Uno

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Duecentosettanta giorni prima

-Maddy alza quel culo dal letto, devi lavorare!-

Gli adolescenti si lamentano della sveglia.
Io ho mia madre, che è peggio, molto peggio.

Mi alzo dal letto cercando di auto convincermi di essere pronta a passare un'altra giornata in quel pub per maniaci sessuali in cui lavoro.
Il 'sex on the floor pub', e se pensate che il nome faccia schifo, immaginate il posto.
C'è davvero gente che fa sesso sul pavimento; probabilmente è da lì che deriva il nome.
Che degrado.
Tuta nera e maglia larga sono un rito per me.
Scendo in cucina passando per le poche scale che dividono il soggiorno dalle stanze per la notte. O per il sesso. Dipende dai punti di vista.
La crocchia spettinata è quella di ogni mattina, con quei ciuffi che escono dall'elastico quasi come fosse un rituale, come se sapessero già dove devono stare.
Gli occhi contornati dal nero e i tagli sulle mie labbra causati dal nervosismo si notano ancora di più sulla mia pelle bianca come neve.
Sono un disastro.

-Buongiorno signorina-

-Buongiorno-

L'odore di caffè e sigarette invade le mie narici facendomi svegliare completamente.

-Senti Maddy, va a svegliare Sammy così ti accompagna lui al lavoro.-

La signora Wilkinson era così strana.
Niente a che vedere con la gente del ghetto; lei era carina.
Sempre vestita e truccata bene, nulla fuori posto, sempre gentile.
Avrebbe potuto dirti anche di andare al diavolo, ma l'avrebbe fatto in un modo così carino e aggraziato che avresti risposto 'grazie ' sorridendo.

-Oh non si preoccupi signora Wilkinson... Posso andarci da sola.-

- Ma non dire stupidaggini!
Tanto comunque anche lui deve passare per di lì -

-Va bene, allora vado a svegliarlo.-

Ci mancava anche di dover andare a svegliare quella sottospecie di idiota con cui mi ritrovo a condividere la casa.
Apro la porta, che cigola, e quando entrò vengo sommersa da buio, e l'unica cosa che sento è il profumo di vaniglia e fumo che emana Sammy.
Amo questo profumo.

-Sammy!-

-Mmm-

-Scendi dal letto coglione mi devi portare al lavoro!-

Dopo altri lamenti strozzati si decide a parlare

-Tigre! Ti sembra il modo di chiedere un favore?-

-Non è un favore Sam!
Portami al lavoro!-

Lo sento sospirare e istintivamente sposto la testa all'indietro perché conoscendolo so che farà storie.

-Stavo pensando...-

-Ooh addirittura! Stavi pensando...-

-Non fare tanto la spiritosa.
Comunque pensavo che dovresti ricambiare il favore.
Io ti accompagno al lavoro... E tu me lo fai un lavoro.-

Ammicca guardando verso il cavallo dei suoi pantaloni

-Sei disgustoso!
Ma non credo che servirà; tua madre mi ha detto che anche tu devi andare da quelle parti perciò...-

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