Quattro

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È sempre stato davvero difficile per me mantenere un contatto visivo.
Ho imparato col tempo a non lasciar trasparire le mie emozioni, ma sono ancora convinta che, in certi momenti, quando qualcuno mi guarda negli occhi riesca a capire una parte di me, anche solo piccola.
E mi spaventa.
Questo era uno di quei momenti. Sia per me che per Skate.
La nostra copertura saltava,
per un attimo non riuscivamo a tenere su quel muro che di tanto in tanto crollava, nei momenti meno opportuni.

Se in questo momento qualcuno mi guardasse negli occhi, probabilmente vedrebbe la paura.
Non per ciò che mi stava per fare Jackson, quanto piuttosto, per ciò che ha fatto Skate.
No che mi dispiacesse, mi aveva salvata.
Ma vederlo così furioso, era quasi anormale per me.

Intanto negli occhi di quest'ultimo succede tutt'altro.
C'è una vera e propria battaglia.
Si vede che sta cercando di non rompere qualcosa, di non dare di matto.

Gli occhi non nascondo nulla.
Non nascondono nemmeno la mia confusione.
Okay che stava per fare una cosa orribile, ma perché prendersela così tanto?
Mi sembra una reazione eccessiva.
Insomma alla fine a chi importa di me?
Perché lui, che mi conosce da tre giorni circa, dovrebbe dare di matto perché uno ha cercato di baciarmi?

-Ehi, stai bene?-

Più niente.
Non vedo più niente.
Niente più battaglia.
E spero solo che anche per me sia tornato tutto alla normalità.

-Si Nate, tu piuttosto?-

-Andiamo a casa, Sammy si sarà svegliato.-
******

-Oh ma guarda chi si è ricordato di avere un migliore amico.... E chi di avere un coinquilino!-

-E tu guarda chi dovrebbe ricordarsi di stare un po' zitto qualche volta!-

Sammy, come sempre in mutande, è appoggiato allo stipite della porta che divide salotto e cucina.
Mi guarda storto

-Siamo solo andati a fare la spesa Wilkinson! E anche se io volevo buttarti giu dal letto per portarmici, Skate ha insistito per non farlo.
Ora dacci un taglio con quello sguardo.-

Il suo sguardo si posa prima sul ragazzo dietro di me e poi sulla sottoscritta.
È assurdo quanto il suo umore possa cambiare velocemente.
Il cipiglio che aveva sul volto sparisce lasciando spazio ad uno splendido sorriso.

-Sei carina quando ti arrabbi.-

-Uno, non sono carina.
Due, tu sei un idiota. Sempre.-

Detto questo, mi dirigo verso la cucina e poso le buste sul tavolo.

-Mamma?-

-È ancora al lavoro, oggi sta là a mangiare, però torna la mia, tra poco.-

Non abbandona il suo sorriso e la cosa mi dà sui nervi.
Alzo gli occhi al cielo e salgo in camera mia, lasciando per l'ennesima volta che le risate dei due ragazzi s'insinuino nelle mie orecchie.
******
Skate's pov

-Le dai sempre così fastidio?-

Sammy addenta una mela con ancora un sorriso da coglione sulle labbra.
Alza le spalle in risposta e comincia a ridere, io con lui, perché quella ragazzina è esilarante.

-Ti odierei se fossi mio fratello.-

-Ma non lo sei Maloley quindi non rompere.-

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