«Yoon... Ah! YoonGi...» mugugnai ansimando quasi al limite.
Il suo tocco era così eccitante che non aveva impiegato molto a portarmi fino alle porte del paradiso.
Non volevo che smettesse, ma il mio corpo voleva di più, voleva sentirlo fino in fondo e il mio cuore non poteva che desiderare che diventasse completamente mio quella notte. La sua bocca si unì alla mia in un bacio, prima che iniziasse a mordicchiarmi le labbra. Il ritmo con cui muoveva la mano diminuì lentamente, ma non cessò.Presto alla sua bocca sostituì due dita della mano libera che mi spinse tra le labbra. Iniziai a succhiarle con la stessa foga con cui lo avevo baciato. Le avvolsi con la lingua una alla volta, le strinsi tra le labbra e tra i denti finché lui all'improvviso non le tolse lasciandomi ancora con la bocca semi aperta.
Non ebbi nemmeno il tempo di richiuderla che involontariamente la spalancai in un verso di piacere.
Le sue dita avevano raggiunto il mio sedere e, ancora umide, erano scivolate senza fatica nel mio corpo. Mi lasciò il tempo di abituarmi a quella sensazione. Con l'altra mano si era fermato del tutto e l'aveva spostata in modo da riuscire ad accarezzarmi i capelli.La sua dolcezza e la sua perversione erano un mix che mi toglieva quasi il respiro.
Mi aggrappai di nuovo con le braccia a lui.*
YoonGi non fece un vero e proprio discorso, si limitò a ringraziare il suo amico, dicendo che aveva solo fatto una cosa che amava davvero, comporre, e se così era riuscito ad aiutare un amico era contento. Alla svelta scese dal palco e la parola fu finalmente lasciata al terzo classificato. Tutto si concluse poi in fretta e il pubblico inizio a sciamare fuori.
Tutto ciò che desideravo ora era andarmene da lì e cercare tutte le possibili informazioni su di lui, ovviamente nel più rigoroso anonimato. Non avrei mai ammesso che mi aveva colpito. Se fosse diventato famoso, probabilmente sarei andato ai suoi concerti travestito piuttosto che rischiare di farmi riconoscere.
Non feci nemmeno in tempo a sperare di poter tornare a casa dal mio pc che JungKook-ah ricevette un messaggio. Il suo hyung ci invitava a mangiare con loro per festeggiare.
«No.»
Esagerai il movimento delle labbra per fargli capire quanto fosse categorico il mio "no".
«Ho già detto di sì. Non era una domanda la mia»
«Vuoi morire?! Aish! Non voglio vedere quello stronzo»
Il mio amico mi guardò malizioso.
«Ti piace YoonGi-hyung?»
Gli tirai un pugno leggero sulla testa.
«Smettila o non ci andrò così piano la prossima volta»
Lui scoppiò a ridere come se avessi appena confessato.
«Dannato ragazzino. Vengo solo per dimostrarti che ti sbagli. Sappi, però, che dopo mezz'ora accampo una scusa e me ne vado»
Fu così che ci ritrovammo tutti in casa di SeokJin: dieci persone stipate in un piccolo salotto. Ognuno con in mano una ciotola di ramen e una birra. Sul tavolo al centro della stanza sistemati in un piatto c'erano i dolci rimasti comprati da YoonGi.
JungKook si era subito attaccato a HyunSu per potergli chiedere qualunque cosa gli passasse per la mente riguardo ai suoi video, alle sue abilità, ai suoi studi. Tendevo spesso l'orecchio anche io verso la loro conversazione. Essendo a mia volta un ballerino trovavo sempre interessante sapere quali scuole di danza frequentassero gli altri e cose di questo genere, tuttavia la mia mente continuava a cercare di impormi di girarmi verso Suga-hyung e mettermi a parlare a quel modo con lui.
HyunSu spiegò che lui si sentiva più un cantante, ma, per poter diventare un idol, ormai era indispensabile saper anche ballare. Non essendo più giovanissimo si era dato molto da fare per migliorare le prestazioni sia canore che fisiche. Per quell'esibizione non aveva potuto far altro che rivolgersi a Suga per la base: aveva conosciuto la sua musica tramite amici e aveva scoperto a sue spese quanto fosse difficile convincerlo.
«Tutto ciò che quest'uomo ha detto sul palco, sul fatto che era felice di poter aiutare un amico, erano tutte palle. Non avete idea di quanto ho dovuto penare! Ho dovuto dimostrargli che ero all'altezza della sua musica, offrirgli più volte il pranzo e alla fine regalare anche a lui e ai suoi amici dei biglietti per assistere alla gara. Devo ammettere, però, che rifarei tutto da capo»
YoonGi fece un'espressione irritante, come se fosse ovvio e normale che si fosse comportato così e che ne fosse valsa la pena per tutti. Gli altri si misero a ridere vedendo la sua faccia. Probabilmente solo io in quel momento sentivo davvero il bisogno di colpirlo in faccia.
Cercai di finire alla svelta ciò che avevo nel piatto per potermene andare. In quel momento non sarei riuscito a chiedergli nulla in merito alla musica. Sicuramente mi avrebbe guardato nuovamente con quella faccia da "Io sono il migliore" e avrei finito per prenderlo davvero a pugni.
Finsi di controllare un messaggio sul cellulare e poi mi sporsi verso Kookie.«Kook-ah purtroppo devo andare. Mia madre mi ha appena chiesto se posso tornare per accompagnarla con la macchina a fare la spesa»
Lui mi fissò per qualche secondo in silenzio. Era palese che avesse capito che quella era la scusa di cui avevo parlato poco prima. Fortunatamente sembrò lasciar perdere e finse di abboccare.
«Ah, già! È ancora dal meccanico la sua, giusto?»
«Mi dispiace che devi già scappare, Jimin-ah»
Jin-hyung sembrava davvero triste.
«Dispiace molto anche a me. Grazie davvero per l'invito e per il pranzo, hyung! Spero di potermi sdebitare presto.- mi voltai poi verso HyunSu -Ti faccio ancora i miei complimenti per oggi! Ho imparato molto dalla tua esibizione di oggi. Spero un giorno di diventare bravo come te!»
Feci un veloce inchino prima di salutare tutti, imboccare il piccolo corridoio e avviarmi all'ingresso. Mentre stavo allacciando anche la seconda scarpa, sentii la sua voce. Mi aveva seguito?
«Quindi tu balli?»
Mi voltai a guardarlo. Forse quella nota di scetticismo era solo autosuggestione. La sua faccia sembrava impassibile. Una mano appoggiata sulla maniglia della porta del bagno.
«Sì, perché?»
Fece spallucce, come se non dovesse importarmi del perché di quella domanda.
«Ti consiglio di muoverti se non vuoi perdere l'autobus. O forse hai parcheggiato l'auto qui vicino? Non ricordo»
Come se non fosse stato abbastanza palese che avesse capito che avevo raccontato una cazzata, ghignò spudoratamente e, senza altre parole, nemmeno un saluto, entrò in bagno chiudendosi la porta alle spalle.
Non avrei mai creduto che un perfetto sconosciuto potesse irritarmi a tal punto. Uscii dalla casa di SeokJin sbattendomi la porta alle spalle.«Fottuto stronzo» mormorai prima di avviarmi nel grigiore persistente di quella giornata che faceva pendant con il mio umore.
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Non toccarmi [BTS - YoonMin]
FanfictionIn una storia d'amore ci sono due primi incontri. Il primo di essi è quando i tuoi occhi incontrano i suoi per la prima volta, quando il destino, Dio o il Karma, scegliete voi, decide che le vostre strade devono incrociarsi. Può succedere ovunque, i...