Rimango sveglia le prossime ore, provo a sedermi, dormire, tranquillizzarmi, però quel messaggio mi da semplicemente troppa ansia.
Sono le 04:51: ho bisogno di un caffè o di un muffin.
Scendo sotto al bar e vedo il commesso che un paio di ore fa mi ha chiesto dove mi stessi dirigendo, quello che la settimana scorsa mi sorrideva in modo esagerato.
Sta guardando la tv e appena schiarisco la voce il suo volto si illumina.
"H-hey.. C-ciao.." Balbetta.
Vado subito al sodo. "Desidero un caffè e un muffin alla banana possibilmente."
"Ou.. Niente banana." Sorride. "Abbiamo diversi miffin allo yogurt e cioccolato."
Sbuffo. "Cavolucci, dai prendo quello allo yogurt."
"Il tuo caffè sarà pronto in pochi secondi, vai pure ad accomodarti."
"Grazie.""Allora, come mai qua tutta sola?"
Sorrido a questa domanda girando il cucchiaino nel caffè, è molto realistica. "Ma io vivo da sola, sono una tipa solitaria."
"Bello, il tuo ragazzo deve essere un tipo fortunato: non esiste pericolo che tu possa tradirlo." Scherza.
"Ragazzo.. Io non ho un ragazzo." Mormoro.
"Ah, scusami.. Sono abituato ad essere molto socievole con la gente, sopratutto se sono clienti, invece te sembri molto riservata."
Rido divertita. "Hai proprio ragione, è quello che pensavo."
"Come ti chiami?"
"Perrie, tu?"
"Harry, piacere di conoscerti." Mi stringe la mano, un gesto simpatico ed educato.
"Il piacere è tutto mio."
C'è un momento di silenzio imbarazzante.
Appena finisco di mangiare il mio dolce mi alzo e li pongo i soldi per il mio spuntino. "Grazie mille della compagnia."
"Vai da Cox?"
Inarco le sopracciglia. "Scusa? Come fai a sapere-"
"Sono stato io a levarti da dosso quando eri in preda al panico e accasciata accanto al ragazzo. Eri proprio sporca di sangue."
Qualcosa non quadra. "Ma tu-"
"Faccio tirocinio come medico e infermiere. Invece come hobby faccio il cameriere in questo bar."
"Wow."Ma allora posso interrogarlo!
"Quindi sai perché Lorenzo è da una settimana qui in questo ospedale? Se non fosse stato nulla di grave, il giorno successivo doveva essere esternato."
Si gratta la nuca in modo nervoso. "Siete compagni?"
"Ti ho detto che non ho il ragazzo." Replico.
"Ok, è una faccenda complicata, tra l'altro conosco Cox da un casino di anni, è sempre stato un guasta feste.. Ha problemi cardio respiratori e ha rischiato la vita parecchio questa volta, se non fossimo arrivati in tempo.."Questa volta?
"È capitato anche altre volte?"
"Sapessi quante volte, il bello è che si porta sempre i demoni dietro e quindi non abbiamo mai potuto tenerlo più di qualche ora.. Ma conoscendolo anche come amico, molte cose se le meritava.. Però il fatto che fosse minuto di fisico non significa niente, di forza ne ha e non ho mai saputo da dove la tirasse fuori, non ha muscoli.."
"Quindi tu lo conosci bene?"
Respira profondamente. "Sono forse l'unica persona che sa qualcosa in più di tutti gli altri, ma non significa niente, ha dei lati molto oscuri e ha fatto cose che neanche io potrei perdonare, infatti non l'ho perdonato ancora.."
"Perché?"
"Non voglio parlarne, è un tipo strano, tutto qui. Non so se siete amici, il che sarebbe strano perché lui odia avere amici, però in ogni caso ti consiglio di stargli a distanza di sicurezza."Lorenzo e io come amici? Io neanche so cosa fossimo, amici, nemici, due ragazzi a cui capita di baciarsi.. Quel ragazzo mi fa provare tante forti emozioni contemporaneamente.
Vorrei però insistere con le domande, può essere l'unica possibilità che ho a disposizione per sapere qualcosa di Lorenzo.
"Mi racconti perché lo consideri così pericoloso?"
"Avevo una ragazza di nome-"
"Perrie? Che ci fai qui?" Fa la voce di Lorenzo alle mie spalle.
"Harry.." Ghigna infine.
"Buongiorno anche a te principessa." Ironizza Harry.
"Vaffanculo." Risponde l'altro.
Il mio amico si avvicina a me. "Che ci fai qui con questo qui?"
"Stavamo chiacchierando."
"Ah, quindi avete fatto amicizia." Dice fulminando Harry con lo sguardo.
"Lorenzo, torna a riposare." Replico freddamente, mi sono appena ricordata del messaggio sul cellulare.
"Vieni con me, non lasciarmi solo." Dice con occhi supplicanti, occhi brillanti e teneri ma allo stesso tempo maliziosi e arrabbiati.
"Ti raggiungo subito."
"No. Vieni adesso."
"Perrie, meglio se vai. Ci vediamo." Saluta con un bellissimo sorriso Harry.
"Ciao." Ricambio sorridente mentre Lorenzo mi tira per il polso verso le scale.
Quando entriamo in stanza chiude la porta e si appoggia ad essa. "Non avvicinarti a quello, mai più."
Alzo un sopracciglio. "Ma da quando in qua mi dici cosa fare? Lo fai spesso e poi solo perché ti permetto di baciarmi non vuol dire che hai pieno controllo su di me."
Scoppia in una risata veramente fastidiosa. "Scusa? Che vuoi dire? Che ti amo e mi sto trasformando nel ragazzo geloso e possessivo? No cara, sei praticamente lontana dai miei progetti."
"Progetti? Scusa, mi sono persa qualcosa? Oppure questo è uno dei tuoi lati oscuri?"
"Smettila di fare domande."
"Perché? Stavo bene giù, potevi lasciarmi con Harry a-"
"Sparlarmi alle spalle? Perché vuoi sapere più cose su di me?"
Mi lascia senza parole, in pratica origliava.
"Perché non mi hai detto che hai problemi cardio-respiratori?"
"Ma che cazzo te ne può fregare? Non sono affari tuoi e poi solo perché ti lascio toccarmi i capelli e baciarmi non significa niente! Non hai diritto a farti i cazzi miei."
"Ma hai detto che ti piacevo.."
"Non aspettarti niente da me, frequento un casino di ragazze."
"Quindi?" Mi trema la voce.
"Scopo con chi voglio e quando voglio."
Questo è come un pugno allo stomaco. Perché si comporta così? Qualche ora prima era dolce e tenero. Abbasso lo sguardo. Sento le ghiandole lacrimali pesanti.
STAI LEGGENDO
How can you love me? Lorenzo Ostuni (Favij)
FanfictionFanfiction su Lorenzo Ostuni (Favij). "Tu hai paura di qualcosa, io lo so." Affermo. "Sì, paura di una sola cosa." "Di cosa?" "Di perderti."