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Sbatté la porta di casa, lasciandosi l'abitazione alle spalle. Da quanto tempo non usciva?

Mentre camminava, Michael cominciò ad apprezzare ciò che lo circondava, finché non percepì lo sguardo degli altri su di sé, come gli era già successo in passato, e finì per rinchiudersi in un parco, dove avrebbe potuto osservare gli altri stando fermo.

C'erano un paio di panchine vuote vicino ad alcune altalene, e ne scelse una libera. Di fronte a lui era seduto un ragazzo che avrebbe potuto avere la sua età. Capelli scuri, pelle olivastra, sembrava piuttosto alto, vestito di nero. Ma la cosa che colpì di più Michael fu il libro che quel ragazzo stava leggendo.

Michael conosceva quel libro come il palmo della sua mano; in effetti, era stato proprio lui a scriverlo. Lo aveva scritto in un momento diverso, quando era più felice e l'atto di ribellione nei confronti dei suoi genitori era più forte.

Prese il suo quaderno e una penna, e cominciò a scrivere. Tentò di descrivere la situazione in cui si trovava, tentò di descrivere il ragazzo, e come si sentiva vedendo qualcuno leggere un suo libro. 

Il ragazzo era rimasto assorto nella lettura, e non si accorse di quando Michael si avvicinò a lui, e, prima di andarsene, gli disse "Quel libro è penoso, ragazzino."

15; MalumDove le storie prendono vita. Scoprilo ora