"You know sometimes baby I'm so carefree
With a joy that's hard to hide
And then sometimes again it seems that all I have is worry
And then you bound to see my other side."
Mi persi ad osservare il bancone dell'angolo bar che lentamente si sollevava verso destra, quando le braccia forti di Taylor mi afferrarono per i fianchi, impedendomi di cadere a terra.
"Per stasera hai bevuto abbastanza" rise, strappandomi il bicchierino in vetro dalle mani e appoggiandolo accanto ai restanti.
Stranamente il suo tocco sulla mia pelle non mi infastidiva per niente, anzi mi piaceva sentire le sue dita stringersi attorno ai miei fianchi.Portai il mio viso nel suo e afferrai l'orlo del mio maglione.
"Fa caldissimo qui" mi lamentai, scoprendomi una striscia di pelle.
"Calma, calma non vorrai mica spogliarti qui in mezzo" mi urlò Taylor, o forse lo sussurrò soltanto, le parole mi arrivavano ovattate con tutta quella musica.
"Vieni ti porto a ballare" sorrise, prendendomi la mano e trascinandomi in mezzo ai corpi sudati di centinaia di ragazzi che ondeggiavano gli uni sugli altri.La testa mi girava e non capivo nulla di quello che mi stava urlando Taylor. Mi limitai ad imitare i movimenti delle ragazze attorno a me con scarsi risultati, finendo per pestargli un piede e quasi cadere a terra.
Alla fine mi arresi ad avvolgere le braccia attorno al suo collo e a lasciarmi guidare da lui, per quanto nemmeno lui fosse al massimo delle sue capacità.
Non mi preoccupai nemmeno per un istante della Signorina Gray, né dell'Istituto, né di nient'altro che non fosse ridere e muovermi addosso a lui.
Forse era l'alcol a parlare per me, ma mi sentivo davvero felice. Come non lo ero da molto tempo."Mi piace qui" risi, stringendo la maglietta di Taylor tra le dita sudate.
I capelli mi si appiccicavano al collo e il maglione non lasciava passare un filo d'aria. Me lo sarei voluto strappare di dosso ma Taylor continuava a ripetere che me ne sarei pentita."Com'è questa libertà?" mi urlò nell'orecchio, sfiorandomi il collo col naso.
"Calda" risi "ed è divertente" la voce mi uscì esageratamente acuta e Taylor scoppiò a ridere."Devi migliorare nei movimenti" continuò, scivolando con le dita dalla schiena ai miei fianchi e avvicinando il mio corpo al suo.
La sua pelle calda e sudata si incollava al mio corpo, i suoi occhi vagavano sul mio viso e il mio cuore batteva a ritmo con la musica assordante."Non ce la faccio più" gridai "fa troppo caldo!"
Taylor ridacchiò, voltandosi a fare un cenno ad un ragazzo pochi metri dietro di lui.
"Vieni ti porto fuori" riprese, riportando il suo sguardo su di me.
Avvolse il braccio sinistro attorno alle mie spalle e mi accompagnò verso il bar, facendosi largo in mezzo alla mischia.Un paio di tavoli oltre il bancone c'era una porta che dava sull'esterno, con un paio di uomini a controllare che nessuno entrasse da lì.
Uscimmo e una folata d'aria mi colpì, scontrandosi contro il mio corpo caldo e sudato.
A stare li dentro mi ero dimenticata che fosse dicembre.Taylor mi appoggiò la giacca sulle spalle.
Mi aggrappai al suo fianco, cercando di appoggiare un piede dopo l'altro senza inciampare e cadere a terra.
Il marciapiede ondeggiava sotto il mio sguardo e la musica mi riecheggiava ancora nelle orecchie.Al primo semaforo attraversammo la strada, barcollando e per poco una signora di mezza età non scese dall'auto per darci una mano.
Non capivo nulla ed era meglio così, perché se fossi stata anche solo un minimo cosciente di quello che stavo facendo, probabilmente sarei salita nel primo taxi e mi sarei fatta riportare all'Istituto mettendo nei guai sia me che Taylor.
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Insanity || Taylor Lautner
FanfictionDai capitoli: "Significa che sono fuori?" chiesi spazientito, volendo solo andarmene da lì e non doverci più tornare. "Si, ma dovrà prestare servizio e aiuto all' Istituto Femminile di Riabilitazione Elizabeth Parks per un tempo minimo di sette...