Il Macigno

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É passato un mese,le cose sono cambiate, non esco più con quei tossici ma il macigno è sempre là.
È iniziato tutto dalla mia infanzia, le notti passate sdraiata sul pavimento freddo della mia stanza, con l'orecchio a terra a sentire le grida dei miei litigare...la rabbia di mia madre sfogata su di me, massacrata di botte da lei, le prese ingiro dei compagni a scuola e notti ad abbracciare un peluche per sentirmi amata.
Sono sempre stata quella strana, quella che veniva "scacciata" dalle persone..
Ci fu un periodo di pace , mio padre smise di bere, le cose andavano meglio ma poi accadde una cosa..
flashback
(la persona più importante per me, mio zio)
Era scappato altre volte non ho mai capito il perché , un giorno ritornò..
io:zio dove vai?
x: a buttare la spazzatura
io: te ne vai di nuovo?
x:no
Quel sacco dava tutta l'impressione che all'interno nascondesse qualcosa.
io:Promettimi che ritorni
x:te lo giuro, tranquilla vai a giocare
io: va bene
Dentro me la paura cresceva, terrorizzata dall'idea che mi abbandonasse di nuovo, l'unica persona che teneva a me.
Aspettai mezz'ora e non tornava , presto divenne un ora e a seguire giorni,mesi, stagioni passati sul muretto ad attendere; non l'ho più rivisto .
Entrai nelle medie e la situazione precedente si ripeté, iniziai a diventare fredda, quasi cattiva..
Non parlavo più con nessuno, qualsiasi cosa sentissi , mi accanivo con le persone.
Queste piccole cose avevano iniziato a far nascere in me una piccola scatoletta di rabbia.
Mio padre rinizió a bere , a trattarmi male , le persone iniziarono a criticarmi per come ero diventata , nel frattempo quella scatola si riempiva a poco a poco.
Iniziai a tagliarmi e iniziai a passare notti in bianco , non ho mai chiesto aiuto , mi vergognavo , neppure la mia migliore amica sapeva queste cose...
Ho smesso di piangere o meglio non riesco più, forse ho esaurito tutto ciò che c'era di buono in me.
Quella piccola scatolina? è diventata un incudine che non riesco più a controllare , alla minima cosa divento aggressiva.
Mi sento costantemente sola...tutte le parole che mi ha detto mio padre, come quelle delle altre persone hanno fatto
ciò.
Papà: sei una drogata,sei una pecora nera, mi vergogno di te...
compagni: sei strana, tu ridi sempre non conosci le sofferenze della vita..
Migliore amica: non ti vedo mai piangere, ridi sempre,sei una ragazza forte,sei fortunata hai una famiglia perfetta...
E poi il mio migliore amico chiuso in casa-famiglia e io sempre più imprigionata dalla prigione di parole, di gesti, di quell'incudine che continua a crescere;schiacciata da ciò.
Questa è la mia storia, ho tolto un sacco di particolari perché non me la sento di ricordare, grazie per esserci stati ,per aver letto ciò e come disse una persona: Tu scrivendo, cerchi di chiedere aiuto ,in quel piccolo filo d'aria che ti resta in questa tempesta.
Non so se scriverò ancora per il momento ,grazie a tutti quelli che hanno letto la mia storia, siete stati i primi a sapere tutto ciò e non so..

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 20, 2016 ⏰

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