Fight

418 21 0
                                    

Law appoggiò per terra Nami, dopo essersi assicurato che stesse bene, poi si rivolse a Doflamingo.

<< Oi, Doflamingo! Perché non la lasci andare, è una cosa fra noi due. >>

<< Già Law, è una cosa fra noi, ma poi che gusto ci sarebbe senza una specie di ostaggio? >>

Il biondo ghignò, ed in quel preciso istante, Law capì come scambiarsi di posto con lui.

Il Fenicottero voleva giocare, divertirsi con loro due, ma se uno di loro moriva il gioco avrebbe perso significato nella mente contorta di quel folle.

Law si avvicinò di più alla Navigatrice e le sussurrò qualcosa nell'orecchio, qualcosa che Doflamingo non riuscì a sentire.

Dopo di ché vide Nami correre verso di lui, con la testa bassa e le braccia davanti al volto.

Joker pensò che lo volesse colpire, in fondo la traiettoria era quella, così si mise a ridire prima di attivare i suoi fili che si lanciarono verso il corpo della ragazza, ma all'ultimo secondo, Nami alzò il capo e storse le labbra in un ghigno, poi fece una scivolata sul pavimento, si abbassò ed evitò i fili taglienti, che andarono a schiantarsi nel soffitto.

Nami passò velocemente accanto a lui, ormai completamente privo di attacco per la sorpresa.

Solo dopo qualche secondo Donquijote si accorse che la ragazza era arrivata alla poltrona ed aveva afferrato il Clima Attack e la Nodichi di Law.

<< DANNATI! >>

Doflamingo si girò verso Nami, pronto a colpirla, ma la ragazza ricominciò a correre verso la vasca ed il moro.

Doflamingo non si lasciò fregare e fece vagare i fili all'inseguimento dell'arancione, ma con uno scarto di un secondo, Nami riuscì a lanciare la spada a Law.

Quando i fili avvolsero Nami, però, per Doflamingo era troppo tardi.

Preso da uno scatto d'ira alla vista del ghigno di Trafalgar, Doflamingo strinse i fili facendo urlare Nami.

Law fece per evocare la sfera azzurra ma rimase paralizzato.

Joker mosse lentamente le dita, facendo scivolare con cura quei suoi maledettissimi fili sul suo corpo. Le lambiva la belle con una lentezza tale da esasperarlo. Con quei suoi dannati fili lasciava sulla pelle della navigatrice dei leggeri segni, da cui sgorgavano piccole stille di sangue. Aveva paura, lo si notava. E mentre i due venivano dilaniati dal dolore, quel bastardo di Joker rideva in modo sadico. Una risata folle la sua.

"Fottuto bastardo!" pensò Law, ma non doveva farsi intimorire, doveva contrattaccare.

Nami aprì gli occhi prima serrati e gli sorrise.

Impugnò meglio che poté l'arma costruitale da Usop e la attivò: delle scariche elettriche provenienti dal cielo, piombarono su Doflamingo.

Per colpa dei fili venne colpita anche lei, ma non se ne curò: forse ce l'avevano fatta.

Doflamingo lasciò la presa, mentre dei piccoli fulmini di elettricità statica, vagavano ancora per il suo corpo, facendolo sussultare ad ogni scatto.

Law non perse tempo davanti a quella debolezza del loro avversario.

Attivò la sua "Room" e gli parlò:

<< Il gioco è finito, Doflamingo! >>

<< Il gioco, Law, finisce quando lo... dico io! >>

<< Se ti dicessi che mi dispiace, mentirei Joker. Hai perso. >>

Quando sfoderò la Nodichi, un luccichio passo fra gli occhi grigi del ragazzo e con un movimento del polso lo divise in più parti.

The threads of HellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora