4. Bambini e pistole

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- South Los Angeles, 27 Maggio 2016

Per tutta la settimana ero stata perseguitata dai ragazzi, che non mi perdevano di vista neanche un attimo. Derek era stato il più assente, lo avevo visto raramente durante la settimana tranne il venerdi mattina della festa. Quel venerdi Derek sembrava rinato, era felicissimo, su di giri per qualcosa che non voleva dire a nessuno. Saltellava per i corridoi dell'istituto e sorrideva a tutti, cosa che non avevo mai visto per tutto il tempo in cui avevo cominciato quella scuola; rideva senza motivo e abbracciava Nate come se lo amasse. Il periodo scolastico era finito ed io ero abbastanza sollevata dato che il weekend stava cominciando e forse quella sera avrei potuto scoprire il motivo della felicitià di Derek. Durante la settimana io e Jack G avevamo legato parecchio e lui si era rivelato un vero gentiluomo, il quale mi aveva invitato fuori a cena il sabato dopo la festa ed io, avevo accettato volentieri perchè lo reputavo un bel ragazzo con dei bei lineamenti; non reputavo peró quella cena una cosa seria. Jack per quanto fosse bello era pure stupido, forse il più stupido del gruppo ed io ancora mi chiedevo come avesse fatto ad entrare nei Bloods.
Tornai a casa con Derek come tutti i giorni precedenti peró quel venerdi decise di rimanere da me per farmi compagnia. Non vedevo spesso mia madre, faceva molti turni per riuscire ad avere il minimo per pagare le bollette e quindi lavorava duramente per noi. Derek prese una mela dal cesto in cucina e mi seguì in camera.

- quindi a cosa pensavi? Qualcosa di sexy o qualcosa del tipo "sono santa ma ci do dentro"- disse Derek guardando tra i miei vestiti nell'armadio. Avevo tanti vestiti; mi piacevano le feste e mi piaceva divertirmi.

- pensavo a qualcosa del tipo "sembro suora ma ti vendo la droga" - dissi ridendo e facendo ridere anche lui.

Derek prese un vestito, di media lunghezza ma con due aperture ai lati, era di color grigio e non lo avevo mai indossato prima di allora. Non compravo molti vestiti, ne avevo tanti perche la maggior parte di essi li rubavo ed ero anche brava a non farmi scoprire.

 Non compravo molti vestiti, ne avevo tanti perche la maggior parte di essi li rubavo ed ero anche brava a non farmi scoprire

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Derek si sedette sul divano in salotto ed io proseguii nella mia preparazione alla festa di quella sera. Ero felice, felice di essere entrata in un gruppo e di aver fatto amicizia così velocemente. Avevo convinto i ragazzi a lasciar entrare anche Jason alla festa perchè ci vedevamo poco e la cosa non mi piaceva. Avevo lavato i capelli quella mattina quindi decisi di piastrarli un po, misi del mascara e le mie scarpe preferite. Quando entrai in salotto Derek aprí la bocca così tanto che quasi gli cadde la mascella. Il vestito mi stava proprio bene e risaltava il mio sedere, sul quale avevo lavorato tanto.

- okay, sono indeciso tra: andare alla festa o scoparti - Derek era un tipo abbastanza aperto e trasparente, diceva ció che pensava proprio davanti a te.

- io dico che saliamo in macchina e andiamo - dissi rossa quanto un peperone, ero abituata ai complimenti ma detti da lui suonavano diversamente e forse il modo in cui mi guardava mi metteva in soggezione.
Arrivammo alla festa in poco tempo e appena entrammo notai quanto quella casa fosse piena di ragazzini più piccoli di noi, non potevo vendere droga a dei bambini.

- senti dobbiamo per forza? Mi sembrano bambini delle medie questi - dissi sussurrando all'orecchio di Derek

- che importanza ha? Prendiamo i nostri soldi e andiamo a casa - disse lui tirandomi uno schiaffo sul sedere, risi e andai verso gli altri ragazzi.
Jack mi prese per mano e mi fece fare una giravolta, per "ammirare a pieno la mia bellezza" aveva detto. Ero felice delle attenzioni che stavo ricevendo, mi piaceva ricevere complimenti. Bevemmo un po e poi cominciammo come al solito il nostro giro.
Non ero una ragazza di molte parole e parlare con quei ragazzini mi faceva capire solo che grazie a Dio non ero più alle medie. Verso le 3:30 del mattino arrivarono anche ragazzi più grandi e fui colpiti da un gruppo di ragazzi che non avevo mai visto a scuola e ció significava che erano anche piu grandi di noi.

-che cazzo ci fate nel nostro territorio?- un ragazzo alto circa 2 metri si avvicinó a Derek velocemente ed urló con la sua voce roca e spaventosa.

-la stessa cosa che hai fatto tu con la mia cazzo di macchina- ribattè Derek e quindi capii che erano stati loro e che forse il nostro gruppo non andava molto d'accordo con il suo.

-Derek giuro su Dio che ti spacco la faccia, questi erano fottutamente soldi facili!- disse nuovamente quel ragazzo spingendo Derek e facendolo indietreggiare, mentre compiva l'azione la sua canotta si alzó e scorsi una pistola tra l'elastico delle sue mutande e la sua pelle. Fu allora che capii, dovevo far calmare Derek e dovevamo andarcene da li subito.

-Logan, tu non hai idea di contro chi ti stai mettendo. La devi finire di rompere il cazzo a noi perchè sai che siamo i migliori- disse poi Derek sorridendo spavaldo. Il battibecco duró a lungo e i due si stavano rinfacciando ogni cosa fatta nella loro vita.

-ora basta cazzo! Derek torniamo a casa e restiamo nel nostro territorio- urlai io ricevendo l'attenzione di tutti per poi farmi piccola piccola dietro al bancone.

-e lei chi è? Buonasera mamacita- disse "Logan" fissandomi insistentemente. Cominciò a camminare verso di me e quando mi raggiunse prese una ciocca dei miei capelli e ci giocó.

-non farmi incazzare cazzo, allontanati da lei e ce ne andremo- disse Derek mettendo la mano destra nella tasca posteriore destra del pantalone, cosa stava facendo?

-volevi tenerti la ragazza tutta per te? Perchè non me la presti per un po, giusto per pareggiare i conti- disse il ragazzo continuando a toccarmi i capelli. Il tempo sembrava essersi congelato ed io non riuscivo ad emettere neanche un sospiro, nel giro di 2,5 secondi Derek tiró fuori una pistola che puntó dritta al viso di Logan e nello stesso istante circa 20 pistole furono tirate fuori dal resto dei gruppi. Cominciai a sudare freddo e la mia vista si annebbiò, presi un forte respiro e mi avviai verso Derek. Tutti si guardavano in tono di sfida, una volta arrivata da Derek lo presi per mano e lo gli accarezzai il palmo per poi tranquillizzarlo e portarlo fuori dalla casa. I ragazzi ci raggiunsero subito dopo e prima di salire in macchina i ragazzi spararono un paio di colpi contro le auto dell'altro gruppo le quali diventarono bucate, forse quella fu la parte più divertente della serata.

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