Capitolo 13

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Sento la luce filtrare dalla finestra e colpire i mei occhi, mi alzo lentamente e guardo l'ora sul telefono, sono le dieci e mezza. È molto strano che io abbia dormito fino a quest'ora e la cosa bella è che ho ancora sonno. Strisciando i piedi fino al piano inferiore trovo i ragazzi in giro per il salotto e la cucina, «Buongiorno dormigliona» dice Matt dandomi un bacio sulla guancia «Giorno» dico io ancora assonnata, «Per una volta che decidiamo di farti una sorpresa tu ti svegli tardi, complimenti» dice Shawn ridendo «E quale sarebbe questa sorpresa?» dico risvegliandomi improvvisamente dal mio sonno, «Volevamo farti vedere la Statua della Libertà ma non credo che potremmo farcela» dice Cameron titubante «Io credo di si» dico ai ragazzi urlando e catapultandomi in camera mia. Prendo la rima cosa che mi capita nell'armadio e vado subito in bagno a lavarmi. «Pronta» dico finendo di allacciarmi l'ultima scarpa e andando davanti alla porta di casa dove trovo tutti già preparati. «Questa scusa funziona sempre» dice Nash battendo il cinque a Cameron, «Grazie per avermi avvisato, la prossima volta starò ore e ore a prepararmi, non vi preoccupate» dico io spingendoli fuori di casa. Mentre ci incamminiamo verso il battello penso che i ragazzi non avrebbero potuto scegliere giornata migliore di oggi per andare a visitarla. Il sole brilla alto in cielo illuminando la città e c'è una leggera brezza che ti scompiglia i capelli, un giorno perfetto. Quando saliamo sul battello che ci porterà a Ellis Island Shawn ci fa notare «Ragazzi vi rendete conto che siamo solo noi?» «Quindi un altro momento che sarà solo ed esclusivamente nostro» dico io avvicinandomi alla ringhiera. Quando il battello parte Cameron si avvicina a me e mi dice «Sai quando hai voglia di essere libero, non pensare hai problemi e alle preoccupazioni?» «So perfettamente cosa intendi» dico io guardandolo «Credo di aver trovato una soluzione» «E quale sarebbe?» gli domando con faccia incuriosita «Questa» dice lui sporgendosi dalla ringhiera del battello, alzando le mani in aria, con il vento che andava proprio contro di lui. Sorrido guardandolo, il vento tra i capelli, quell'accenno di sorriso sulla sua faccia.... Questo è Cameron. Quello che ho conosciuto fin da piccola. Quello spirito libero come il vento. Ora non voglio far altro che godermi questo momento. «Sai ho voglia di sentirmi libera anche io» dico sorridendogli e andando accanto a lui. Cameron mi prende la mano e mi guarda con quegli occhi profondi che ho sempre adorato, non posso fare altro che ricambiare lo sguardo e memorizzare questo momento come uno dei migliori della mia vita. Sento qualcuno avvicinarsi a me e prendermi la mano libera «Se dobbiamo fare i pazzi, facciamolo insieme» mi dice Nash, apro gli occhi vedo che siamo tutti nella stessa posizione,allora alzo le mani e inizio ad urlare. I ragazzi si uniscono a me e io non posso fare a meno di ridere. Sembra di essere in un film, un bellissimo film. Sappiamo di essere dei pazzi ma infondo le persone pazze sono le migliori.

Alzo la testa in aria e l'unica cosa che mi esce dalla bocca è «Wow», fa sempre effetto ritrovarsi sotto uno dei simboli di una delle città più conosciute del mondo. «Vuoi restare a guardarla per tutto il giorno? Sai, ci si può anche salire» dice Cameron prendendomi in giro «Che simpatico» dico raggiungendolo e affiancandomi a lui. «Visto che oggi è la giornata delle pazzie, salta su» mi dice toccandosi le spalle, «Oh no, Cameron scordatelo» gli dico ridendo «Dai Omy, quando ti ricapiterà nella vita di essere a New York, sotto la Statua della Libertà, con il tuo migliore amico che è disposto a portarti sulle spalle?» «Già quando ti ricapiterà?» si intromette Gilinsky facendo un sorriso strafottente, «E va bene» gli rispondo saltando sulla schiena di Cameron. Devo essere sincera, non è così male. «Passami la macchina fotografica» dice Hayes sporgendo la mano verso di me, «Ecco a te» dico dandogliela, «Bene, ora sorridete» dice a me e Cameron. Scatta la foto e mi porge la macchina, «Complimenti fotografo» dice Cameron sorridendogli «Tutto merito dei soggetti» «Scemo» dico io saltando giù dalle spalle del mio migliore amico e andandolo ad abbracciare. Abbiamo fatto tantissimi scalini ma siamo quasi arrivati. «Ultimo sforzo» dico ai ragazzi dietro di me, molto probabilmente i nostri polmoni ci hanno abbandonato dopo dieci gradini dall'inizio. «Che meraviglia» dico affacciandomi ad una delle "finestrelle" della corona. New York in tutta la sua bellezza, il panorama è mozzafiato. «Bello vero?» mi dice Cameron che intanto mi aveva abbracciato da dietro e appoggiato il mento sulla mia spalla, «Fantastico» dico io ancora estasiata dalla vista, «Potrei stare così per sempre» mi sussurra, mi giro a guardarlo e gli do un bacio sulla guancia, poi mi rigiro a guardare il panorama, le mie guance sono troppo rosse per i miei gusti quindi meglio guardare altrove. «Siamo venuti fino a qui e la squadra non si fa nemmeno una foto?» ci dice Shawn ridendo «Hai perfettamente ragione» dico richiamando gli altri. Foto con i miei migliori amici sulla Statua della Liberà fatta. Mentre stiamo scendendo le scale Cameron mi prende per un braccio e mi dice «Comunque prima non stavo scherzando, sarei rimasto veramente lì per sempre» e conclude dandomi un bacio sull'angolo della bocca per poi superarmi e andando con gli altri.

New York mi farà impazzire.

Spazio autrice

Nello scorso capitolo eravamo vicini alle 500 visualizzazioni e ora le abbiamo superate. Wow! Questo capitolo mi piace molto, mi sa tanto di felicità. Comunque dal prossimo le cose si smuoveranno un pò.

Volevo sapere qualcosa in più su di voi, quindi per iniziare rimaniamo in tema Magcon. Allora come li avete conosciuti?

-Omy✈️

Il Mio Piccolo Segreto ||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora