9. Lacrime e consolamenti

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Passarono esattamente 15 giorni dall'ultima volta in cui io e Derek avevamo parlato ed io avevo riflettuto fino ad arrivare ad una conclusione: i mancava da morire.
Non ero abituata a non averlo intorno, a non ridere e a non parlare con lui. Mi piaceva anche solo bere una birra sul mio divano e guardare un programma tv scadente in sua compagnia perchè con lui mi sentivo me stessa, lui mi capiva ed ascoltava e a me Derek piaceva per questo.
Quella mattina andai a scuola ricoperta di coraggio, avevo preparato il discorso che avrei poi esposto a Derek e credevo fermamente nelle mie parole, credevo in un possibile "noi".
Entrai nell'istituto con tanta speranza ma tutto subito fu sostituito da lacrime amare e tanta delusione.
Capivo, avevo fatto aspettare troppo per una sola risposta ma se ciò che provava per me era reale avrebbe potuto attendere.
La ragazza che gli stava attaccata alle labbra era totalmente diversa da me: capelli rosso fuoco cotonati come quelli di una ragazza di Geordie Shore, top cortissimo e shorts microscopici, a completare l'outfit un bellissimo paio di scarpe con 15 centimetri di tacco.
Derek se la staccó di dosso e posó il suo braccio attorno alle sue spalle per poi guardarmi con espressione strafottente.
Il tutto fu abbastanza per farmi scoppiare in lacrime davanti all'intero corpo studentesco e fui felice di non essere stata seguita mentre stavo letteralmente scappando al secondo piano della scuola.
Entrai nell'unica aula non chiusa a chiave e mi sedetti per terra tenendomi la testa con le mani.
Come potevo essere stata così stupida da poter pensare di averlo cambiato?
Era Derek e per quanto con me fosse stato diverso lui non poteva legarsi ad una sola ragazza ed io non potevo essere davvero convinta di piacergli.
Avevo realizzato che mi piaceva uno stronzo e ció non poteva essere cambiato.
Qualcuno bussó alla porta e velocemente mi asciugai le lacrime per poi alzarmi.
Jack G era dall'altra parte della porta e aveva un'espressione preoccupata in viso. Tra tutti non mi sarei mai aspettata di trovarmi lui, li, a prendersi cura di me.
Aveva saputo mettere da parte i sentimenti che provava per me pur di starmi accanto a subirsi il mio pianto isterico che dopo 35 minuti non era ancora giunto al termine.
Rimanemmo in quell'aula per un'intera ora e nessuno dei due osava proferire parola.
Un'inserviente donna venne ad urlarci istericamente di uscire da li o altrimenti avrebbe chiamato il preside e nè io nè Jack potevamo rischiare di metterci nei guai quindi raccogliemmo i nostri zaini ed insieme raggiungemmo il piano inferiore dove a quel punto tutti gli occhi furono puntati su di noi.
Jack mi prese per mano ed insieme arrivammo nell'aula di storia.
Ogni parola mi moriva in gola, gli occhi mi bruciavano per il pianto e la testa mi pulsava violentemente.
Come avevo fatto a ridurmi in quel modo?
Io e Jack ci sedemmo vicini sotto agli occhi attenti dei presenti ma in quel momento era l'ultima cosa di cui m'importava.
Le lezioni passarono velocemente ma io ero più distratta del solito.
A pranzo io, Jack e Jason ci sedemmo in un tavolo a parte e da li purtroppo potevo ammirare Derek e la sua nuova compagna in tutta la loro fantastica bellezza. Mentre i miei compagni parlavano dell'ultima partita di football da loro vista io giocavo con il cibo nel mio piatto, frantumandolo.
Non ero innamorata di Derek ma i miei sentimenti nei suoi confronti non erano indifferenti e forse lo avevo realizzato troppo tardi.
Ero stata una stupida.
Forse insieme non saremmo neanche durati e forse avremmo litigato tutto il tempo ma lui purtroppo non mi aveva dato l'opportunitá di scoprirlo.
Avrei messo da parte i sentimenti che provavo per lui ed avrei dato una possibilità a Jack che forse se lo meritava più di tutti in quel momento.
-ti va di venire a mangiare una pizza da ma stasera?- dissi a Jack con voce tremante. Jason avrebbe avuto allenamento di nuoto quella sera e quindi era inutile chiedere.
-certo, passo per le 8- disse lui con un ampio sorriso in volto.
Jason finì il suo pranzo e corse a finire il suo progetto di chimica.
Sammy mi chiamó dal tavolo di Derek e mi disse di raggiungerli.
Jack mi fece coraggio ed insieme andammo a salutare i ragazzi.
Tutti, compresa quella faccia tosta di Derek, mi salutarono e poi cominciarono a parlare di un'ipotetica festa che si sarebbe svolta quella sera.
-noi non ci saremo, dovrete vedervela da soli- disse Jack circondandomi la vita con un braccio e subito mi sentii al sicuro.
-per quale cazzo di motivo?- disse Derek alzandosi in piedi e sbattendo un pugno sul tavolo.
-amico calmati- intervenne Skate.
-abbiamo altro in programma, se finiamo presto vi raggiungiamo- disse Jack precedendomi e lo ringraziai mentalmente.
-oh qualcuno scoperà stasera- Tez disse scherzando e suscitando una risata comune.
-vattene- Derek mi guardó dritto negli occhi e poi ripetè -vattene da questo cazzo di tavolo, ora!- urló attirando l'attenzione di tutti.
-io non volevo neanche venirci, testa di cazzo- urlai per poi andarmene seguita da Jack. Ero stanca di piangere per qualcuno che non se lo meritava, ero stanca di dover dar conto anche a lui che era arrivato all'improvviso e si comportava in quel modo prepotente.
Avevo chiuso, chiuso con Derek, chiuso con i Bloods, con le feste e le Molly.
Non avevano bisogno di me, comunque, erano riusciti a sopravvivere senza di me per tutto quel tempo. Arrivammo a casa senza proferire parola, Jack sapeva quando parlare e quando tacere.
Una volta entrati in casa raggiunsi il bagno e mi diedi una veloce sciacquata al viso senza guardarmi troppo allo specchio, mi facevo pena.
Uscii e vidi Jack seduto sul divano con una ciotola di popcorn e due coperte.
-grazie per sopportarmi- dissi con un sorriso sincero.
-è un piacere- disse lui per poi ridere e far ridere anche me.
Perchè stavo ridendo? Stavo per caso diventando pazza?
Cominciammo a guardare un film molto divertente del quale peró non ne capivo le battute.
Jack rideva a crepapelle e a me piaceva vederlo ridere, mi rendeva felice.
Grazie al cielo non aveva fatto domande sul perchè del mio stato d'animo e gli fui veramente grata per quello.
Mi fermai ad osservarlo, era proprio un bel ragazzo ed io me l'ero fatta scappare, avrei dovuto dargli una possibilità, avrei dovuto realizzare fin da subito chi era quello giusto ma ormai era troppo tardi.
Mentre lo osservavo, o meglio, lo fissavo lo vidi girare il volto verso di me.
-mi sta per caso fissando mh?- disse per poi sfoggiare un ghigno.
-io? Ma per carità- dissi sfidandolo con gli occhi.
-ah davvero? La metti così eh?- disse per poi prendermi per i fianchi ed iniziare a farmi il solletico.
-Gil-Gilinsky smettila subito!- dissi in preda alle risate.
Jack smise di farmi il solletico per poi avvicinarsi al mio viso, mi spostó una ciocca di capelli dietro all'orecchio destro e poi mi bació.
Smettemmo di baciarci quando il fiato cominció a mancarci, ci staccammo e dopo esserci guardati per alcuni secondi ci appisolammo sul divano, abbracciati.
-dov'è Derek e chi è questo ragazzo?- mia madre proprio non sapeva farsi gli affari suoi.
Jack si alzó in imbarazzo e dopo avermi salutata andó via sotto gli occhi confusi di mia mamma.
-io e Derek abbiamo litigato, troverá un'altro posto dove stare e quel ragazzo era Jack, mi piace- dissi.
-preferisco Derek, è più cordiale-
-bhe io no ok? Fine della discussione- andai in camera mia e mi sedetti sulla poltrona messa meglio della mia camera. Jack sarebbe tornato alle 8 con le pizze che avremmo poi consumato in camera mia senza dover stare in compagnia di mia madre.
Il tempo voló e dopo aver ascoltato un po di musica Jack tornó a casa con due scatoloni di pizza. Lo feci entrare direttamente in camera senza neanche fargli incontrare mia madre, ci sedemmo sul letto ed iniziammo a mangiare mentre scherzavamo.
Le ore passavano e verso le 11 di sera la porta di camera mia venne aperta bruscamente.
-alzate il culo, dovete venire alla festa- parló un Derek incazzato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 30, 2016 ⏰

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