Luke non sapeva cosa stesse succedendo.
Era steso nel suo letto, fissava il soffitto e non riusciva a lasciarsi cullare dalle braccia di Morfeo.
Quel bacio lo aveva scosso.
Era stato un semplice sfiorarsi, labbra su labbra e nient'altro eppure gli aveva lasciato un senso di nostalgia, come se fossero passati anni da quando le sue labbra avevano toccato quelle del compagno ed invece erano passate solo poche ore.
Lo avrebbe voluto lì, insieme a lui, nel suo letto. Avrebbe voluto sentire le braccia calde e forti di Michael stringerlo.
Lui non era gay. Non gli erano mai piaciuti i ragazzi, non si era mai trovato a pensare ad una persona con i suoi stessi attributi nel modo in cui ora pensava al chitarrista.
Era strano ed illogico quel sentimento. E lui si sentiva... sbagliato.Michael era a letto con un sorriso appena accennato sulle labbra, un turbinio di pensieri gli affollava la mente.
Era felice. Ce l'aveva fatta, l'aveva baciato. E lui aveva ricambiato.
Michael era gay. Lo aveva sempre saputo eppure non aveva mai avuto il coraggio di uscire allo scoperto, né con i suoi genitori né con i suoi amici. Viveva le sue storie in segreto, il che era abbastanza semplice: una bugia qui, un 'esco con degli amici' ed era libero di essere il vero se stesso.
Luke: Luke era la sua cotta tanto storica quanto segreta.
Aveva cercato di opprimere quello che sentiva, aveva provato ad innamorarsi e a scordarsi del biondo eppure ogni volta che baciava qualcuno nella sua mente si insinuavano due occhi azzurri come il cielo.
Non sapeva cosa gli fosse successo quella sera: non era stato il coraggio a spingerlo a baciare il biondo, era stato un insieme di cose: l'euforia per quel concerto andato perfettamente, l'adrenalina nelle vene e il viso di Luke sudato e rilassato. Era quasi un pensiero immaturo, si disse, eppure era così.
Per la prima volta si sentì un uomo, sentiva di aver preso finalmente la sua vita in mano, sentiva che quel bacio avrebbe portato a qualcos'altro. Si sentiva così... giusto.L'odore del caffé gli inebrió i sensi, inducendolo ad aprire gli occhi.
Si alzó velocemente dal letto, andó nel piccolo bagno, si lavó e si cambió, per poi buttare il pigiama sul letto.
<<buongiorno>> salutó Calum, intento a preparare i pancake, il moro si giró e gli fece un cenno col capo.
<<Ash e Luke? >> chiese Michael, passandosi una mano tra i capelli ancora annodati.
<<dormono ancora>> Michael annuì, versandosi il caffé e bevendolo piano.
<<a che ora dobbiamo stare al soundcheck? >> gli chise il moro, mettendo i pancake in un piatto per poi metterlo sul tavolo.
<<alle quattro, c'é tempo >> prese un pancake e ne prese un boccone, chiudendo gli occhi e assaporandolo a pieno. I pancake di Cal erano sempre i migliori, si disse.
Appena finito si alzó, dicendo al moro che sarebbe andato a fare una passeggiata e che sarebbe tornato in tempo per andare insieme al soundcheck e andó nella sua stanza, per darsi un pettinata. Quando i capelli furono perfettamente lisci e incasinati prese il telefono, le cuffiette e un pacchetto di sigarette, uscendo dal tourbus.
L'aria fredda mattutina gli graffió il volto, si strinse nelle spalle e cominció a camminare fino a quando non scorse un parchetto piccolo e poco curato, con l'erba alta e lasciata a sé stessa. Si sedette e accese la sigaretta, prendendo un lungo tiro: era pronto per quella giornata.#SpazioMe
Buongiorno famiglia!
O buonpomeriggio, visto che sono le sei...
...vabbe.
Fatemi sapere se vi é piaciuto il capitolo, votate e commentate se vi va.
Vi amo.
-xFullOfLies