Until the end

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Alessio teneva la mano a suo marito Gennaro, steso su quel letto di ospedale.

Aveva combattuto per una vita intera, e all'età di ottantanove anni si trovava attaccato a una macchina che lo teneva in vita.

Alessio sapeva che dopo poco tempo sarebbe rimasto solo, così decise di passare gli ultimi momenti insieme all'amore della sua vita.

Alessio parlava, gli raccontava dei loro amici, che avevano dai tempi del liceo, che ogni giorno gli chiedevano "Come sta Gennaro? Devi portarlo a casa che domenica facciamo la nostra grigliata come ogni anno." 

Poi gli ricordava le sciocchezze che facevano da giovani, le avventure che vivevano quando ne avevano la possibilità.

Gli ricordava del loro primo concerto in uno stadio, del loro primo tour mondiale.

Alessio parlava, e Gennaro semplicemente lo ascoltava, con gli occhi pieni d'amore che non lo aveva mai abbandonato in tutti questi anni.

Alessio gli continuava a ripetere che quando sarebbe uscito da lì, lo avrebbe portato al mare, come quando erano giovani e potevano fare tutto ciò che volevano.

Ma Gennaro sapeva che gli rimaneva poco tempo.

"Alé portami al mare adesso."
"Ma ora non possiamo, sei troppo debole."
"Non m'importa. Voglio vivere al meglio gli ultimi momenti della mia vita."

Gennaro non aveva paura di niente.
Era sempre stato un tipo avventuroso, il "ribelle" della coppia, quello che non seguiva le regole.

Questa visione della vita lo accompagnò sempre, e anche a ottantanove anni era rimasto lo stesso ragazzino ribelle e menefreghista di quando ne aveva sedici.

"Ti prego Alé, portami via di qua." Continuava a ripetere.
Alessio sapeva che era una azione pericolosa, ma non poteva rinunciare alla felicità di Gennaro.

Così lo fece sedere sulla sedia a rotelle e uscirono dall'ospedale velocemente, senza farsi notare dagli infermieri.

Per fortuna, non dovettero fare molta strada, dato che la spiaggia era molto vicina all'ospedale.

"Alé ti ricordi?" indicò uno scoglio poco lontano da loro.
"Come potrei dimenticarlo?"
Alessio gli fece la proposta di matrimonio lì, su quello scoglio, quando avevano entrambi ventiquattro anni.

Passarono circa mezz'ora a rievocare ricordi e momenti preziosi di un passato lontano, la loro vita forse un po' sbagliata passata con la persona giusta.

"Amore non mi sento molto bene.."
Gennaro iniziava a sentirsi male, gli girava la testa ed era diventato ancora più pallido del solito.

Alessio lo riportò subito in ospedale, lo stese sul letto e lo riattaccó a quella macchina infernale che segnava i suoi battiti cardiaci con dei bip regolari e fastidiosi.

Gennaro stava perdendo i sensi, ma riusciva ancora a sentire e parlare.

"Alessio, amore mio.
Ti amo e ti voglio ringraziare per la vita meravigliosa che mi hai fatto passare. Sarò sempre con te, ricordalo."

"Ti amo, e non avrei mai potuto desiderare una vita migliore di questa. E non dare tutto per scontato. Non è ancora finita amore mio."

Gennaro sorrise sentendo quelle parole, e strinse la mano di Alessio più forte che poteva.

Alessio chiuse gli occhi, beandosi di quel tocco delicato per l'ultima volta. Sentiva la stretta forte di Gennaro e gli diede un bacio sulla fronte.

"Ti amo." Gli sussurrò Gennaro.
"Ti amo anch'io" rispose Alessio.
Quest' ultimo sentiva il bip della macchina sempre più veloce, e la stretta di Gennaro sempre più forte.

La mano di Gennaro sì indebolì, e lasciò la presa.

Insieme a quell'ultimo e lungo bip, si sentì un altro leggero suono in quella stanza.

Probabilmente era il cuore di Alessio che si spezzava.

Darkness In Your Mind||Gennex OSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora