Capitolo 15

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"Casa dolce casa!"

Levo le scarpe lasciandole vicino alla porta, alzo il vestito per evitare di pulire il pavimento e mi butto sul divano inerme ed esausta.

"Stanca?"

"Sì, moltissimo e il bambino oggi è un tripudio di tamburi, Matt ti dispiace mettermi su una camomilla?"

"Tesoro va tutto bene? Non starai male e stai minimizzando?"

"Sono solo stanca, ho passato una giornata nervosa, ero scossa, angosciata e il bambino idem, ho bisogno di rilassarmi, Derek sa la verità, vuole solo che sia io ad ammetterlo, e questo mi serva"

"La prossima settimana parlerò con lui, lo chiamo e gli chiedo di incontrarci e metterò le cose in chiaro, non può trattarti così a prescindere da ciò che crede, sei una donna incinta, questa pressione ti fa male, potrebbe rimandare tutto a dopo il parto, se proprio vuole"

"Stavo pensando di dirgli la verità"

"Cosa??"

Intanto che stava parlando Matt mise su il bollitore.

"Pensaci, adesso non potrebbe mai ammettere al mondo che avrà un figlio contemporaneamente da due donne, la sua immagine non ne gioverebbe, la sua condotta morale scivolerebbe via come la sabbia tra le dita"

"E poi?"

"Potrei dirgli di lasciare le cose come stanno, non soffrirebbe nessuno e soprattutto i bambini crescerebbero felici"

"Non sono molto d'accordo Tempest"

"Di cosa hai paura Matt?"

Il bollitore emise il suo fischio distintivo.

"E me lo chiedi? Farà fuoco e fiamme per riconoscere il tuo bambino, ho paura che ci logorera, me e te, che non saremo più una famiglia"

"Lo faccio proprio per preservare la nostra famiglia, credi che non lo sappia che se rivendica tutto sarà un periodo difficile per me, per te, per i tuoi genitori, ho il terrore che possano scoprire che li stiamo ingannando"

"Mio padre sa tutto Tempest"

Sbarro gli occhi confusa.

"E quando mi avresti detto la novità? Quando tuo padre sarebbe venuto a dirmi che razza di donna sono perché sto incastrando suo figlio?"

"Ti odio quando parli così, ti giuro, non ti tollero quando insinui che mi stai rovinando la vita, che sei una palla al piede e una donna pessima perché mi stai appioppando il figlio di un altro, quel bambino è nostro, mio e tuo, e sono davvero stanco di ripeterlo"

Mi dice quelle cose seccato e infastidito, lascia la tazza di camomilla sul tavolino di fronte a me e se ne va in camera, poi si chiude la porta del bagno privato alle spalle.
Mi massaggio la pancia, poi mi alzo e vado a stendermi sul letto, prima mi tolgo il vestito e indosso una maxi canotta stile giocatore di basket.
Matt mi raggiunge dopo qualche minuto, ha tolto i vestiti formali della serata e indossa solo dei pantaloncini neri.

"Ricordi quando mia madre ci ha invitati a cena, il mese scorso, quando abbiamo deciso di evitare di dirgli un'altra palla e siamo andati?"

"Sì certo!"

Mette l'orologio sul comodino e poi si stende vicino a me, mettendo le braccia sotto la testa.

"Ho parlato con mio padre, lui sa che questo bimbo non è mio, e sa di chi è, ma sa anche che ti amo e che per nessuna ragione al mondo stavolta rischiero di perderti, e ho deciso che questo figlio sarà mio, perché è tuo, non so se ha parlato con mia madre, ma..."

"Tuo padre sa tutto da oltre un mese, avresti dovuto dirmelo, in modo che gli parlassi anche io"

"Basta Tempest, non ho altro da aggiungere, non voglio che tu dica di nuovo che sei una palla al piede, sono davvero stanco di questa storia"

"Non voglio dire la verità a Derek per avere una possibilità di tornare con lui, non voglio che riconosca il bambino perché così avrei un legame con lui per la vita, non voglio che ci sia lui perché non ritengo te abbastanza in gamba o giusto per mio figlio, tu sarai perfetto, sarai un bravissimo papà per lui, non potrei volere niente di meglio per lui, perché lo ha già, e non voglio tornare con Derek, ha la sua vita, la sua compagna non mi interessa più, dirti ti amo non è stata riconoscenza, altrimenti te lo avrei detto due mesi fa"

Cambia posizione sedendosi con la schiena verso la testiera del letto.

"Ti giuro che mi fido di te, l'ho sempre fatto, anche quando mi dimostravi che non dovevo, perché volevi lui e non me, è solo una situazione molto difficile e vorrei che capissi che è stressante anche per me, nervosa anche per me, ma cerco di passare sopra a tante cose per non farti soffrire, per regalarti il massimo della serenità possibile"

"Proprio per questo vorrei dire tutta la verità, pensi che ci logori, invece ci sta logorando questo, la menzogna, il dover tenere una parte, detta la verità invece potremo fare fronte comune e batterci per avere la nostra famiglia"

Mi volto verso di lui e lo guardo comprensiva.

"Ci diamo ancora tempo? O meglio mi dai ancora tempo per riflettere?"

Ha paura e lo capisco, perché ho paura anche io di tutta questa situazione.

"Certo, ti amo Matt, ti giuro che non ho dubbi, ti amo davvero"

"Eri bellissima stasera, e sono molto fiero di te, di quello che hai creato, di come sei brava nel tuo lavoro, non sai nemmeno quanto ti amo Tempest, quanto sia profondo quello che provo per te"

Quando mi dice molto sinceramente quello che prova mi rende felice, sento sempre farfalle nello stomaco e una strana sensazione nel cuore, come qualcosa che si apre, che esplode, qualcosa che mi fa sentire bene.

Ci baciamo e sono io ad approfondire quel contatto stuzzicandolo.
"Panciona ma tu non eri stanca?"

"Stanca di parlare, tantissimo! Voglio sentirci Matt, e che il bambino senta il nostro amore"

"Tempest ..."

Eccoli gli occhi più torbidi, gli occhi di quanto è eccitato, ho allungato il braccio verso l'interruttore e ho spento la luce, ci siamo stati solo noi, abbiamo fatto l'amore nel modo più dolce che si potesse fare e nonostante questo entrambi abbiamo raggiunto il piacere.
È stato meraviglioso.

TEMPEST IIIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora