L'idea di un amore

9) Curiosità

Il sole era appena sorto. Caldo e splendente. Peter era già fuori. Amava correre al mattino presto. Non aveva mai perso il vizio. Appena tornato, non fece in tempo a entrare in casa che una figura solitaria richiamò la sua attenzione. Anche Magdalietė era mattiniera. Se ne stava sotto a un ciliego, accanto alla casa, con le ginocchia raccolte. Peter cercò di immaginare cosa le passase per la testa in quel momento. Come se lei lo avesse sentito, si girò verso di lui.
- Buongiorno- gli disse Peter con il suo solito sorriso.
- Buongiorno anche a te.
Peter si guardò dietro se tante le volte stesse salutando qualcuno dietro a lui. Non c'era nessuno.
Non riusciva a crederci. Gli aveva detto buongiorno e dopo lo aveva addirittura invitato a sedersi accanto a lei. Avevano parlato per un pò. Parlando con Magdalietė, era finalmente riusciuto a capire come mai era così schiva. Anche a Londra non aveva mai avuto tante amicizie. Il padre l'aveva mandata lì per imparare la bellezza della semplicità. A Peter sembrava una buona occasione per migliorare e glielo aveva detto. Senza apparente motivo, lei si alzò e se ne andò sensa salutare. Peter si convinse che non avrei mai compreso ciò che era realmente lei. E forse aveva ragione. Nussuno era mai riuscito a comprendere realmente una persona, figuriamoci una ragazza chiusa, schiva e riservata. Peter non voleva arrendersi. Voleva capire il vero motivo del perché lei era lì. Quello che riusciva a pensare per ora, era che Magdalietė era troppo bella. Non riusciva più a immaginare una bellezza migliore della sua. Ma allo stesso tempo temeva la sua personalità tiepidamente fredda e la sua devastante debolezza. Era in grado di ucciderti in silenzio con un solo sguardo. Sapeva come riuscirci. Era abituata a farlo per autodifesa, nonostante lei era la prima a non credere che fosse bella.