Capitolo 3

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Alle 8:30 ho lezione di filologia germanica. Sono le 7:00.
Non pensavo di fare tutto così velocemente.
Anna sta dormendo. È passata una settimana da quando mi trovo in questo campus e ancora non l'ho conosciuta, e ci credo, si sveglia tardi, più o meno quando io devo andare a lezione e torna tardissimo da chissà dove. L'unica cosa che ci diciamo è:
-Buongiorno;
-Ciao.
Mi sono fatta due o tre amici nel campus.
Uno è Larry, 22 anni, siamo compagni al corso di Lingua e Letteratura Spagnola. È simpatico, siamo usciti una o due volte per fare colazione prima dei corsi.
Gli altri due sono Sharp e Simon, rispettivamente 18 e 19 anni, sono fratelli. Gli ho conosciuti al corso di religione. Non ci sono mai uscita ma di solito chiacchieriamo subito dopo il corso all'uscita.

Anna si sveglia di soprassalto e sono solo le 7:40.
Sta ansimando e ha gli occhi fuori dalle orbite, poi vede me e si tranquillizza.
"Grazie a Dio.." Ansima abbassando la testa.
"Cos'è successo? Stai bene?"
"No.. Ho fatto un bruttissimo incubo.." Si massaggia le tempie.
La guardo bene e vedo che è tutta sudata. "È meglio se vai a farti una doccia.
"Tu dici? È presto.." Dice preoccupata.
Mi avvicino e le carezzo una spalla. "Dai, in fondo sei davanti il bagno. Entra, ti porto io dei vestiti dall'armadio." Sorrido.
"Grazie." Ricambia la curva delle labbra.

Mentre lei è in bagno, scruto il suo armadio in cerca di alcuni vestiti. Alla fine voto per dei jeans scuri, maglietta con sopra Topolino e una felpa blu notte. Poi guardo le scarpe. Ne ha un'infinità, ma, come faccio spesso, prendo le Converse nere.
Proprio mentre sto chiudendo l'armadio entra Lorenzo.
"Ma cosa stai facendo?! Dov'è Anna?!" Grida.
Alzo gli occhi al cielo mordendomi l'interno della guancia per evitare di rispondergli male.
Mi avvicino al bagno, mi ferma prendendomi per un braccio.
"Ti ho chiesto.."
"È in bagno. Ha fatto un incubo e le ho suggerito di andare a farsi una doccia. Qual'è il problema in ciò?" Dico tutto con tono piatto, esattamente come fa lui con me sempre.
"Cos'è sta voce indifferente?" Inarca un sopracciglio.
"Lorenzo, anche tu mi tratti così, sempre, ogni santo giorno. Meno male che non frequenti nessun corso, sennò non saprei cosa farmene di te." Rispondo indifferentemente.
"Tu di me?." Scoppia a ridere. "È la stessa domanda che mi faccio io."
"Allora il problema sei tu. Fai una bella cosa." Sibilo sciogliendomi dalla sua presa delicatamente. "Vai a rompere a qualche altra ragazza lasciando me in pace. Che ne dici?! Non è eccitante?!" Propongo facendo un finto sorriso smagliante e saltellando battendo le mani. Facendo questa scenata i vestiti di Anna mi cadono a terra.
In tutto quest'arco di tempo lui mi guarda con le sopracciglia inarcate e le braccia a conserte.
Raccolgo tutto da terra e gli mostro l'indice. "Un momento." Dico senza smettere di sorridere.

"Anna, Lorenzo è qui. Ti prego, fai in modo che se ne vada."
Annuisce e mi indica di mettere i vestiti appesi vicino all'accappatoio.
"Lorenzo! Vattene e lascia in pace Perrie! O te ne vai a fanculo oppure te la do sta sera, non prima!" Urla Anna, come se la dovesse sentire tutto il campus. Alla sua offerta mi si gela il sangue nelle vene, ma faccio finta di niente.
Sento Lorenzo appoggiarsi alla porta. "Sai, Anna, non me ne vado. A che ora facciamo?"
Sento un nodo allo stomaco. Lui addirittura accetta?!
"Alle.."
"Basta! Sapete, ci sono anche io qui!" Interrompo. Non sopporto ascoltare conversazioni del genere.
Anna si mette la mano di fronte alla bocca. "Scusa." Sorride.
Mi ringrazia ed esco dal bagno.

Mi siedo sul letto per leggere i nuovi messaggi del cellulare.

Larry:
Hey, Perrie! Oggi ci sei per colazione? Alle 8:10? Poi andiamo insieme a lezione ;)
07:52

Io:
Ciao, Larry! Sì, ci sono, arrivo subito.
07:52

Larry mi scrive tante volte e questo mi rende felice. Mi fa ridere sempre, a differenza di Lorenzo.
Aspetta.
Cosa c'entra Lorenzo?
Mentre rispondo a Larry sorrido e a quanto pare Lorenzo l'ha notato.
"È il tuo ragazzo?" Chiede infastidito.
Sorrido maliziosamente e inarco un sopracciglio. "Perché? Ti da fastidio?"
"No. Era solo per chiedere."
Annuisco. Apro Facebook e guardo le nuove notifiche.
"Non mi hai risposto. Era il tuo ragazzo?"
Guardo l'ora: 7:57. Devo andare se voglio fare in tempo per arrivare al bar.
Prendo lo zainetto e faccio per uscire. Lorenzo mi ferma.
"Rispondimi."
Sbuffo. "No, Lorenzo! Non era il mio ragazzo. Adesso togliti dalle scatole e lasciami respirare."
Con aria quasi sollevata, mi lascia uscire.

How can you love me? Lorenzo Ostuni (Favij)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora