"Underneath the echoes
Buried in the shadows
There you were.
Drawn into your mystery
I was just beginning
To see your ghost."
Taylor.
Erano le dieci e un quarto e la mia mano indugiare sulla maniglia da ormai cinque lunghi minuti. Non ero sicuro di essere pronto per ciò che mi aspettava all'interno e cercavo ogni scusa pur di ritardare il mio arrivo.
Avevo fumato ormai tre sigarette di fila e controllato l'Iphone circa dieci volte ma il tempo sembrava non voler scorrere.
Mi voltai un ultima volta verso la strada, dove le macchine sfrecciavano a più non posso, non curando delle enormi pozzanghere al limite del marciapiede.Deglutii e mi feci coraggio.
Ho affrontato di peggio pensai, mentre spalancato l'enorme portone d'ingresso e mi facevo strada nell'Istituto.Una donna di poco più di cinquant'anni mi accolse, arrotolato le ciocche tinte di biondo sulle dita.
"Devi essere Taylor" mi porse la mano "io sono la Signorina Gray." si presentò schioccando la lingua in un modo non molto elegante. L'appellativo Signorina contrastava fin troppo con il suo aspetto, ma trattenni i commenti per me stesso, limitandosi a stringerle svogliatamente la mano, sperando di poter tornare a casa in fretta.Mi ritrovai a seguirla per un corridoio infinitamente lungo, sulla cui parete sinistra ero riuscito a contare più di trentacinque porte.
Moltissime minuscole lampade a neon costeggiano le pareti, creando strane ombre sui muri dipinti di scuro, ed una sola finestra, sul fondo di esso lasciava entrare un cono sfumato di luce."Ti mostro la tua stanza." mi spiegò la donna, mentre spingeva la chiave nella serratura dell'ultima porta. Non appena realizzai ciò che aveva detto le mie dita si strinsero attorno al suo braccio, facendola voltare.
"Woah, calma..Che significa la mia stanza? Dovrò passare la notte qui?" la Signorina Gray parve stupita dalle mie parole."Mi sembra ovvio. Devi prestare aiuto alla struttura e c'è bisogno anche di notte. Potrai tornare a casa ogni tanto nel weekend ma durante la settimana rimarrai qui." concluse, liberando il braccio dalla mia presa e facendosi strada in quella che sembrava essere diventata la mia stanza.
Mi avevamo consigliato di concentrarmi su qualcosa per allontanare la rabbia e, considerato che in quel momento stavo letteralmente ribollendo per il nervoso, mi concentrai sulla mia futura stanza.
Un letto di modeste dimensioni occupava il lato sinistro della camera ed era affiancato da un comodino in legno su cui era appoggiata una piccola abat-jour verde.Le pareti erano dipinte d'azzurro, in una tonalità poco piu chiara di quella dell'armadio sul lato destro.
La lenta chiusura della porta dietro di meel l'echeggiare dei tacchi della Signorina Gray per il corridoio mi diedero la prova che ero rimasto solo.La tensione era diminuita ma, di certo, non mi trovavo a mio agio in questo posto.
Mi sedetti sul bordo del letto e ripescai l'Iphone dalla tasca del giubbotto."Tay? Che c'è? Ti mando già?" senti la voce di mio fratello scherzare dall'altro capo del telefono.
"Sì sono io." ti sei velocemente, ignorando i suoi tentativi di umorismo mal riusciti "Ho appena scoperto che dovrò dormire qui per un po' ma non mi sono portato nulla. Mi servono dei vestiti."
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Insanity || Taylor Lautner
FanficDai capitoli: "Significa che sono fuori?" chiesi spazientito, volendo solo andarmene da lì e non doverci più tornare. "Si, ma dovrà prestare servizio e aiuto all' Istituto Femminile di Riabilitazione Elizabeth Parks per un tempo minimo di sette...