguale a loro. Non ti dirò che sei diversa da tutte le altre ragazze, ma neanche uguale."
"La devo prendere come offesa?"
"No, no. È un complimento."
Annuisco. "Ouch.." Non so che altro aggiungere.
"Hai fame?" Chiede imbarazzato grattandosi la testa.
Chino la testa da un lato e passo la lingua all'interno della mia guancia.
"Ho un leggero appetito.." Mi gratto anche io la testa, per fargli compagnia.
Il suo viso si illumina.
"Aspetta." Dice e corre verso l'auto a prendere qualcosa dal bagagliaio.

Porta una grossa tovaglia e la stende per terra e sopra ci mette un cestino da picnic.
Mi viene da ridere ma mi trattengo.
Mi fa segno di sedermi e lui si affianca a me.
Mi mordo il labbro inferiore.
Comincia a svuotare il cestino contenente tante cose: panini al prosciutto e salame, contenitori di riso con pancetta e piselli, insalata russa, frutta, muffin e torta al cioccolato.
Rimango stupefatta. "Hai.. Hai fatto tutto tu?"
Sorride maliziosamente. "Sì.. Beh, con l'aiuto di mia madre ma.. Sì, in pratica ho fatto tutto io. Da cosa vuoi incominciare?"

Mangiamo e ridiamo insieme sul modo di mangiare di Lorenzo. I panini contengono della maionese e lui si sporca sia la maglietta che gli angoli della bocca. Prendo un fazzoletto e lo aiuto a pulirsi.
Appena assaggio un muffin non faccio a meno di ansimare. Sono troppo buoni.
Lorenzo inarca le sopracciglia e mi guarda storto, ma gli piace, si vede.
"Pervertito!" Esclamo.
"Ah, io pervertito? Senti, hai piselli a sufficienza nel riso, goditeli." Mi invita ironicamente facendomeli vedere. "Te gli mostro, nel caso tu avessi dubbi su come sono fatti.."
Corruccio la mia espressione e gli tiro una pacca sulla spalla.
Si alza e comincia a correre, io lo inseguo.
"Pervertito!" Grido.
"Parla lei!" Ride.
Ad un certo punto si ferma e poggia le mani sulle ginocchia. È stanco.
Io gli salto sulle spalle da dietro e lo stringo al collo.
"Potrei ucciderti, sai?" Ridacchio.
Non so come riesce, ma mi prende da dietro e mi porta avanti, mi sta tenendo in braccio.
Siamo così vicini, così diversi, ma allo stesso tempo uguali.
Il cuore mi batte all'impazzata, sta per scoppiare.
I miei respiri accelerano e anche i suoi. Lorenzo passa la lingua sulle sue umide labbra.

Dovrei baciarlo?

Alla fine gli mordo una guancia e mi lascia andare.
Torno al mio posto sulla tovaglia e vedo Lorenzo togliersi la maglietta.
Corruccio le labbra. "Che hai intenzione di fare?"
Fa un cenno al lago. "Fa caldo. Non posso fare il bagno?"
Annuisco.
Non riesco a non guardare il suo fisico. Devo ammettere che non è come tutti i fisici muscolosi e tonici di molti ragazzi, ma asciutto e magro. Bello o no, mi piace guardarlo. È un momento che non so se mai potrò rivivere.
Corre e mentre fa il tuffo urla. "Bam!"
Mi porto una mano alla bocca per non ridere. È così simpatico, non sapevo potesse essere talmente bella questa parte nascosta di Lorenzo.

È sparito nel nulla.
"Lorenzo?" Cinguetto.
Niente.
"Lorenzo?" Lo richiamo.
Sarà uscito dall'acqua senza che io lo potessi vedere?
"Lorenzo?!"
Ancora niente.
Mi alzo e mi avvicino all'acqua limpida e trasparente come il vetro.
"Lorenzo?" Riprovo. "Lorenzo ti prego. Esci fuori..." Bisbiglio.
Niente.
Cosa sta succedendo.
Mi metto in ginocchio vicino l'acqua.
"Cavolo, Lorenzo.. Ti odio.." Mugugno.

Improvvisamente sento la mia pelle fredda e pesante.
Lorenzo mi ha accolta di sorpresa. Mi ha presa per le braccia e mi ha fatta scivolare nel lago.
Esco subito fuori dall'acqua.
"Ma sei matto?!" Urlo.
Lorenzo ride. "Ti sei spaventata, tesoruccio?"

Come mi ha chiamata?

"Ti odio!" Ringhio e vado a sedermi.
Sono tutta fradicia.
"Hey.."
"Non mi toccare!" Ringhio di nuovo.
"Dai.." Mi istiga facendomi il solletico ai fianchi.
Scoppio a ridere. "No, Lollo, ti prego."
"Ah, ho scoperto il tuo punto debole." Ridacchia e mi fa sedere sopra di lui.
Lo prendo per i polsi e gli tengo fermi guardandolo negli occhi.
È felice, si sta divertendo, sono fiera di me stessa.
"Come si fa a non sopportare una persona ma ammirarla allo stesso tempo?" Mormora.
"Scusa?" Sussurro in tono scioccato.
"Hai sentito bene." Sbuffa scocciato.
"Di nuovo sto tono di voce? Uffa, mi stavo divertendo!" Esclamo e faccio per alzarmi, ma vengo spinta a terra e sopra di me si posiziona Lorenzo.
"Io.. Sei speciale e sì, sei totalmente diversa dalle altre."
Non faccio in tempo neanche a pensare che sento una forte pressione sulle mie labbra.

Cosa sta succedendo?

La lingua di Lorenzo si fa spazio tra le mie labbra.
Lo lascio fare, bacia così bene. Sento il fuoco, la scintilla. Non è un bacio che esprime foga ma semplicemente sentimento.
Io lo voglio e lui vuole me.

Entrambi abbiamo le labbra gonfie e bagnate.
"Grazie." Bisbiglia al mio orecchio.

Let my body do the work, work, work..

"Bella de zia, cambia suoneria! Metti Justin Bieber!"
"Stai scherzando?!"
Ride. "Sì, rispondi."

Jacopo.

"Hey.. Hm.. Ja.. Jacopo.." Borbotto.
Lorenzo sgrana gli occhi.
"Te fai attenzione alla strada, non voglio morire oggi." Mimo con le labbra.
"Perrie? Con chi stai parlando?"
"Con Lorenzo." Affermo.
"Con Lorenzo?! Perché?"
Passiamo ai fatti.
"Perché mi hai chiamata?"
"Volevo vederti, mi mancavi. Ma tu e Lorenzo non vi odiavate?" Sento nella sua voce un pizzico di gelosia.
"Sì, ma.."
"O frate!" Fa Lorenzo. "Sta sera ti voglio sai tu dove."
"Ah, vero. Perrie, ho ricevuto un'altra minaccia, questa volta su.."
Lo interrompo. "La prima cosa che farò appena arrivo al campus è farti visita."
Spegne la chiamata.
"Tu non vai da nessuna parte con quello lì." Brontola Lorenzo.
"Scusa? Solo perché mi hai baciata non vuol dire che.."
"Lo so, penso la stessa cosa."

Cosa?!

Mi fa male il cuore. "Io.."
Scuote la testa. "Seriamente pensavi che baciandomi ti avrei considerata la mia ragazza?"
"Io non voglio stare con te. È stato uno sbaglio quel bacio." Sbotto.
Ritira la sua mano. "Perfetto. Insopportabile."
Eppure non è vero, io lo voglio, più di ogni altra cosa.

Scendo dalla macchina.
"Sono un mostro. Ti farei solo soffrire. Mi odieresti.." Cinguetta Lorenzo.
Non lo ascolto. Accelero il passo e arrivo alla stanza di Jacopo.
Busso, apre la porta e precipito dentro. "Dov'è scritto?"
Lì.
Fuori, su un camion c'è scritto: È LA TUA FINE.

"Jacopo, mi nascondi qualcosa. Anche Lorenzo. Anche Anna. Poi quell'incidente alla discoteca, il biglietto del portafoglio.. Voglio sapere." Esorto il mio amico in tono convincente.

How can you love me? Lorenzo Ostuni (Favij)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora