Chapter three

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'And you became like the coffee, In the deliciousness, and the bitterness and the addiction.'

Erano le 9.45 di mattina quando decisi che fosse meglio buttarmi giù dal letto.
Prima però presi il telefono e iniziai a leggere il mio oroscopo, cosa che facevo ogni mattina.

"ARIETE
Tenete le porte ben aperte perché l'amore non tarderà a bussare."

Certo. L'unica persona che poteva bussare questi giorni era colui a cui doveva pagare l'affitto.
Trascinai i piedi fino al bagno e decisi che mi meritai una doccia calda. Ero ancora stanca ma restare a letto non avrebbe fatto altro che peggiorare le cose.
L'acqua calda scorreva sulla mia pelle mentre cercavo di svegliarmi. Stavo pensando a cosa mangiare per colazione quando mi ricordai che avevo finito la crema alla nocciola. Pensando alle nocciole mi venne in mente il colore degli occhi del mio nuovo e rumoroso vicino, Matthew, o Matty come si era presentato.
Cosa stava facendo a casa della signora Healy? Si sarà trasferito qui definitivamente?
Mi chiesi se gli faceva ancora male la botta ricevuta da me.
Una volta finito, uscii dalla doccia, mi asciugai e mi vestii con un paio di leggings neri e un maglione color panna.
Ero ancora impegnata in bagno con la spazzola e l'asciugacapelli per dare un forma almeno decente ai miei capelli quando sentii il campanello suonare.
Guardai dallo spioncino e fui sorpresa di vedere il ragazzo riccio.
<< Hai dimenticato la tua mazza da baseball a casa mia. >> mi disse divertito, una volta che gli avevo aperto la porta.
La presi, consapevole della figura che avevo fatto, e gli dissi: << Sono mortificata per ieri sera, mi ero spaventata e l'istinto ha avuto la meglio su di me. Se posso in qualche modo rimediare... >>
Notai che aveva la guancia un po' gonfia e leggermente viola.
Nei suoi occhi si accese come una luce.
<< Oh, possiamo uscire a bere un caffè, così posso conoscere meglio la mia nuova vicina. >> concluse facendomi l'occhiolino.
Non doveva farlo perché ora sarei diventata impacciata e persino camminare sarebbe diventata un'azione difficile da gestire.
<< Certo. >> risposi.
Per tutto il tragitto, da casa mia fino al bar, nessuno dei due parlò.
Ero rimasta piacevolmente sorpresa quando mi aveva tenuto la porta aperta per uscire dal palazzo.
Una volta al bar, Matty insistette a stare sui tavoli fuori, nonostante non facesse tanto caldo.
<< Come mai c'è il tuo nome inciso sulla mazza da baseball? >> chiese curioso mentre tirò fuori un pacchetto di sigarette.
Me ne offrì una ma io rifiutai.
<< Mio padre è un allenatore di baseball per i ragazzi delle medie, nonché appassionato di questo sport. Quando ha saputo che sarei venuta a vivere da sola a New York, me l'ha regalata per difendermi. >> ammisi.
Era meglio se non gli dicevo anche della riserva dello spray al peperoncino che sempre mio padre mi mandava ogni mese. Gli volevo bene ma a volte esagerava ed era fin troppo protettivo.
Tirò fuori una sigaretta e la posizionó tra le labbra mentre con le mani tastava le tasche alla ricerca dell'accendino. Una volta trovato, l'accesse, aspiró e poco dopo una nuvola uscì dalla sua bocca mentre si appoggiava allo schienale della sedia.
Per quanto fossero semplici quei gesti, li trovai alquanto sensuali.
<< Terra chiama April. >> mi disse lui d'un tratto con tono divertito e agitando la mano.
<< Eh? >> ero abbastanza confusa. Quanto tempo ero rimasta a fissarlo?
<< Ti ha chiesto cosa vuoi prendere. >> concluse lui.
Di fianco al nostro tavolo c'era una ragazza in piedi con un taccuino e una penna in mano che mi fissava.
<< Prendo un caffè amaro. >> dissi abbassando la testa rendendomi conto che sapevo fare solo figuracce davanti a lui.
<< Anch'io un caffè. >>
La ragazza annotó tutto sul suo piccolo taccuino e se ne andò, non prima però di fare gli occhi dolci a Matty.
Notai che mentre lei si allontanava, lui le fissava probabilmente il culo. Ammetto che questa cosa mi diede parecchio fastidio. Sei con me, guarda me non il culo di una a caso.
<< Quindi, cosa ci fai a New York? >> chiesi distraendolo dal didietro della ragazza.
<< Mi sono trasferito qui. >> rispose facendo un altro tiro dalla sua sigaretta.
<< Sì, ma perché? >>
<< Diciamo che voglio cambiare aria. Voglio allontanarmi da quella città e da certe persone per un po'. >> disse mentre giocava con l'accendino sul tavolo ma il suo sguardo era perso.
<< Te cosa ci fai qui? >>
<< Sono venuta per realizzare il mio sogno che piano piano ho l'impressione che non si realizzerà mai. >> dissi le ultime parole quasi sottovoce ma Matty mi sentì comunque.
<< Di che sogno si tratta? >>
<< Voglio intraprendere la carriera di attrice. >>
<< E cosa te lo impedisce? >> chiese incuriosito.
<< Forse ho preso la speranza... >>
Nei precedenti mesi andai a vari casting ma non ero mai abbastanza. Spesso cercavano ragazze con più esperienza alle spalle e semplicemente più appariscenti di me. Delusione dopo delusione la speranza spariva.
<< Non devi perdere mai la speranza anche quando la vita vorrebbe prenderti a padellate in testa. Non essere sciocca. Lo sai che senza un duro lavoro non si arriva da nessuna parte. >> disse mentre tirò fuori un'altra sigaretta dal pacchetto siccome la prima l'aveva già finita.
<< Fumare fa male. >> gli disse cercando di deviare il discorso da me su qualcos'altro.
<< Hai mai provato l'amore? Neanche quello scherza. >> disse con tono ironico.
Rimasi sorpresa da quella sua risposta. Non sapevo cosa rispondergli. Non avevo mai amato qualcuno a tal punto da rimanere ferita.
Intanto due tazze fumanti arrivarono al nostro tavolo insieme alla simpaticissima ragazza.
<< Ecco a voi. >> ci disse lei con un sorriso a 32 denti rivolto più a Matty che a me.
La ragazza lasció pure un bigliettino con su scritto il suo numero di telefono. Matty la guardò con un sorriso malizioso e portò il bigliettino nella tasca della sua giacca di pelle.
Decisi di ignorare quella scena.
Portai la tazza alla bocca e assaporai lentamente la bevanda. Anche se era amara non c'era cosa più dolce che mi piacesse. Avrei potuto vivere solo di caffè. Non c'era niente più rassicurante che il gorgoglio del caffè che “saliva” sul fornello di casa, mentre il suo delizioso aroma pervadeva il soggiorno.
Anche Matty beveva il suo mentre ogni tanto aspirava dalla sigaretta.
Per quasi il resto del tempo nessuno dei due parlò. Non era però una situazione imbarazzante ma abbastanza piacevole.
Una volta finito, avevamo pagato ed entrambi ci eravamo diretti verso casa.
<< Mi ha fatto piacere chiacchierare con te, April>>
<< Anche a me. >> dissi prima di entrare nel mio appartamento.



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Ecco finalmente anche il terzo capitolo.
Lo so che anche questo è un po' noioso ma serve a far prendere piede la storia t.t (pls non odiatemi)
La bella notizia è che il prossimo capitolo sarà dal punto di vista di Matty yeee e finalmente racconterà di più sul suo passato ;)
PS: immaginatevi Matty vestito nella foto del capitolo perché non è proprio il massimo andare sensa maglietta in giro per New York a novembre. Poi per carità se vi piace di più così non sono nessuno per impedirvelo u.u
Ok me ne vado
Come sempre, se vi è piaciuto stellinate e commentate 💕
Ah si, ultimissima cosuccia; andate sul profilo di imunfjxable e leggete la sua OS "she doesn't love me at all" perchè ne vale la pena.
Detto ciò ora me ne vado sul serio. Al prossimo capitolo 🐙

She's American//Matty Healy//[SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora