Il Mio Piccolo Segreto ||Cameron Dallas

Capitolo 5

《Che facciamo oggi pomeriggio ragazzi?》chiede Matt, 《Io direi di andare a fare un giro per la città》propone Taylor, 《Io ci sto》dico appoggiando la testa sulla spalla di Nash.

《Signorini allora io direi di andarci a preparare se non vogliamo uscire alle otto di stasera》dico alzandomi dal divano, 《Come se fossi tu ad aspettare noi》dice Cameron dandomi una spallata, 《Non so se ricordate, ma forse quello che ci mette di più a prepararsi é Gilinsky》dico andandolo ad abbracciare, 《In effetti quella sera che dovevamo andare a quella festa sei stato l'ultimo a scendere, neanche Omy ci ha mai messo quattro ore per prepararsi》dice Shawn venendomi a battere il cinque. 《E per evitare che succeda di nuovo così 》continua Shawn 《andiamo a preparaci》, 《Concordiamo》urliamo in coro.

Entro nella mia camera, sinceramente non ho voglia di impegnarmi più di tanto, così prendo una maglietta delle Vans nera, che sicuramente ho rubato a uno dei ragazzi, credo a Cameron perché sento il suo profumo, e un paio di pantaloni strappati. La cosa principale che non mi devo scordare é il mio zaino con la videocamera e le cuffiette, non voglio perdere neanche un attimo di questi giorni magnifici.

Quando esco dalla porta, sento dietro di me tutte le altre porte delle stanze dei ragazzi aprirsi. Mi giro e credo che una cosa del genere non ci sia mai capitata, indossiamo tutti la stessa maglia, uguale identica. 《Ora mi sto preoccupando veramente》dice Matt ridendo, 《Una cosa del genere non ci era mai successa》dico io, 《Vero, ma ora io direi di uscire》dice Hayes correndo verso la porta. Siamo veramente dei bambini, facciamo anche a gara per uscire dalla porta.

《Ragazzi, scusate, ci è successa una cosa simile e nessuno ha ancora fatto una foto?》dice Cameron tirando fuori il telefono, 《Mi hai letto nel pensiero》dico io e ci mettiamo tutti vicini per riuscire a fare una foto decente. Devo essere sincera però, le nostre foto non sono così male, non posso dire niente con la bellezza che ho intorno qualsiasi foto verrebbe bene. Prima che finiamo il giro di tutti i telefoni perdiamo almeno 10 minuti.

Iniziamo a girovagare per la città, non possiamo andare in luoghi troppo affollati, sia perché non ci piacciono sia perché c'è il rischio che possano riconoscerli. Intanto che camminiamo, ho perso il filo del discorso, le loro voci sono diventate un brusio, non so perché ma a volte mi succede, mi guardo intorno e inizio a pensare. Certe volte mi capita di pensare perché tutto questo è successo a me, non è da tutti avere delle persone così, che ti capiscono con uno sguardo.....
E poi New York, non stiamo parlando di una città da poco, ma di New York. É sempre stata una città affascinante, nonostante la conosca bene. Ogni anno che vengo riesco sempre a trovare un angolo nuovo. Di solito siamo io e Cameron quelli che andiamo in giro per la città senza una meta, solo per il gusto di stare insieme e parlare di noi. Per questo è una città che mi rimarrà sempre nel cuore.

Non chiedetemi perché ma la mia città preferita è Londra, nonostante io ci sia stata soltanto una volta, ma sono una persona che le cose dalla testa non se le scorda facilmente. Londra mi mette allegria, felicità, spensieratezza.

Mentre penso a tutto questo continuo a fare foto ad ogni particolare della città, avrò foto di ogni angolo di New York, é vero, però mi piace fotografare le stesse cose nel corso degli anni: cambiano, si rafforzano. Proprio come la nostra amicizia. I ragazzi non sembrano accorgersi della mia assenza, meglio così.

Cammino più veloce e raggiungo gli altri, mettendo un braccio attorno a Cameron e Jonhson, loro mi sorridono, 《Ragazzi sapete una cosa》dico io, 《dicci tutto》fa Gilinsky, 《Per una volta possiamo anche essere non modesti....siamo veramente fighi vestiti così》dico correndo in avanti e girandomi verso di loro. Ci mettiamo tutti a ridere, sinceramente è la verità.