5) Azzurro

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Appoggiata al finestrino, osservava quel viale quasi interminabile. Non aveva nessuna voglia di abbandonare la sua comoda casa di città. Se ora osservava quel viale con i suoi occhi tristi, era solo per non deludere suo padre. Le sembrava tutto così troppo tranquillo. Dopo cinque minuti circa, il viale terminò in un enorme radura. Era dominata da un enorme casale ben ristrutturata e un fienile con un buco al centro del tetto. Sopra di esso ci stava lavorando un ragazzo giovane. Il cielo limpido azzurro faceva risplendere i suoi capelli biondi. Faceva molto caldo, così lei arrivando in auto poté osservare il suo corso nudo muscoloso. Suo padre arrestò l'auto proprio davanti all'ingresso della casa ristrutturata. Non fecero in tempo a scendere dall'auto che si ritrovarono Peter, imperlato di sudore, ad attenderli al riparo della grondaia di casa in legno bianco.
-Piacere. Thomas Hurtson - disse l'uomo in tono piatto tendendogli la mano.
-Il piacere è mio - rispose cordialmente Peter ricambiando la stretta di mano. Sbrigate questa formalità, iniziò a fissare la ragazza. Il vento prese a passarle tra i suoi capelli biondi mossi facendoli volare attorno al suo viso. I suoi occhi azzurri guizzavano velocemente da una parte all'altra. Peter capì in un istante che cercava di evitare il suo sguardo. Thomas, ad un tratto riprese a parlare:
- Questa è mia figlia Magdalietė - spingendo sua figlia di fronte a Peter. Lei in cambio, senza dire nulla, tese una mano. Peter gliela strinse senza riuscire a toglierle di dosso gli occhi. Erano assurdamente simili ai suoi.

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