5. Parole sbagliate e sorprese.

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- Gesù Cristo hai finito in quel dannatissimo bagno? - Jason strillava dal divano in salotto ed io non capito tutta quella fretta; alla fine dovevo andarci io all'appuntamento.
Avevo deciso di uscire con Jack G perché non uscivo con un ragazzo da parecchio tempo e devo ammettere che fosse proprio un bel ragazzo. Mi stavo preparando dalle 3 del pomeriggio e alle 7:45 ero ancora in bagno con l'intenzione di arricciare i miei capelli che proprio non ne volevano sapere.

-ti dai una cazzo di calmata? Mi metti solo ansia- urlai di rimando e Jason rise per poi ricomporsi e raggiungermi.

-ti stai mettendo in tiro per un ragazzo che non conosce la differenza tra una forchetta ed un cucchiaio- Jason adorava sfottere Jack perchè il poveretto, non era molto sveglio.

-puoi smetterla di parlare così di lui? È davvero gentile e un bravo ragazzo- dissi io poi mettendo via il ferro, i miei capelli erano ancora lisci come spaghetti. Jack era un bravo ragazzo, per quanto bravi si potesse essere nei Bloods.
Mi aveva sempre trattata come una persona importante ed ero elice che finalmente a qualcuno importasse di me.
Io e Derek avevamo litigato la mattina stessa per l'appuntamento. Non voleva che uscissi con uno del gruppo, avrei potuto "compromettere i piani"; ci stavo uscendo per la prima volta, non ci stavamo sposando.

 Non voleva che uscissi con uno del gruppo, avrei potuto "compromettere i piani"; ci stavo uscendo per la prima volta, non ci stavamo sposando

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-lui è qui, esci.- Jason aveva un'espressione annoiata in viso e mi spingeva fuori dal bagno.
Quasi rotolai per terra quando una delle mie scarpe si impiglió nel tappeto davanti alla porta.
Alzai gli occhi al cielo, presi la borsa, sfoggiai un sorriso ed aprii la porta.
Dire che Jack era bellissimo era un eufemismo, ero attratta da lui; ogni mia cellula era attratta da lui.

Dire che Jack era bellissimo era un eufemismo, ero attratta da lui; ogni mia cellula era attratta da lui

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-sei veramente bellissima- disse lui porgendomi una rosa. Quasi non svenni, stava succedendo sul serio.

-grazie mille e non dovevi- gli sorrisi e presi la rosa. Al mio fianco Jason faceva delle smorfie col viso come se fosse un bambino capriccioso.
Salutai e ci avviammo verso la macchina, il tragitto duró 20 minuti circa e non fu per niente imbarazzante. Jack non era poi cosí stupido come pensavo, anzi. Mi parlava della carriera che avrebbe voluto intraprendere e di come gli sarebbe piaciuto frequentare il college, ma si sapeva: se provieni dal south non c'è speranza per il tuo futuro.
Arrivammo in uno dei ristoranti piu lussuosi della zona ed io ero su di giri, non avevo mai visto tutti quei diamanti su un solo lampadario.

-spero ti piaccia, ho cercato ovunque il ristorante perfetto- disse lui leggermente imbarazzato, oh vi prego, volevo sposarlo.

-è magnifico, non devi assolutamente preoccuparti- dissi sorridendogli e rassicurandolo. Ci sedemmo ad un tavolo e discutemmo delle nostre vite, fu interessante parlare con lui. Mi accorsi di come non sapeva solo fare battute stupide ma di come la sua media a scuola era del 4.0* e che si interessava alla politica e al basket.

-io sono impressionata. Come sei entrato nei bloods?- dissi per pura curiosità.
Jack si irrigidì e strinse le posate che stava tenendo, serró la mascella e chiuse gli occhi in due fessure. Non avrei dovuto parlare.

- sai, a volte la vita non va come la pianifichi. Ero solo un ragazzino quando Derek mi ha "trovato". Non pensavo sarei arrivato tanto lontano con questa storia - disse lui per poi calmarsi leggermente e farmi un sorriso forzato. Decisi di annuire e chiudere il discorso ma ció non bastó, qualcosa in lui era scattato e per tutto il resto della sera restammo in silenzio.
Quando mi riaccompagnò a casa mi diede un bacio sulla guancia e scesi dall'auto, fu li che capii che non saremmo più usciti assieme. Non per volere mio ovviamente ma lo avevo fatto innervosire.

-sei di ritorno- saltai quando sentii la voce di Derek provenire dal divano del mio salotto e mi portai una mano al petto.

-mi spieghi che cazzo fai sul mio divano a mezzanotte con la luce e la tv spente? - dissi, mi aveva spaventata sul serio.

-tua madre mi ha fatto entrare, ho detto che ti avrei aspettata- disse lui tranquillamente, come se fosse stata una cosa parecchio normale.

- tu sei pazzo ed io stanca, che vuoi?- dissi togliendo i tacchi e sedendomi accanto a lui

-sapere ogni dettaglio. Jack non mi convince ed anche se è nel gruppo lui è quello che si apre di meno con me-

- bhe non mi ricordavo fossi la mia migliore amica e comunque Jack è veramente intelligente, dovresti dargli incarichi piu importanti- Derek dava a Jack solo incarichi da nuovi arrivati anche se quest'ultimo era uno dei primi ad essere entrano nei bloods.

-non mi ricordavo fossi diventata il capo- disse lui prendendomi in giro.

-dormi qua? Vuoi delle coperte?- dissi alzandomi e strofinandomi gli occhi.

-sarebbero gradite, grazie- disse lui sorridendomi, annuii e gliele presi.
A volte mi chiedevo se quel ragazzo avesse una casa o se facesse il vagabondo, dormendo dove capitava.
Feci le mie cose e mi misi a letto.
Mi svegliai per l'odore di cibo, la mattina ero sempre molto affamata ma non mi capitava mai di fare colazione.
Una volta in cucina trovai mia madre e Derek intenti a cucinare qualcosa, scoppiai a ridere e loro si girarono.
Stavano riflettendo su una ricetta trovata in un libro che non sapevo neanche di avere.

-wow, questo è, è fantastico. Devo scattare una foto- dissi tirando fuori il mio telefono, che, mio telefono proprio non era, avevo rubato anche quello.
Feci una foto e sorrisi, mia madre era felice e si stava divertendo con Derek.

-bene, ora ci dai una mano o hai solo intenzione di mangiare?- presi un grembiule e mi misi all'opera.
La giornata passó velocemente e noi decidemmo di fare un giro per le strade del quartiere, non fu la cosa piu intelligente a cui pensammo. Non appena raggiungemmo il piccolo, e unico, parco dei ragazzi con delle pistole minacciarono Derek di togliersi le scarpe e darle a loro, la sua risposta fu mostrare il suo tatuaggio: la scritta "BLOODS" sul suo braccio. Apparentemente tutti i ragazzi del gruppo ne avevano uno e ció spaventava i il resto della popolazione del south visto che quelli se ne andarono chiedendo anche scusa.

-è il momento di chiedertelo. Fai parte del gruppo?- sembrava quasi mi stesse chiedendo di sposarlo, era veramente in ansia e continuava a toccarsi la parte dietro del collo e a mordersi le labbra.

-si cazzo, ci sono dentro- dissi fermamente convinta, quella gente mi piaceva ed essendo una ragazza e non dovendo fare il lavoro sporco mi sentivo parecchio al sicuro.

-allora questo è il momento del tatuaggio, sei la seconda ragazza del gruppo- disse lui battendo le mani come un bambino dopo aver mangiato troppe caramelle.

-seconda? Devo conoscere l'altra ragazza assolutamente e si, sono fottutamente pronta per il tatuaggio- dissi esultando ma subito lui si calmó e potei notare un velo di tristezza nei suoi occhi.

-l'altra ragazza è morta-

(Il GPA 4.0 in Italia equivale alla media del 10)

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