Sguardi

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3.27
Alessio non riesce a dormire.
Ha la testa che gli scoppia, piena di troppi pensieri che lo stanno opprimendo.

4.12
Non è ancora riuscito ad addormentarsi, ha due occhi azzurri impressi nella mente.

5.30
Suona la sveglia, e Alessio non ha chiuso occhio tutta la notte.
Perché? Perché gli rimbomba in testa un viso, un solo viso che vorrebbe scordare per sempre.

6.10
Esce di casa e si dirige verso la fermata dell'autobus, al buio e al freddo, in una solita mattinata di fine novembre.
Trema, forse non solo per il freddo.

6.15
Arriva l'autobus, pieno come sempre, e Alessio è costretto a stare in piedi per più di un'ora di tragitto.

Dopo due fermate, nel paese dopo il suo, sale un ragazzo.

Non tanto alto, occhi azzurri e capelli biondi che gli coprono gli occhi.
Passa di fianco ad Alessio e un'ondata di odore fumo lo investe.

Il ragazzo raggiunge un suo amico che gli ha tenuto il posto e si siede.

Alessio è in piedi, e lo guarda.

Come ogni mattina.

Ai suoi occhi, ogni giorno diventa più bello.

Il ragazzo chiude gli occhi e si appoggia al sedile, con le cuffiette nelle orecchie e un sorrisetto stampato in faccia.

Alessio lo guarda e osserva ogni parte del suo viso.

Le labbra rosee e carnose che formano una curva lieve e delicata, il naso un po' schiacciato ma elegante, gli zigomi ben definiti, i lineamenti accurati, le palpebre socchiuse dolcemente e i capelli biondi che cadono sulla fronte in modo disordinato.

Osserva accuratamente ogni dettaglio del suo viso e continua a pensare a quanto gli piacerebbe mordere quelle labbra.

Il ragazzo apre gli occhi, e guarda Alessio che a sua volta lo stava già guardando.

Alessio arrossisce un po' ma non distoglie lo sguardo.

Il ragazzo lo guarda insospettito, ma stranamente, gli sorride.

Alessio ricambia il sorriso imbarazzato e abbassa la testa.

Sa di aver appena fatto una figuraccia e per tutto il resto del viaggio cerca di non guardarlo.
Ma non si accorge che il ragazzo lo sta osservando come aveva fatto lui prima.

7.30
L'autobus arriva a destinazione e tutti scendono.
Alessio si dirige verso la sua scuola, il liceo classico, ma sente una mano sulla spalla.
Si gira, e trova il ragazzo dell'autobus che lo guarda sorridendo

"Ti sei dimenticato questo"
Indica il dizionario di greco che Alessio aveva scordato sull'autobus, avendolo appoggiato per terra visto che era troppo pesante.

"Oh, grazie mille. Senza questo avrei preso un bel 2 nella versione di oggi"
Disse Alessio sorridendo leggermente, ma con lo sguardo basso. Era visibilmente imbarazzato.

"Fai il classico, giusto?" Chiese il ragazzo con gli occhi luminosi.
"Ti ammiro molto - continua il ragazzo- anche a me sarebbe piaciuto.
Ma è troppo impegnativo per me, la cultura mi affascina ma non ho voglia di studiare così tanto."

"Ti capisco, neanch'io ho molta voglia. Infatti faccio fatica, però amo ciò che studio, e per questo non mi arrendo."

"Vorrei essere determinato come te" disse ridendo il ragazzo biondo.

Alessio sorrise di rimando e prima che il ragazzo se ne andasse lo fermò.

"Aspetta, ma come ti chiami?"

"Oh giusto, scusami, sono Gennaro"

"Piacere, Alessio"

Si strinsero la mano e Alessio rabbrividí al tocco della sua mano gelida.
Fu una sensazione fantastica e sorrise automaticamente.

Gennaro lo salutò e gli disse che si sarebbero visti la mattina del giorno dopo perché la sua scuola aveva un orario diverso e, finendo più tardi, doveva prendere l'ultima corriera per tornare a casa.

Alessio passó tutta la giornata pensando a Gennaro, quel ragazzo dagli occhi blu che lo affascinava tanto.

Tornato a casa, aprì il dizionario e ci trovò un biglietto.

C'era un numero di telefono e una lettera, G
pensò subito a Gennaro così gli scrisse un messaggio

"Bel modo di lasciare il numero a uno sconosciuto"

Buttò il telefono sul letto e aspettó con ansia la risposta, che non tardó ad arrivare.

"Hai visto quanto sono originale?"

Alessio sorrise.

"Complimenti"

Messaggiarono tutta la notte e si accorsero del tempo passato solo quando suonò la sveglia.

"Wow. Abbiamo parlato davvero tanto"

"Eh si, ci vediamo sull'autobus, a dopo"

Alessio uscì di casa e andò alla fermata, per la prima volta, sorridendo.

Quando salì anche Gennaro gli si illuminó il volto, quel ragazzo riusciva ad essere bello anche alle 6.30 del mattino, con le occhiaie di chi non dorme da giorni e con i capelli spettinati.

"Questo ragazzo è un'opera d'arte." Pensò Alessio.

"Buongiorno Alè"
"Giorno" rispose sbadigliando.

"Visto che sono stanco e tu sei più alto e più forte di me, posso appoggiarmi a te?"
Alessio scoppiò di felicità e nascose tutta la sua gioia con un finto "Se proprio devi" detto con ironia.

I capelli di Gennaro gli sfioravano le guance, e il suo profumo di caffè misto a fumo gli inondava le narici e Alessio non poteva essere più contento.

Scesero dall'autobus e si salutarono.

"Ah, oggi esco prima quindi ci vediamo anche al ritorno, a dopo" Urlò Gennaro ad Alessio che era già a metà strada.

"Va bene, ci vediamo dopo"
Alessio sorrise, e pensò a quanto la sua vita stesse migliorando solo grazie a quel ragazzo conosciuto da poco, ma che sentiva di amare già da tempo.


"Alé, posso chiederti una cosa?"
"Dimmi Genn"
"Tu ci credi nell'amore?"

Alessio rimase spiazzato da quella domanda, ma rispose sinceramente.

"Sì, ci credo. E tu?"

"Io fino a poco tempo fa non ci credevo, perché non ero mai stato innamorato veramente.
Ma poi una persona è entrata nella mia vita e mi ha fatto capire che l'amore esiste, ed è una cosa bellissima."

"E chi sarebbe questa persona?"

Gennaro sorrise, e guardò il vuoto per qualche secondo.

Poi si girò verso Alessio che non aveva ancora distolto lo sguardo da lui.

"Sei tu" Gli sussurró avvicinandosi alle sue labbra.

Le loro bocche erano a pochi centimetri di distanza, e i loro sguardi erano saldamente intrecciati.

Gennaro si avvicinò ancora di più e posò le sue labbra su quelle di Alessio, delicatamente.

Si staccò lentamente e guardò Alessio negli occhi.

Alessio sorrise, e riprese a baciarlo.

Iniziò tutto con uno sguardo, e si sa, le persone innamorate fanno l'amore con gli occhi.

Darkness In Your Mind||Gennex OSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora