<<bene, ragazzi, vi voglio pronti per le nove in punto. Luke e Michael andate nei camerini e Ash e Cal voi due a vestirvi, forza, il concerto é tra poco più di due ore>>
Il batterista si allontanó insieme al moro, Luke e Michael si guardarono negli occhi per una manciata di secondi ma poi, non riuscendo a reggere lo sguardo l'uno dell'altro si ritrovarono a camminare per il lungo corridoio del backstage in silenzio, guardandosi le scarpe.
Arrivarono nei camerini e si sedettero sul piccolo divano.
Michael guardó Luke, indeciso se parlare o no, studió il suo profilo, la curva così sexy delle labbra e quegli occhi azzurro cielo che lo avevano sempre ipnotizzato poi, stanco di quella contemplazione senza fine né scopo, distolse lo sguardo.
Luke si giró a fissare Michael, i capelli lilla gli facevano risaltare quelle due biglie verdi che aveva al posto degli occhi e sorrise tra se, pensando che forse avrebbe potuto essere gay per lui. Solo per lui.
Michael prese un gran respiro, si giró verso il biondo e finalmente aprì bocca:
<<dovremmo parlare di ieri >> esordì, cercando di non mangiarsi le parole per il nervoso.
<<si, dovremmo >> rispose Luke, guardando il ragazzo dai capelli lilla negli occhi.
<<Luke io... >> lo sguardo del chitarrista vicino a lui era troppo penetrante, gli fece scivolare via tutto il discorso preparatosi, tutto quello che avrebbe voluto dirgli dalla prima volta che lo aveva incrociato nei corridoi della loro scuola trasandata, ingoió tutto, come si fa con il magone prima di piangere. Non ce la fece, lasció che fossero i fatti a parlare per lui: lo bació. E Luke ricambió.
Questa volta il bacio non fu un semplice sfiorarsi, questa volta la lingua di Michael si fece spazio dolcemente tra le labbra del ragazzo dagli occhi color cielo e le loro lingue si rincorsero, si intrecciarono.
Si staccarono dopo quelli che a tutti e due sembrarono secoli e si sorrisero.
Luke non sapeva cosa pensare: gli piaceva baciare Michael come non gli era mai piaciuto baciare qualcuno e la cosa lo spaventava per due semplici motivi: primo, Mike era un maschio, secondo, era forse la persona che lo conosceva di più al mondo.
<<ho paura, Mikey >> esternó le sue emozioni Luke.
<<lo so, Lukey, anche io >> ma sorrise. Sorrisero. E fecero scontrare le loro labbra ancora ed ancora finché non sentirono le nocche di qualcuno bussare alla porta e a quel punto si staccarono malvolentieri ma velocemente, si passarono le dita tra i capelli quasi simultaneamente e Louise entró nella stanza:
<<tocca a voi ragazzi>>
Poco dopo furono sul palco, gli strumenti accordati perfettamente, l'ormai familiare euforia nelle vene e le fan in delirio davanti a loro.
Cominciarono a suonare, una canzone, due canzoni, tre, quattro, cinque, sei finché Michael non si avvicinó a Luke e suonarono uno la chitarra dell'altro, sorridendosi.
A Michael piaceva come gli occhi di Luke si illuminassero sul palco, percepiva quanto si sentisse fiero di sé stesso e della sua band. E quello era il Luke di cui era innamorato.
Perché si, Michael Clifford amava Luke Hemmings.#SpazioMe
Spero che il capitolo vi piaccia.
Ci ho messo il cuore, davvero e a questa storia ci tengo davvero moltissimo quindi mi farebbe piacere se mi lasciaste un commentino qui sotto, anche se fosse un commento negativo o se notaste qualcosa che non va.
Vi amo.