Chapter two

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Quel giorno faceva più freddo del solito.
Avevo messo un semplice vestito nero per quella triste occasione. Mi strinsi nel cappotto dello stesso colore e continuai ad aspettare.
Accanto a me c'erano i parenti che finalmente si erano fatto del tempo per venire a visitarla. Purtroppo era troppo tardi.
Quei giorni erano stati un inferno. Sembravano passare al rallentatore e la mia mente si rifiutava ancora di credere quello che fosse successo.
Aveva lasciato un vuoto dentro di me che difficilmente sarebbe stato riempito.
Una leggera brezza di aria fredda colpì il mio viso facendo spostare alcune ciocche di capelli.
Decisi di mettermi più in parte rispetto alle altre persone che si trovavano lì.
Non volevo dare loro fastidio anche se avevo io più diritto di stare lì che tutti quanti messi insieme, nonostante la conoscessi da solo un anno.
C'erano cinque persone in tutto.
Ne riconoscevo solo solo tre perché la signora Healy spesso mi faceva vedere le foto del suo album.
Avevo riconosciuto suo figlio, Tim Healy, un uomo sulla sessantina, calvo e di altezza media. Accanto a lui c'era sua moglie immagino, una donna bionda dai capelli corti.
Ma quello che catturó la mia attenzione fu un ragazzo non tanto più grande di me che si trovava di fianco a suo padre. Indossava una giacca nera di pelle e aveva lo sguardo assente.
I suoi capelli ricci erano sparati dapperttutto e ogni tanto ci passava la mano per sistemarli a causa del vento.
Ad un tratto i nostri sguardi si incrociarono e io per l'imbarazzo spostai lo sguardo su altro, siccome mi aveva beccata mentre lo fissavo.
Tutto finì in fretta e io non volevo fare altro sennò andare a casa e buttarmi sotto le coperte.
Decisi di fare l'educata e di andare da loro a porgere le mie condoglianze prima di andare a casa. A mia sorpresa la signora bionda mi abbracciò, evidentemente anche lei sconvolta dall'accaduto. Il ragazzo non disse niente.

*

Passò una settimana da quando andai al cimitero per darle l'ultimo saluto.
Cercavo di tenere sempre la mia mente occupata con il lavoro o altro così non ci pensavo.
Quella sera ero rimasta fino a tardi al bar per sistemare il casino che c'era. Il capo aveva avuto la brillante idea di far esibire band per far crescere le vendite e ovviamente sistemare tutto e rimanere fino a più tardi toccava a noi.
Willow si era offerta a darmi un passaggio dicendo che a quest'ora c'era brutta gente in giro. Non potevo darle torto, ogni volta che ero da sola stavo sempre attenta a dove andavo o a chi stavo vicina nella metropolitana.
Finalmente ero arrivata a casa. Buttai le scarpe e il cappotto in un angolo per andare in cucina a mettere qualcosa sotto i denti. Optai per una merendina e una volta finita mi diressi in camera, mi misi il pigiama e mi buttai sul letto distrutta.
Mi ero quasi addormentata quando ad un tratto sentì dei rumori.
Tirai su la testa ma non si sentiva più niente. Pensavo di essermelo immaginata così ritornai a dormire.
Neanche dopo pochi secondi quei rumori si fecero più forti e più frequenti. Era come se qualcuno si fosse messo ad appendere quadri all'una di mattina.
Ma quello che mi preoccupó di più era il fatto che proveniva dalla casa accanto, cioè quella della signora Healy.
E se i ladri fossero entrati?
Accanto al mio letto tenevo una mazza da baseball, la impugnai e mi diressi verso la porta. Presi la chiave nascosta dal vaso e cercai di entrare senza fare rumore. All'interno le luci era spente tranne una che proveniva dalla camera da letto.
Il mio battito cardiaco si faceva sempre più frequente mentre alzavo la mazza pronta a tutto.
Ad un tratto sentì una mano sulla mia spalla ed io terrorizzata mi girai di scatto e diedi una mazzata a caso.
Un lamento di dolore uscì dalla bocca di quella persona mentre si ritrovò per terra perché aveva perso l'equilibrio.
<< Se ti muovi chiamo la polizia! >> dissi quasi gridando.
<< Ma sei pazza?! Forse sono io quello che deve chiamare la polizia. >> disse una voce maschile ancora distesa per terra.
Mi avvicinai all'interruttore della luce per accenderla pronta a tutto.
Quello che mi trovai davanti fu un ragazzo dolorante che si massaggiava la guancia destra.
<< Hai intenzione di staccarmi la testa? >> disse infine. Allora mi resi conto chi era.
Era Matthew Healy.
<< Puoi anche abbassare quella mazza sai. Non ho intenzione di farti niente. >> disse Matthew cercando di alzarsi appoggiandosi allo schienale di una poltrona.
<< Bel pigiama. >>  disse infine con una smorfia sul viso.
Guardandomi vidi che avevo la maglietta che usavo come pigiama al contrario e i pantaloni rosa a macchie bianche.
Notai che non aveva la maglietta.
Diventai rossa come un peperone e ciò provocò una risata da parte del ragazzo. Questa sua reazione mi fece inciampare sul tappeto e quasi buttati giù una cornice che si trovava un tavolino con la mazza da baseball. Ero maldestra di mio, in più quella situazione mi rendeva più maldestra del solito.
<< Puoi anche parlare. >>
L'unica cosa che riuscii a dire fu: << Meglio se ci metti del ghiaccio prima che si gonfi. >>
Lui fece come dissi e andò in cucina. Aprì il freezer tirando fuori una busta di piselli surgelati appoggiandola sulla guancia.
Mi avvicinai a passi lenti mentre avevo ancora la mazza in mano. Lui si era seduto su una sedia appoggiando il gomito destro sul tavolo per sorreggere meglio la busta.
<< Che ci fai qua? >> chiesi d'un tratto.
<< Potrei farti la stessa domanda. >> controbatté il ragazzo.
<< Ho sentito dei rumori e pensavo che qualcuno fosse entrato in casa. >> dissi sincera.
<< Beh, ci sono solo io. >> disse infine alzando gli angoli della bocca.
Non avevo altro da dirgli per il momento quindi pensai che fosse meglio ritornare a dormire.
<< Va bene. Io allora me ne vado. >> dissi alzando il pollice indicando la porta.
<< Ti conduco. >> e si alzò di scatto.
Stavo per afferrare la maniglia quando mi chiese: << Non mi hai detto come ti chiami. Dovrò pur sapere come si chiama la ragazza che entra in casa mia all'una di notte. >>
<< Hai ragione, scusami. April Flower. >> gli dissi mentre mi passai una mano sulla fronte. Il mio corpo di trovava tra la porta e il suo corpo alto e slanciato e metà nudo. Era una situazione altrettanto strana quanto piacevole. Notai che aveva un tatuaggio sul petto.
Allungò la mano per afferrare la mia e disse: << Matty Healy. >>
Restammo così fermi per alcuni secondi finché non mi trovai abbastanza in imbarazzo per fermare il contatto fisico.
Lui sembrava divertito da ogni mio movimento.
Una volta dentro casa mia, ripensai a quello che era successo.
Avevo conosciuto il nipote della signora Healy. Cosa ci faceva qui? Non abitava con i suoi genitori a Los Angeles?
Un po' mi sentivo in colpa per il colpo che gli avevo dato ma non era colpa mia. Non doveva spaventarmi così.
Poco dopo il sonno prese la meglio su di me e mi addormentai dimenticandomi del ragazzo dai capelli ricci.

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Ecco anche il secondo capitolo 🎉
Lo so, lo so, è un po' scarso ma cercherò di rendere migliori gli altri.
Finalmente Matty è entrato in scena yee
Ditemi quello che ne pensate e stellinate/ commentate se vi piace 💕

She's American//Matty Healy//[SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora