Era giunto il momento che più temeva.
Il cielo si stava lentamente colorando di rosa, le nuvole si sporcavano di viola, e il sole era ormai rosso.
Lei era sulla collina, guardava in basso, con uno strano sentimento di oppressione sul cuore, che ormai sembrava essere di casa.
Avrebbe potuto chiedergli l'affitto tanto viveva lì.
Un leggero rivolo di vento freddo le scompigliò i capelli facendola rabbrividire.
Le lacrime le bruciavano in fondo agli occhi come se fossero fatte di carboni ardenti, minacciando d cadere copiose sulle sue guance arrossate dal freddo.
Si strinse fra le braccia, rimproverandosi mentalmente di non essersi portata dietro un maglione nel quale affondare dentro.
Ormai era quello il suo rimedio, un maglione di tre taglie più grandi, dove poter affondare le mani fino alle punta delle dita, e nascondere il viso tra i polsini ormai sformati dalle troppe lacrime.
Era arrivata a riscaldarsi con un maglione invece che con un abbraccio, ad affondare tra le maniche invece che tra le braccia, a piangere tra i polsini invece che su un petto, a sentirsi protetta in quell'enorme indumento di tessuto invece che nel letto con qualcuno pronto ad ascoltarla.
Era giunta alla conclusione che non poteva contare su nessuno se non su se stessa, non era più abituata ad avere qualcuno su cui sapeva di poter contare per qualunque cosa. Non era più abituata al calore di un abbraccio, a un sorriso sincero, a una spalla su cui piangere, o a una persona leale.
Aveva imparato a sue spese che le persone le mentivano, che la usavano per non sentirsi sole, che serviva da riserva, appena si rimettevano in pista rimettendo a posto la loro vita la abbandonavano come se fosse un fazzoletto usato.
All'inizio si era dispiaciuta, aveva pianto parecchio, ci era rimasta male.
Poi ci aveva fatto l'abitudine, infine era arrivata al punto che rifiutava il mondo con tutte le persone che lo popolavano, le teneva a distanza e non le lasciava avvicinare.
Ma aspettava.
Forse nemmeno lei sapeva bene cosa, forse un'amica che avrebbe guardato dietro il muro di indifferente freddezza e che non si sarebbe spaventata per quello che avrebbe visto. O forse un ragazzo che sarebbe stato in grado di amarla per quell'orgogliosa testarda che era.
O forse semplicemente qualcuno che la salvasse dalla sua vita.
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Storie Di Me
Short StoryQuesta è una raccolta di piccole storie o racconti. Sono io che metto su scritto cose che mi colpiscono che vedo in giro e mi ispira, di film mentali e di sentimenti che provo. Non ho uno stile, troverete storie a sfondo "filosofico" altre triller...