Illusioni e progetti

3.6K 255 149
                                    

La mano di Yoongi passò e ripassò tra i miei capelli. Era strana quella dolcezza da parte sua, ma tutt'altro che sgradevole. Mi beai di ogni suo tocco, mentre a mia volta iniziavo ad accarezzargli la schiena.

Restammo così, semplicemente abbracciati, per diverso tempo. Tutta la malizia dei momenti precedenti, tutta la passione che ci aveva sconvolti, andò dissolvendosi e trasformandosi in dolcezza. Potevo sentire il suo timido amore in quel gesto. Anche se lui probabilmente avrebbe negato tutto, magari dicendo che ero spettinato e voleva solo sistemarmi per non aver qualcuno di così brutto davanti alla faccia, per me era assolutamente chiaro quanto ormai fossi diventato importante per lui. E quella serata ne era stata la dimostrazione.

Forse non era stata la serata perfetta da romanzo rosa, con mirabolanti sessioni di sesso e orgasmi multipli. Era stata, invece, qualcosa di più realistico, con momenti di imbarazzo, qualche difficoltà, in cui non si era concluso del tutto, o meglio soprattutto Yoongi non aveva concluso.
Ma era stata reale come le emozioni che ancora provavo, come quell'inaspettato momento di carezze.
Strinsi Yoongi un po' più forte a me.

«Ti ricordi la prima volta in cui non mi hai detto di non toccarti?»

«Certo.»

«Ma perché odi essere toccato?»

«Odio che lo facciano gli sconosciuti. Possono farlo solo le persone che-

Si interruppe bruscamente.

«Non importa, ora riposati Jiminie.»

Si spostò al mio fianco continuando ad accarezzarmi. Mi sarei potuto abituare a quel suo lato tenero.
Feci come mi aveva detto e chiusi gli occhi. Il mio respiro si fece sempre più regolare e sentii la stanchezza impossessarsi pian piano di me. Tutti i pensieri su ciò che era successo, sulla cena che ancora non avevamo fatto, sulla dolcezza di Yoongi, pian piano scivolarono via.

Solo le persone che amo possono toccarmi.

Non ero sicuro di aver udito quelle parole, ma prima di riuscire a capire se le avevo solo immaginate, scivolai nel sonno.

*

«Jimin? Jimin ci sei?»

Un battito di mani, un rumore secco e io tirai su di scatto la testa.

«Cosa?»

Fissai Jungkook sollevando un sopracciglio.

«Nulla, tutto ok. Stai solo fissando da cinque minuti buoni quel pezzo di torta. È di riso, giusto? Stavi pregando*?»

Scoppiai a ridere.

«Si, pregavo di riuscir ad allontanare la sfortuna»

«Una sfortuna chiamata Min Yoongi, suppongo»


«Jungkook! Ti avevo detto-

«Si, si, di non nominarlo. Ma i tuoi pensieri sono così forti che lo stanno nominando per te. Vuoi dirmi che succede?»

Lo guardai truce.

«Eddai, Jimin. È passato un mese. Anche quando vincerai la gara mi guarderai ancora così?»

Sospirai. Non ce l'avevo più con lui da tantissimo tempo, avevo accettato fosse colpa mia. E poi mi aveva in qualche modo appena fatto un bel complimento.

«Va bene, va bene»

Kookie mi guardò incoraggiante da sopra la propria tazza di caffè.

«Mihainvitatoacenastasera»

Parlai tutto d'un fiato. Kookie strabuzzò gli occhi, ma si limitò a finire il suo caffè prima di rispondere. Rimasi a fissarlo aspettando la sua sentenza.

Non toccarmi [BTS - YoonMin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora