23 OTTOBRE 2019, PERIOD POST CIVIL WAR. BROOKLYN NORD-EST 04:05AM.
Le vecchie basi militari erano state abbandonate circa 50 anni orsino. Le sale erano ormai state sigillate e l'unica cosa rimasta all'interno di esse era la polvere.
I vecchi esperimenti di Howard Stark, solo quelli mal funzionanti o che, per un motivo o per un altro non sono andati in porto, si trovavano li, assieme al corpo congelato di Connie Rayman.
La ragazza giaceva ancora dentro una delle capsule refrigeranti che Howard aveva sfruttato apposta per lei, non era ancora stata risvegliata, poi che nessuno era a conoscenza del suo congelamento.
Quella notte però, una spedizione speciale dello S.H.I.E.L.D si ritrovò a doversi infiltrare proprio in quella vecchia sede militare, proprio nel vecchio laboratorio di Stark. Avevano bisogno di una sua vecchia invenzione abbandonata per chissà quale assurdo motivo.
Nell'arrivare i soldati ben addestrati seguiti da Clint Barton, si fecero strada all'interno del laboratorio di Stark, diviso in quattro principali stanze.
Arrivarono davanti la Capsula che conteneva la ragazza, a loro sconosciuta. Il primo a farsi avanti fu proprio Clint, che normalmente dopo l'esperienza vissuta con Bucky qualche anno prima non era affatto sorpreso.
-Nick, abbiamo trovato un'altra personcina congelata, femmina questa volta ma non si capisce se sia stata soggetta di esperimenti o meno in passato.-
-Nulla di cui preoccuparsi Barton, ci state 10 minuti ad abbattere uno di quei cosi nel caso avesse la rabbia-
-Ma è una donna-
-Un motivo in più per riempirla di cazzotti. Premi quel pulsante e fregatene.- rispose dal WokiToki.
Clint posò l'arco e le frecce su uno dei tavoli impolverati della sala, e con molta cautela si avvicinò alla capsula e premette il pulsante rosso, che permise l'immediato scongelamento della ragazza.
Essendo messa in piedi, non appena la capsula si aprì rischiò quasi, di cadere in avanti, Clint la prese al volo.
CONNIE'S POV. 23 OTTOBRE 2019, PERIOD POST CIVIL WAR. BROOKLYN NORD-EST 10:32AM.
Tutto d'un tratto la circolazione non era più bloccata, il primo rumore che sentiì fu il primo battito del mio cuore, dopo anni.
Ero cosciente ma non del tutto, potevo sentire cosa stava succedendo dentro il mio corpo ma non fuori.
Iniziai a sentire il sangue, ricircolare lentamente nelle mie vene, che sembravano ormai essersi svuotate del tutto. Sentivo i nervi stirarsi e i muscoli contrarsi. Potevo sentire il mio corpo al 100% rigenerarsi dopo chissà quanti anni di sonno.
Mi risvegliai stordita, con la pelle bianca come il latte e fredda sul lettino di un ipotetico ospedale.
Il mio primo pensiero fu il ricordo di Howard che azionava la capsula assieme a Peggy, era l'ultima cosa che ricordavo della mia vita.
Per qualche istante pensai che l'esperimento non fosse entrato in porto, che fossero passati solo pochi minuti, ma non era così.
-H-howard?- domandai stiracchiandomi per poi sedermi sul letto
Una dottoressa entrò nella stanza subito dopo, era abbastanza giovane.
-Ben svegliata signorina Rayman, ha dormito bene?-
La prima cosa che feci fu guardare il televisore, stavano trasmettendo l'inaugurazione della Stark Expo.
-Dove mi trovo?- domandai seriamente, guardandomi intorno
-In un modico ospedale di New York signorina, sembra aver avuto un calo di zuccheri, pocansi.-
-L'inaugurazione, è del 1942.. e io ci sono andata.- Dissi alzandomi velocemente dal letto, spostando brutalmente la signorina ed uscendo dalla stanza
Mi accorsi subito che era tutta una finzione.. pareti di plastica come il resto della stanza, dovevo andare via.
Attraversai un corridoio provvisto solo di immense vetrate, mentre correvo guardavo l'esterno e restavo sempre più scioccata. Davanti a noi: Il Brooklyn Museum. Non eravamo seriamente neanche al centro di NYC.
Nel correre e guardare fuori uno degli agenti riuscì a prendermi buttandomi per terra. Quando mi rialzarono tenendomi le braccia si presentò davanti a me un'uomo alto, di colore.
Prima di ascoltare cosa avesse da dirmi, mi preoccupai di guardare nuovamente all'esterno. All'ingresso del museo si estendevano due enormi tendoni con su le immagini di Steve e Bucky, ne rimasi sconvolta.
-B-bucky?- sussurrai nel guardare lo stand, ma poi l'agente mi costrinse a girare la testa verso quest'uomo. Il mio respiro era irregolare per via della corsa e della paura sul momento. In che epoca ero finita? non avevo idea di dove potessi trovarmi.
-Salve Signorina Rayman, noi due abbiamo tante cose da raccontarci.-
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Don't Let Me Go ||Bucky Barnes||
Fanfiction"-Ho paura. Paura che mi mancherà per sempre, che ci sarà sempre, dietro ad ogni viso, dietro ad ogni bacio, come una vecchia presenza.- Rispose lei. In quel sorriso c'era il senso di tutto quello che stavo cercando.. Trovarsi è una fortuna, non per...