Alessio era completamente distrutto.
Aveva commesso l'errore più grande che potesse commettere, e ora ne avrebbe pagato le conseguenze.
Aveva lasciato solo Gennaro, quando ne aveva più bisogno.
Sapeva di aver sbagliato, e i sensi di colpa lo divoravano ogni secondo di più.
Stava male, davvero male senza Gennaro.
Stava tutto il giorno sul loro letto, che ora era diventato solo il suo.
Passava il tempo a guardare vecchie foto, scattate nei momenti più belli della loro storia d'amore, che nonostante tutto, non sarebbe mai finita.
Ricordava i sorrisi più sinceri di Gennaro: quando gli sussurrava dei 'ti amo' silenziosi, quando gli preparava la colazione, quando lo accarezzava, quando lo faceva sentire tutto suo.
E ora? Ora era solo.
Tutto ciò che gli rimaneva di Gennaro era qualche foto, ma i momenti più belli ce li aveva impressi nella mente.
Temeva che un giorno tutte queste immagini sfocate del viso di Gennaro un giorno possano scomparire dalla sua testa, ma in realtà sapeva bene che non sarebbero mai svanite, neanche se l'avesse voluto.
Perché Gennaro gli restava stampato nella mente e ci sarebbe rimasto sempre.
Gli mancava.
Eccome se gli mancava.
Si sentiva come se Gennaro avesse preso il suo cuore e l'avesse accartocciato come un foglio di carta.
Gli mancava tremendamente.
Aveva smesso di mangiare, di dormire, di sorridere.
Sembrava che per lui niente avesse più un senso.
E quando la gente gli chiedeva come stesse, lui rispondeva sempre con "Sto come stavo ieri, il giorno prima, e quello prima ancora. Nulla cambia se lui non torna nella mia vita."
E le persone semplicemente si rassegnavano all'idea di avere di nuovo il felice e sorridente Alex di una volta, perché tutti sapevano che Gennaro non sarebbe mai tornato.
Alessio aveva smesso di vivere.
Niente aveva più senso per lui.
Si sentiva come una canzone lasciata a metà.
Una canzone che, se finita, sarebbe stata la canzone più bella mai scritta.
