"Io ho scelto di non scegliere la vita: ho scelto qualcos'altro. Le ragioni? Non ci sono ragioni. Chi ha bisogno di ragioni quando ha l'eroina?"
-Trainspotting
-Dylan... avrei bisogno di parlarti.-
Brian entrò nella loro camera da letto e si chiuse la porta alle spalle.
Era stato via con la band, siccome gli Avenged Sevenfold avevano da poco ripreso a scrivere un nuovo album.
Syn si era molto divertito con i suoi amici, in fin dei conti amava il suo lavoro e tutta quella parte creativa che precedeva ogni nuovo successo firmato dal suo gruppo. Tuttavia, quel giorno non vedeva l'ora di tornare a casa dalla sua ragazza.
Era passato un po'da quando guardando Dylan con i piccoli gli era venuta la strana idea, ed ora non era più capace di scrollarsela di dosso.
Si rendeva conto che era troppo presto, e un po' immaginava che un bambino avrebbe cambiato le loro vite. Li avrebbe legati per sempre, come un lucchetto di carne. Era davvero questo ciò che voleva?
Sapeva anche di essere ancora mentalmente instabile. Che diamine sarebbe successo se avesse dato di matto per colpa dei pianti del neonato?
-Hey Bri. Sei tornato.-
La ragazza allargò le braccia, come per invitarlo ad avvicinarsi.
Era raggiante. Lui le era mancato così tanto .. aveva passato ore e ore sui libri, tanto che stava per impazzire. Studiare era terribilmente stressante, ma voleva solo prendere i voti migliori a tutti gli esami e finire l'università il prima possibile.
Synyster le aveva dato fiducia pagando per lei. Il minimo che potesse fare per ricambiare il favore era tentare di renderlo orgoglioso...
Lui non indugiò troppo sui saluti.
Le sorrise e andò a stringerla, lasciandole dei baci sulle guance.
Era davvero nervoso, non ce la faceva più ad aspettare.
Sapeva che probabilmente si sarebbe sentito dire che era troppo presto, però sul serio, non avrebbe resistito ancora a lungo. Doveva chiederlo, doveva provarci.
Prese il viso della ragazza con entrambe le mani e la fissò intensamente negli occhi: era indescrivibile la sensazione che provava quando incrociava quelle iridi chiare. Erano meravigliose, il colore più bello al mondo! Gli sarebbe piaciuto rivederle in un bambino...
-Brian, ma che hai?-, Dylan distolse improvvisamente lo sguardo, come imbarazzata.
Con delicatezza strinse le proprie dita attorno ai polsi del musicista, per invitarlo a lasciarla andare.
Le coccole erano una cosa adorabile, ma i suoi strani modi di fare a volte quasi la indispettivano. Non c'era nulla di tenero in Synyster quando aveva qualcosa che gli passava per la testa. Anzi, bisognava stare piuttosto attenti a non deluderlo...
Il ragazzo intuì il fastidio di Dylan, e quasi gli scappò un mezzo sorriso.
-Che cosa c'è di divertente?- domandò la giovane, mentre gli poggiava le mani sulle spalle per aiutarlo a togliere la giacca di pelle. Ora che Syn era finalmente giunto a casa, tanto valeva che si rilassasse.
-Niente. È solo che ti trovo bellissima quando fai la difficile...- rispose lui con una ritrovata sincerità.
Sfilò anche la maglietta, poi fu il turno delle Converse nere e dei jeans blu.
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I don't believe in fairy tales. // Avenged Sevenfold
FanfictieLe relazioni non sono mai rose e fiori. Dylan l'ha imparato a sue spese. Il suo principe azzurro non esiste. DAL TESTO: Con il dorso della mano la ragazza si pulì qualche goccia densa e rossa che le stava scivolando lungo il mento. Aveva il labbro r...