Pian piano ci incamminiamo verso casa di Gina, restiamo tutti in silenzio, non vogliamo rovinare un momento così importante.
Quando siamo a pochi passi da casa sua mi soffermo a guardarla, quanto amavo questa casa, così accogliente e calda. Gli inverni passati su quel divano di fronte al camino sotto le coperte troppo grandi per noi, dove ci potevamo nascondere da eventuali mostri che sarebbero potuti entrare in casa da un momento all'altro, con la cioccolata calda con i marshmallow e i biscotti al cioccolato. Tutto questo mi fa spuntare un sorriso enorme sul viso. Quanto era bello essere piccoli, non sapendo cosa ci sarebbe accaduto in futuro, protetti da i nostri genitori.
Quando mi risveglio dal mio mondo mi precipito a suonare al campanello, dopo pochi secondi ci viene ad aprire Gina e appena mi vede ha una faccia tra il sorpreso e l'infarto immediato. «Oh mio Dio, Omy!» dice abbracciando veramente forte, ricambio subito stringendola. Mi era mancata tanto, è come una seconda mamma per me. Ci fa entrare in casa e sento subito l'inconfondibile odore di vaniglia che ho sempre amato. Ci fa accomodare sul divano e subito inizia a farmi un sacco di domande, comprensibile visto che non ci vediamo da tanto. «Allora come stai?»mi chiede con un dolce sorriso sulle labbra, «Ora benissimo, è sempre fantastico venire qui a trovarvi» dico guardando tutti, «E in Italia? Sta andando tutto bene?» «Si, ormai è da tanto che sono lì. Ho conosciuto persone veramente fantastiche mi trovo davvero bene» dico con un po' di nostalgia verso di loro. Anche se io sono qui, a New York ,con le persone a cui tengo di più, non vuol dire che non provi nostalgia verso tutte le persone che ho lasciato in Italia.
« E raccontami, la scuola com'è? Hai tanti amici?» continua Gina, dentro di me sto ridendo, mi sembra proprio mia madre i primi giorni che ci siamo trasferiti. «È tutto completamente diverso da qui» inizio «Per iniziare scordiamoci gli armadietti, che secondo me sarebbero una cosa molto utile, ma oltre a questo anche il sistema scolastico è molto diverso, però devo dire che ci si abitua in fretta. Invece per quanto riguarda le persone sono tutti molto accoglienti, non ho per niente fatto fatica a fare nuove amicizie, diciamo che nella scuola dove vado io non sono molto abituati ad avere alunni stranieri, anche se non lo sono proprio, quindi mi hanno visto un po' come una novità e cosa importante non smetterò mai di ringraziare mia madre per avermi insegnato l'italiano sin da piccola, sarebbe stato tutto più difficile non sapendo la lingua» concludo ridendo. «Fantastico, sono veramente felice per te» commenta Gina, «Invece qui? Le cose sono cambiate molto da quando me ne sono andata?» «Non particolarmente, ovviamente c'è nuova gente, i vicini sono cambiati e anche i tempi, ma la cosa importante è che non siete cambiati voi, siete uguali a quando eravate piccoli solo giusto un po' cresciuti, ma siete affiatati nello stesso modo, sapete ad oggi non conosco molti ragazzi che come voi si conoscono sin da piccoli e nonostante tutto sono ancora insieme», « Perché gli altri non hanno qualcosa di speciale da condividere come abbiamo noi» dice Cameron guardando prima me e poi i ragazzi. Io abbasso lo sguardo e sorrido.
«Prima di arrivare a dei momenti di pure lacrime dai quali non si può più tornare indietro e prima che io inizi a tirar fuori tutte le foto che avete insieme di quando eravate piccoli e meglio che vada a fare la spesa e che prepari qualcosa per stasera» dice alzandosi dal divano e facendomi l'occhiolino. Amo il suo modo di ironizzare anche nei momenti in cui una lacrima ti potrebbe scendere da un momento all'altro.
«Bene io direi di tornare almeno per stasera ai vecchi tempi» dice Taylor andando a prendere la famosa coperta che ormai è diventata troppo piccola per noi o forse noi siamo diventati troppo grandi per lei. «Allora se vogliamo fare le cose per bene, facciamole!»dice Hayes prendendo il DVD di Toy Story, il nostro film preferito quando eravamo piccoli. «Ho capito» dico alzandomi e andando in cucina per fare i popcorn con il burro. Ormai è una tradizione, quando si guarda Toy Story, i popcorn con il burro ci devono essere. Ammetto che eravamo dei bambini un po' strani. Mentre sto preparando tutto, sento qualcuno arrivare dal salotto e appoggiarsi sullo stipite della porta. «Non sono ancora pronti, dovete aspettare ancora un pò» dico a chiunque ci sia, «Ma io non volevo i pocorn, volevo solo vedere la mia cuoca in azione» dice Cameron.
Mi giro e rispondo «Se credete veramente che io abbia fatto più di seimila chilometri per passare un mese a cucinare per voi vi sbagliate di grosso» dico guardandolo, «E io che aspetto ogni anno il mese di giugno solo per mangiare i tuoi splendidi piatti» dice con ironia venendomi incontro, «La cosa fantastica è che non sono nemmeno così brava in cucina» «Lo so» dice con sguardo beffardo, lo guardo e non so perché in questo momento mi sembra veramente bello, «Ah si?!» dico andandogli incontro lentamente « E io so che tu sei davvero una brutta persona» gli dico ridendo, Cameron mi blocca i polsi con le mani e guardandomi negli occhi dice «Invece tu sei una persona bellissima».
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Il Mio Piccolo Segreto ||Cameron Dallas
FanficÉ troppo grande per un adolescente avere un segreto che non può condividere con nessun'altro. Vorrebbe dirlo a tutti ma sa che non può e nello stesso tempo vorrebbe tenerselo solo per sé stessa, perché le cose se le vuole guadagnare da sola, per una...