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Non ho mai cercato il contatto con lui, fino a questo momento.

Ci spostiamo dall'ingresso e non so perché mi viene istintivo prenderlo per mano, chiudendo la porta dietro di noi proseguendo verso le scale e in poco tempo ci ritroviamo sulle scale.

Non so se ci siamo letti nel pensiero, nessuno dei due vuole staccarsi l'uno dall'altro, infatti ancora avvinghiati, spalanco la porta della mia camera, entriamo nella stanza chiudendocela alle spalle, per finire sopra il letto.

Mi sdraio più vicina a lui e tra le risa, continuiamo a baciarci delicatamente, in un altra situazione mi sarei sentita inopportuna e intimidita ma non so perché mi sento bene.
Non c'è nessun altro luogo in cui vorrei stare ora, se non tra le sue braccia.

Stefano si distende accanto a me appoggiando una gamba sopra la mia, cerca il mio sguardo mettendo i suoi occhi verdi nei miei azzurri.
Quello sguardo vale più mille parole, ed io come risposta gli sfioro le labbra, stringendolo più forte tra le mie braccia.

Sento la sua mano sfiorarmi la mano per poi percorrere tutto il braccio, le sue labbra mi lasciano una scia di baci nell'incavo del collo, mentre io cerco invano di soffocare una risata a quel contatto.

I brividi mi percorrono dalla testa ai piedi, cos'è questa sensazione?

Siamo stati così tanti anni insieme ma non siamo mai andati oltre al bacio a stampo o a tenerci la mano. Ed ora eccoci qua, a toccarci, sfiorarci per la prima volta.

Le sue mani continuano ad accarezzarmi cautamente, non distogliendo mai lo sguardo dal mio, come per studiare ogni mia reazione.

Finisce di nuovo sulle mie labbra, sempre più desiderose, si ferma chiedendomi un silenzioso permesso. Si fa spazio tra le mie labbra, capendo il mio consenso al mio schiudere le labbra inizia a far danzare in un ballo dolce e passionale le nostre lingue ed io mi lascio trasportare da quella bellissima danza.

Avevo detto di non essere imbarazzata? Mi sbagliavo.

Sento le mia guance andare a fuoco e così il mio corpo, vedo colorirsi anche i suoi zigomi e le sue pupille dilatarsi, credo che anche lui stia provando le mie stesse emozioni.

Abbandona a malincuore le mie labbra, facendosi spazio tra le mie gambe, ora è sopra di me ed io mi non so davvero come comportarmi e muovermi. Mi sento così impacciata, timidamente inizio ad accarezzargli le muscolose spalle che intravedo aderenti sotto la sua t-shirt bianca, non ho più il controllo delle mie mani fino a quando non mi accorgo che gli sto accarezzando i pettorali per finire poi lungo gli addominali, alzo di nuovo gli occhi verso di lui e lo vedo lanciarmi un sorriso malizioso. Ha uno strano luccichio negli occhi. Sono io a fargli questo effetto?

Che cosa stiamo facendo?

Arriveremo davvero a farlo?

Lui lo avrà già fatto con qualcun'altra?

Se lo ha già fatto starà pensando che sono una stupida inesperta.
Ecco che la Emma paranoica si fa sentire.

Mi sento sfiorare il naso, mentre due pozze verdi mi scrutano più da vicino, cercando forse di leggermi nel pensiero.

«Piccola, che succede?»

«Nient,.. Niente. Tranquillo.», non credo di essere stata molto convincente, infatti il suo sguardo si fa sempre più interrogativo.

«Capisco quando mi stai nascondendo qualcosa. Ho fatto qualcosa di sbagliato.. se vuoi vado..», dice mentre si solleva da me, ecco ha frainteso tutto.

Emma sei proprio una stupida.

Lo tiro per un braccio e gli faccio cenno di ritornare accanto a me.

«Scusami, ho rovinato tutto, Solo che stavo pensando che..»

«Che? Cosa ti sta passando in quella testolina?», dice facendomi un buffetto sulla guancia, come fa ad essere così tremendamente dolce?

«Promettimi che non ti metterai a ridere,», lo guardo con aria minacciosa.

«Ok, te lo prometto. Ora spara, però.»

«Mi domandavo se tu, ehm, ecco... se tu avessi già fatto l'amore, perché se così fosse ti dovrò sembrare una perfetta idiota.. visto che..», possibile che non riesco nemmeno a pronunciare una frase senza balbettare? Sono messa così male?

Una grossa risata inizia ad echeggiare per tutta la stanza, incrocio subito le braccia al petto guardandolo di sottecchi, Meno male che non doveva ridere..

«Avevi promesso.», esclamo, sbuffando.

«Lo so, scusami davvero, Allora ora ti spiego una cosa e poi non parliamo più di questa storia, ok?».

«Ok», rispondo seria, mettendomi seduta con le gambe incrociate dritta davanti a lui.

Mi prende le mani stringendosele al petto, si siede anche lui a gambe incrociate di fronte a me.

«Ora stammi bene a sentire, ok?», - annuisco, pronta ad ascoltare quello che ha da dirmi -, «Piccola, lo sai che io fin da piccolo non ho avuto occhi che per te, vero?», in effetti mi seguiva sempre come un cagnolino fin dall'asilo. Annuisco, imbarazzata da quella dichiarazione.

«Bene, come ben sai ci siamo frequentati da piccolissimi fino ad ora, quindi secondo te con chi avrei dovuto fare l'amore?»

«Ma.. quella ragazza con cui ti ho visto..», mi morsi il labbro, incerta della sua risposta.
Non so come avrei reagito se mi avesse confessato di averlo fatto già con qualcuna, egoisticamente speravo che non lo avesse fatto.

«E' una mia compagna di classe, non ci è mai stato nulla, ma non ti nascondo che quando ti vedevo per strada la usavo per farti credere che fossimo molto di più», storsi il naso a quella confessione, lui dopo che l'ho lasciato non è stato con nessun'altra? Quindi anche lui è vergine?

Posso saltare di gioia?

«Piccola, io non ho occhi che per te. Non ho mai pensato di andare a letto con nessuna che non sia te, Voglio che la mia prima volta sia con te. Tu mi conosci più di qualunque altra person..», gli saltai letteralmente addosso, baciandolo con così tanta passione che ci staccammo a malapena.

Sentii mancarmi la salivazione, le mani ricominciarono a muoversi inesperte sui nostri corpi, rotolammo prima io su di lui e poi lui su di me.

Spostò alcune ciocche finite sul mio viso dietro le orecchie, finendo per accarezzarmi piano il viso.

Poi le sue mani cercarono il bordo della mia maglietta, per poi sollevarla, togliendomela.

Ad ogni suo tocco, il mio corpo si accendeva e contorceva, una nuova e strana ma altrettanto bella sensazione.

Era la prima volta che mi vedeva in reggiseno e dal suo sguardo non sembrava affatto scontento dalla visione che aveva di fronte a sé.

«Sei così bella, Emma.», feci scorrere anche le mie mani sul suo addome fino ad arrivare al confine della sua maglietta, sfilandogliela via.

Si piegò nuovamente su di me, ora i nostri corpi si sfioravano e potevo sentire il suo profumo fondersi con il mio..

«Sei mia», affermò, aspettando la mia risposta.
Sembrava più una richiesta di poter sigillare il nostro amore.

«Sono tua», rispondo senza esitare neanche un attimo, confermando la promessa.

Sarei stata sua..  

Il mio destino - La mia rivincita [ Moments Series]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora