due settimane dopo...
Alla festa c'erano un sacco di ragazzi nuovi, che si erano trasferiti nell'estate e stavano per iniziare un nuovo anno al college. stava per iniziare di nuovo tutto quanto, lo studio, i progetti, le feste, le serate...tutto senza Paul però, che chissà dov'era.
Erano due settimane che non lo vedevo e non lo sentivo.
Mi ero resa conto che si, lo amavo ancora, e che sarebbe stato difficile per me porre fine così facilmente alla nostra relazione. Ma comunque mi ero concessa un momento di pausa; avrei chiarito il tutto all'inizio del trimestre. Tanto mancavano soltanto due settimane.
"Ehy Lexy io vado a dormire" disse Violet entrando in quella che si era trasformata in 'camera mia'.
"Certo, tranquilla. A domani" le risposi sorridendole.
Alla festa aveva ballato con un certo Jam, della comitiva di Fynn, un ragazzo nuovo. Era piuttosto alto e ben curato. Aveva subito adocchiato la dolcezza di Violet e non se l'era lasciata sfuggire.
Nonostante fosse molto ubriaca, Violet comunque non si era lasciata ingannare, e al primo tentativo di Jam di portarla in camera si era ricordata che era ancora fidanzata, benché fosse a più di 1000 chilometri da lei.
Così lo piantò in asso e venne da me. Si sentivano ogni sera lei e Marcus, il suo ragazzo hawaiiano. Marcus aveva addirittura programmato i biglietti per venire qualche settimana. Erano davvero troppo carini, e vedere Violet così felice mi faceva pensare alla mia relazione con Paul, a tutte quelle volte che parlavamo.
Durante la notte non riuscii a dormire.
Continuavo a girarmi a destra, e poi a sinistra.
Erano due settimane che stavo da Violet, erano due settimane che dormivo sola, in un letto freddo, che fino a poco tempo prima ero abituata a condividere con un ragazzo moro.
All'inizio credevo fosse l'alcool, poi cominciai ad avere incubi, urlai, mi misi a piangere. Non ce la facevo più, avevo un vuoto dentro, un vuoto che solo lui poteva colmare in quel momento, un dolore straziante.
Basta.
Dovevo chiarire tutto. Non potevo aspettare altro tempo.
Al diavolo, il tempo.
Al diavolo le due settimane.
Al diavolo tutto, dovevo riavere Paul.
Così, nell'inconscio e nel pieno della notte, presi il cellulare e composi il suo numero.
"P..pronto?" dissi.
nessuna risposta.
"Paul?"
"Ma che...pronto?"
Rimasi immobile, con il telefono in mano.Le mie mani erano paralizzate, il mio cuore batteva all'impazzata. La sua voce calda, da appena sveglio, mi ricordò tutti i suoi buongiorno, tutte le sue carezze dopo aver fatto l'amore, tutti i baci sul collo, mi ricordò tutto. Mi ricordò di lui, di me, di noi.
"Lexy, pronto. Che succede? è successo qualcosa?"
"Ehy Paul, no tranquillo, non è successo nulla" abbozzai un sorriso per la sua prematura preoccupazione.
"Lexy, cazzo, mi hai fatto prendere un colpo. Sono le tre del mattino, credevo ti fosse successo qualcosa." sembrava irritato.
"Si, lo so, scusami, non so cosa mi sia venuto in mente..." dissi con voce strozzata dal pianto.
"Ehy, stai tranquilla. Dimmi cosa succede"
"Non riesco a dormire, e non so perché ho composto il tuo numero sul cellulare." gli dissi
"Va bene, adesso però rilassati." rispose
"Dimmi qualcosa, qualsiasi cosa." avevo bisogno di sentire la sua voce, di sentire che lui c'era, c'era e c'era sempre stato, avevo bisogno di sentirlo vicino a me, avevo bisogno di lui.
"Piccola, mi manchi." disse.
Erano le 3:05 del mattino.
"Anche tu mi manchi, Paul."
"Ho bisogno di te."
"Avevo bisogno di un po' di tempo per pensare" dissi "pensare a noi, a quello che è successo, ed io non posso, non ce la faccio adesso a star lontana da te. Fra due settimane incomincia il trimestre, ed io lo voglio cominciare con te. Basta, ho trattenuto tutto per troppo tempo. In questo tempo lontana da te ho capito che ti amo, anzi, in realtà lo sapevo fin da subito, fin dal primo momento che ti ho visto, nel parco, il primo giorno del college. Fin dal primo bacio, dalla prima carezza, dalla prima notte insieme, fin dal primo sguardo. Ho capito che mi hai cattura Paul Edison, ed ora sono qui a chiederti scusa se ti ho fatto aspettare, scusa se ho avuto dubbi sui miei sentimenti, scusa se non ti ho perdonato subito, scusa per tutto." piangevo.
"Lexy, amore, tu non mi devi chiedere scusa per niente. Sono io quello che ti deve mille altre volte chiedere perdono. Sono io che ogni giorno mi guardo allo specchio e non faccio altro che pensare a quella sera. Quindi scusami Lexy. Scusami tu. E ti amo anche io, ti ho sempre amata, e lo sai. Voglio averti qui con me, questo letto è freddo senza te. Questa stanza è vuota senza te. Ti voglio di nuovo mia, Lexy."
"Ma io non ho mai smesso di essere tua." risposi, convinta che quello era il ragazzo della mia vita, era la persona che avrei voluto portare all'altare, la persona con cui avere dei figli, con cui condividere la mia vita.
"Menomale che l'hai capito in fretta." Da come parlava sembrava stesse sorridendo. "ti amo, Lexy, fa che domani possa riprende a dormire con te, ad accarezzarti i capelli, a sentire le tue labbra sulle mie, fa che domani ci sia tu, di nuovo, qui."
"Si" risposi. "domani mattina prendo le mie cose e ritorno lì."
"A domani." rispose, mandami un bacio virtuale.
"E cerca di dormire."
Sorrisi. "Forse domani sarà tutto più semplice"
"Lo penso anche io. Buonanotte, piccola."
"Notte."
"Domani ti sveglio io."
E quello era il mio progetto: vederlo ogni giorno, appena alzato, con i capelli spettinati, la voce roca e sentigli dire "buongiorno, piccola", ogni giorno.
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AFIRE LOVE
RomanceLa vita di Lexy non è sicuramente perfetta, la madre che non la calcola più di tanto, il padre alcolista, la sorella ormai persa.. Al suo fianco però, ha Violet, la sua migliore amica, e Paul, il suo ragazzo. Tutto è monotono, fino ad una sera, ad...