Avevo riflettuto a lungo su cosa fare, non ero sicura di voler rischiare.
L'affermazione di Derek mi aveva scosso, non sapevo la causa della morte di quella ragazza e non sapevo se il fatto fosse collegato ai Bloods ma ero comunque in allerta.
Ero confusa e curiosa; curiosa di scoprire cosa nascondesse il passato di quei ragazzi, quali segreti fossero celati dentro ai loro occhi.Provai in tutti i modi a dormire ma riuscivo solo a cambiare posizione ogni 2,5 secondi senza mai trovare pace. Derek come quasi ogni sera, dormiva sul mio divano ed io stavo iniziando a pensare che veramente non avesse una casa, mia madre invece adorava la sua presenza; non sapeva nulla su di lui ma la rendeva felice con il suo fare scherzoso e la sua dolcezza.
Dopo il millesimo cambio di lato decisi di alzarmi ed andare in cucina, un bel bicchiere d'acqua mi avrebbe aiutata. La mia mente vagava a lungo ed ero ancora molto concentrata sulla ragazza misteriosa sulla quale volevo sapere tutto.Una volta arrivata in cucina trovai la luce accesa e non vedendo Derek sul divano capii che era lui a fare quei rumori provenienti dal frigo quasi pieno per la prima volta.
- cosa fai? rubi?- dissi scherzosamente facendolo sobbalzare
-ormai vivo qui, non ho bisogno di rubare- disse lui facendo spallucce e sorridendo sghembo
-si, mia madre dice che devi andartene al più presto. Ti odia- dissi incrociando le braccia.
-quella donna mi adora, non dire stronzate su- disse lui ridendo per poi prendere una fetta del dolce fatto da loro ed una bottiglia di birra, poi prese un secondo piatto e ne mise una fetta anche per me.
Ci sedemmo sul divano e mi passò la bottiglia di birra dalla quale presi più sorsi. La tv era accesa ma non capivo una singola parola di ciò che essa trasmetteva, ero ancora troppo concentrata sulla ragazza.
-chi era lei?- chiesi all'improvviso, Derek si girò verso di me con un cipiglio in volto.
-la ragazza morta..- dissi poi quasi sussurrando, come se Lei potesse sentirci.
-non è importante- disse lui con tono arrogante e fui sorpresa dalla sua "calma", decisi comunque di non fare ulteriori domande, non volevo infastidirlo.
-
Un piccolo cenno di tosse mi fece svegliare e quando aprii gli occhi trovai mia madre con le braccia conserte davanti al divano. Io e Derek ci eravamo, evidentemente, addormentati a metà del film che avevamo iniziato a guardare. Quindici minuti dopo la "fatidica" domanda le cose tornarono normali e decidemmo di appisolarci sul divano.
-Becky, sveglialo e andata a scuola. Immediatamente.- disse mia madre in tono autoritario. Mi ero totalmente scordata della scuola e non riuscivo a pensare di dover affrontare 6 ore in quell'istituto. Svegliai Derek ed andai a prepararmi.
Dopo essermi preparati raggiunsi Derek in macchina che per fortuna mi aveva aspettato e tra canzoni e qualche battuta arrivammo a scuola. Notai nel parcheggio le macchine che diverse sere prima i ragazzi avevano sparato e fui presa dal panico. Erano tornati per vendicarsi? Ci avrebbero fatto del male? Derek invece sorrise sghembo, quasi fiero del capolavoro che aveva fatto. Presi la sua mano stringendola e anche se all'inizió sembro titubante la strinse anche lui dopo pochi secondi. Entrando nell'istituto tutti gli occhi furono puntati su di noi, eravamo sulla bocca di tutti. Derek non si era mai visto con una ragazza per più di un giorno ed il fatto che noi fossimo sempre insieme incuriosiva i nostri compagni. Sbuffai mettendo poi su il broncio e quando Derek mi guardó capì a cosa mi riferivo.-avete finito di guardare? Avete proprio rotto i coglioni- urló Derek mentre guardava negli occhi ogni persona presente in quel corridoio. Lo ringraziai mentalmente ma subito capii che ci aveva solo fatti acquistare più attenzione e quindi mi sbattei una mano sulla fronte.
-Derek non urlare, sarà peggio- dissi guardandolo dolcemente e sperando che non si mettesse ad urlare anche contro di me. Lui mi guardó, mi lasció la mano e cominció a camminare velocemente per il corridoio lasciandomi sola come una stupida. Ci rimasi, ovviamente, male; non mi aspettavo un gesto del genere e siccome a lui mi ci stavo affezionando non capivo cosa avessi detto di male per farlo arrabbiare in quel modo.
Decisi comunque di continuare a camminare senza voglia verso la mia classe; i corridoi si erano riempiti all'improvviso ed io ero estremamente confusa, non ricordavo neanche più che lezione avessi quel giorno.
"Al diavolo" sussurrai e mi diressi in caffetteria, anch'essa piena di ragazzi.Mi sedetti ad un tavolo con il caffè che avevo appena preso e subito due ragazzi con facce conosciute si presentarono davanti a me.
-Becky, Becky, Becky- disse quello più alto, il ragazzo dietro di lui stava nella penombra ed aveva uno sguardo perso sul volto.
-sai il mio nome, vedo- dissi con un filo di ironia nelle mie parole.
-ti piace scherzare, vedo.- fece una breve pausa -quello che avete fatto alle nostre macchine, dolcezza, non ci è piaciuto per nulla sai. Dovremmo prendere seri provvedimenti con voi ragazzini sprovveduti- disse sedendosi al mio tavolo. Derek era al bancone della caffetteria, ci guardava con gli occhi chiusi in due fessure e la mascella contratta. Reggeva il suo caffè quasi stritolandolo ma dentro di me, sapevo, che non sarebbe venuto ad aiutarmi. Si era arrabbiato con me per qualcosa che neanche avevo capito e sapevo che il suo orgoglio fosse piú grande dei "sentimenti" che provava per me. Per quel motivo decisi di stuzzicarlo, per quel motivo fui decisa a vedere una sua vera reazione e guardandolo fisso negli occhi agii.
Mi avvicinai al ragazzo piu alto accarezzandogli il viso, spostai i miei occhi su di lui.-io non faccio parte di quella combricola, tu mi ecciti molto di più- presi il mio bicchiere di caffè e leccai la parte superiore poi rivolsi i miei occhi nuovamente a Derek che nel frattempo si era avvicinato al nostro tavolo. Con il suo guardo incazzato mi spinse a sedere sulla sedia e sul volto del ragazzo difronte a me scomparve il sorriso che aveva ed apparve un ghigno incazzato. Si giró subito e spinse Derek che ancora era posizionato dietro di lui.
-la tua puttana mi stava dando qualche dimostrazione- disse poi lui
-vedi di non farmi incazzare più di quanto io lo sia gia, Mark- Derek parlava a denti stretti, tutti ci guardavano ed io rimasi seduta per evitare di fare altri casini.
Non volevo far vedere a Derek che avevo bisogno di lui così il metodo che adottai funzionó abbastanza da farlo correre in mio soccorso.-cosa sta succedendo qui?- Il preside era posizionato in piedi proprio difianco a me ed alzai il capo per guardarlo da sotto.
-tu non fai neanche parte di questa scuola ragazzo, va fuori prima che io sporga denuncia- disse riferendosi a quel Mark, esso rise amaramente per poi raggiungere l'uscita.
-cosa devo fare con te eh? Cerca di non metterti in altri guai- disse poi guardando Derek con occhi di disapprovazione, Derek invece guardó me infuriato.
Una volta che l'uomo fu andato via Derek si avvicinó immediatamente a me con ancora la mascella e i pugni serrati.-cosa diavolo credevi di fare eh? Flirtare con lui? Poteva ucciderti ed è ancora in grado di farlo!- disse urlando ma sussurrando allo stesso tempo, se ció ha senso.
-te la sei presa con me questa mattina per qualcosa che non ho capito! Sei andato via senza darmi spiegazioni, cosa pretendi?- dissi io decisa.
-ti stavi giocando la vita perchè io mi sono incazzato prima? Sei stupida-
-senti, ma vaffanculo- urlai.
A quel punto le sue mani presero il mio volto e mi bació.
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MOLLY. //
Fanfiction-La 3,4-metilenediossimetanfetamina, più comunemente nota come MDMA o Ecstasy (talvolta chiamata anche MD, XTC, E, Adam, Mandy o Molly[2]) è una feniletilamina, e più specificamente una metamfetamina dagli spiccati effetti eccitanti ed entactogeni...