Epilogo

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Erano passati ormai due anni dagli eventi di Dressrosa e Nami non poteva essere più felice: aveva avverato il suo sogno ed ora aveva anche una famiglia.

Si tolse di dosso il leggero lenzuolo bianco, scoprendo le nivee gambe ed il pancione.

A fatica si diresse in bagno, per concedersi una doccia veloce.

Si passò la spugna piena d'acqua e sapone sul corpo, sfregando dolcemente, soprattutto sul ventre gonfio.

Era quasi al nono mese, mancavano una manciata di giorno.

Presto avrebbe potuto abbracciare il suo bambino.

Chissà come sarebbe stato, o stata.

Non aveva voluto sapere il suo sesso, voleva che fosse una sorpresa.

Quando ebbe finito di lavarsi, si asciugò dolcemente, prima di vestirsi con una maglia azzurra molto larga per stare più comoda e corti pantaloncini della tutta color nero.

Si infilò i sandali bassi ed uscì dalla sua camera, raggiungendo Rufy seduto sulla polena.

Appena la vide, il ragazzo la raggiunse con un balzo, affiancandola ed abbracciandola.

Le accarezzò i lunghi cappelli arancioni, stringendola fra le sue braccia.

<< Oi, Rufy! Se fossi in te la lascerei! >>

Zoro raggiunse i due, sedendosi sul prato, fissando la compagna con l'occhio buono.

<< E perché scusa? >>

Rufy mise su un broncio adorabile.

Nami gli pizzicò una guancia sorridendogli, poi sciolse l'abbraccio, incamminandosi verso l'infermeria.

Sul tragitto incontrò Sanji, che le sorrise dolcemente, chinandosi verso il pancione, dandogli una leggera carezza.

<< Come va oggi, Nami-swan? >>

<< Tutto bene, grazie Sanji-kun! >>

Nami sorrise, lasciando dietro di sé il cuoco ancora euforico.

Era sicuro che sarebbe stata una bambina bellissima come la mamma.

Quando la donna arrivò in infermeria, aprì lentamente la porta e la scena che le si presentò davanti, fu adorabile: Chopper stava dialogando di medicina con Law, che si trovava sulla Sunny unicamente per il parto di sua moglie, mentre erano seduti su delle sedie accanto al tavolo.

Non erano rari gli incontri che avevano, essendo ancora alleati.

Appena richiuse la porta, i due si accorsero della sua presenza, e la salutarono a modo loro.

<< Buongiorno, Nami! >>

Chopper le sorrise radioso.

<< Ti senti bene? Sei venuta qui perché hai dei problemi? Il bambino scalcia? >>

Da quando avevano scoperto che era incinta, Chopper non le dava un attimo di tregua.

Voleva sempre essere informato.

<< Chopper, tranquillo, sto bene! >>

Il piccolo medico emise un sospiro sereno, mentre Nami si avvicinava al marito, che l'accolse tra le sue braccia.

La donna si sedette sulle gambe dell'uomo, scambiandosi un bacio.

Law passò una mano sul ventre della donna, accarezzandolo lentamente.

Sì, ora era tutto perfetto.

Fine


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