Capitolo 2

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Sono molto agitata. Non so cosa fare. Devo andare di nuovo dalla preside per chiedere come fare i miei orari? Non posso neanche parlarne con la mia nuova compagna di stanza, è fuori. Sono solo le 22:00 e io sto già andando nel pallone.
Alla fine decido di prendere la mia borsa e di girare nel campus. Forse troverò qualcuno che possa aiutarmi.

Ma dove sono tutti? Sembra vuoto il campus. Continuo a camminare finché non inciampo in una lattina vuota di birra e cado a terra.
Mi alzo velocemente e mi pulisco le ginocchia. Sono in mezzo al parcheggio del campus e mi sento come in un film horror: luci arancioni, notte fonda, sono in ansia. Spero di non perdermi.
Cammino fino ad arrivare alla Reception dove ho incontrato prima Lorenzo.
C'è un piccolo campanellino. Lo suono e dalla stanza che sta sul retro della Reception esce un ragazzo con i capelli messi in disordine che si gratta la testa. L'ho svegliato?
Appena mi vede sbuffa come se non gli facesse per niente piacere vedermi. "Ancora tu? Cosa ti manca?"
Gli sto proprio antipatica. "Ehm, scusa tanto. Solo che sono in ansia. Come faccio per domani?"
Alza gli occhi al cielo. "Allora, prima tu, tua madre e il tuo ragazzo siete venuti a rompermi dicendo che sono un gran maleducato, poi vi accompagno in macchina fino alla tua camera, poi ve la prendete di nuovo con me perché non vi piace Anna perché aveva voglia di farsi il suo nuovo ragazzo, naturalmente come se tu non lo facessi con il tuo, poi tua madre se la prende di nuovo con me perché ti sei dimenticata i tuoi cazzo di bagagli e.."
"Ma.." Voglio interromperlo, ma non me lo lascia fare. Mi ferma mostrandomi il palmo della sua mano come per dire "stop" e finisce dicendo:"E infine te gli ho portati in camera. Hai avuto tutte queste possibilità per chiedermi dettagli riguardo le tue lezioni." Adesso mi fissa con intensità e si avvicina. "E vieni a chiedermeli proprio adesso?!"
Arrossisco dall'imbarazzo. "Scusa."
"Smettila di fare la gentile."
"Ma ho solo detto.." Non mi lascia finire di nuovo.
"Non me ne frega una beata minchia di cosa hai detto. Adesso, lasciami in pace. Vattene, signorina Clarkove."Ringhia.
Questo mi fa arrabbiare. Mi avvicino minacciosamente a lui:"Smettila di trattarmi così! Cosa ti ho fatto? Non ci conosciamo neanche da un giorno che già mi tratti come se ti avessi ucciso il cane! Sono nuova e sono una ragazza molto ansiosa! Sono uscita dalla camera con la speranza di trovare qualcuno che possa aiutarmi! Non c'era nessuno! Allora speravo di poter trovare un aiutante almeno qui e ho incontrato te! Un ragazzo viziato in cerca di attenzioni! Scommetto che sei così!" Urlo.
Incrocia le braccia e mi guarda con un sopracciglio alzato.
"Potrei farti subito espellere, nonostante fosse il tuo primo giorno di università."
"Ah, con quale scusa? "La signorina Clarkove mi ha detto la verità in faccia e ho deciso di prenderla di mira facendola espellere." Lorenzo, sei serio?"
Non riesco a mantenere la calma con lui, e non lo conosco per niente.
Ci credo cara, sai com'è, è un maschio. Tutti fanno così.
Abbi pazienza.
La mia coscienza mi ha dato un ottimo consiglio. Aspetta. Sto parlando da sola. La coscienza che parla esiste solo nelle favole.
Mi mordo il labbro inferiore quando vedo qualcuno alle spalle di Lorenzo.
Cavolo, un altro ragazzo.
Che vergogna.
"Lollo, che sta succedendo?" Chiede il ragazzo massaggiando una spalla a Lorenzo.
Prima che risponda lui, lo faccio io. "Niente." Sorrido."Volevo organizzarmi le lezionidi domani, ma non c'è nessuno.."
Il ragazzo aggrotta le sopracciglia e, dopo alcuni secondi, mi stringe la mano. "Sono Jacopo, il migliore amico di Lorenzo."
Sgrano gli occhi. "Seriamente? Eccone un altro!"
Ride. "No no, tranquilla, non sono come lui. Lui è fatto così." Dice analizzando il suo amico dalla testa ai piedi. "Nessuno può farci niente."
Silenzio. Devo dare replica?
"Se vuoi ti aiuto io. Alcune sere faccio servizio alla Reception, ti offendi se mi offrissi io a organizzarti gli studi?" Sorride.
Grazie a Dio!
"Oh! Grazie! Mi saresti d'aiuto!"
Annuisce. "Vieni." E mi porta all'interno della camera dietro la Reception. Pensavo fosse una camera, ma in realtà è un ufficio, pieno di fogli sparsi tra gli scaffali e computer accesi su due scrivanie. Dopo aver guardato intorno, Jacopo mi prende per un polso e mi accompagna di fronte ad uno dei tanti laptop.
"Che lingue studierai?"
"Mi sono iscritta al corso di Inglese, Tedesco e Spagnolo."
"Tedesco?! Grazie!!" Esclama alzando le mani al cielo. "Anche io faccio Tedesco, oltre Inglese, è bellissimo il corso, peccato che non siamo più di venti alunni che lo frequentano."
Che bello, sarò la sua compagna di classe. Ho un nuovo amico.
Lorenzo rimane sullo stipite della porta a fissare il vuoto. "Quando finirete?"
"Tra un'oretta. Chiudo io, se vuoi. Vai pure a riposare."
Che bravo che è Jacopo.

How can you love me? Lorenzo Ostuni (Favij)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora