Bruce mi offrì un tetto per passare la notte e gli diedi appuntamento per il giorno dopo, io ero ancora arrabbiata per la storia dello "sfruttamento" ma preferii andare a letto e lasciar stare.
Il giorno dopo andai al RockBar dove avevo appuntamento con Bruce, avevo un pessimo aspetto visto che non mi ero nemmeno pettinata, ero depressa ma non volevo che lui si preoccupasse e mi diedi una sistemata con le mani. Entrata nel bar lo vidi al posto dell'altra volta con lo stesso caffè, presi un sospiro e mi sederti di fianco a lui dicendogli:
- BORN IN THE USA I WAS. BORN IN THE USA YEAH.- si voltò e mi abbracció ma io non ricambiai e rimasi immobile
- Come stai? - mi chiese, volevo dirgli tutto quanto ma dissi
-Bene, tu?-
-Bene Bene ... qualcosa non va ? -
-No, no, tranquillo- dissi preoccupata
-Non é vero, avanti racconta- non riuscivo più a trattenermi e gli spiegai tutto.
-Da cosa lo hai capito che non era tutto aposto? -Chiesi incuriosita e lui mi rispose con una citazione
-Gli occhi sono lo specchio dell'anima e poi erano lucidi quindi bisognava dedurre che eri triste- annui, caló il silenzio che Bruce interruppe dicendomi
-Usciamo... ti farà bene invece di restare al chiuso- lo seguii, camminai al suo fianco asciugandomi gli occhi ogni passo che facevo mi sentivo una spugna, assorbivo e ributtavo fuori il tutto.Bruce era serio e non mi rivolse una parola aspettando che avessi finito di piangere, si fermò a guardarsi le scarpe in silenzio, quelli stivali di mogano invecchiati li facevano apparire sporchi e penso che era proprio quello l'effetto che voleva ottenere, mi ero stancata del silenzio e aprii bocca:
-Sai questa mi sembra una scena alla Forrest Gump- dissi ridacchiando e singhiozzando
-Chi?- e scoppiai a ridere piegandomi sulle ginocchia, contagiai anche Bruce che scoppiò in una risata soffocata:
-No tu non lo conosci- e smisi di ridere... era come se tutto fosse passato, stavamo per alzarci quando indovina chi arrivò!? il conte ricciolo... sì... proprio lui Brian. Ero stanca e non ne volevo più sapere di quella storia ma lui la ritirò fuori usando scuse al quanto stupide davanti a me e al Boss:
-Sai com'è fatto Freddie, è fuori di testa- disse facendo girare il suo dito sopra la sua testa - Non ragiona- disse ridendo ma io non ricambiai e mene andai al quanto imbarazzata.
Brian mi corse dietro urlando davanti a tutta la gente: - Giulia! Giulia! Giulia!- ormai anche lui si era stancato e mi chiamò diversamente: -Cazzo! Giulia Mi Ascolti o devo usare la forza!!?- non sapevo che cosa aveva in mente e mi girai per ascoltarlo tenendo le braccia incrociate come segno di rabbia.
- Credi che mi diverta ad inseguirti?- disse con il fiatone: - Non mi piace affatto e non vorrei farlo, lo so che quello che è successo ti ha scosso ma ti prego ... Perdonami- gli scese una lacrima dagli occhi ed io corsi ad abbracciarlo e tutto si risolse in 1 minuto.
- Giulia! eccoti!- disse Bruce, io avevo un'appuntamento con lui e gli feci un cenno facendoli capire che sarei arrivata, tornai da Brian e gli dissi:
-Ti perdono ma guai a te Brian May se mi rivolgi la parola in questo modo brusco!- gli misi il pugno sotto il mento ma lui lo prese e mi disse:
-Sai tu hai degli occhi particolari- disse guardandomi - Sono lucidi quando ti commuovi e sono grandi quando ti arrabbi- scoppiai in una risata ma dovevo andare, Bruce mi aspettava.
Mi allontanai e feci un saluto con la mano a Brian che lui a sua volta ricambiò, guardai Bruce e gli dissi:
-GLORY DAYS- e continuammo a camminare.

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Fiksi PenggemarGiulia é una ragazza di 13 appassionata dei Queen ma un giorno scopre un portale magico nel suo sgabuzzino che porta nell'anno 1989, l'anno del Rock! Giulia ricordandosi che era il tempo dei Queen cercherà in tutti i modi di impedire che Freddie M...