Mi siedo sul muretto del portico di casa sua e mi accendo una sigaretta, mentre la aspetto. L'aria è fredda, di quel freddo che ti entra nelle ossa.
Dopo qualche minuto apre la porta di casa.
-"Come sto?" Fa una giravolta per mostrarsi.
Bellissima, come sempre. Mozzafiato.
-"Bene. Andiamo ora?" Cerco di sembrare distaccato e seccato.
-"Questo sì che è lo spirito giusto"
Mi prende la mano e mi trascina in strada.Il locale è piccolo e affollato. L'odore di alcool e di sudore è asfissiante, e quasi non si riesce a vedere dalla densa nube di fumo.
La musica è martellante.
Marlene mi fa strada tra la folla e mi porta fino al centro della stanza. Inizia a ballare. Ma non freneticamente come il ritmo della musica impone. Si muove lentamente. Si passa le mani fra i capelli e muove i fianchi, non perde mai il contatto con i miei occhi. Io resto immobile. Non riesco a muovermi.
Mi afferra le mani e se le porta sulle sue cosce, poi sale fino ai fianchi. Si avvicina a me e i nostri corpi aderiscono.
Mi stacco immediatamente. La cosa si sta facendo troppo pericolosa, e non credo di poter resistere molto.
-"Sei noioso" riesco a sentire.
Non le do retta ed esco. Mi accendo un'altra sigaretta, e lascio che il freddo di Manchester calmi i miei bollenti spiriti.Dopo qualche minuto rientro, non mi fido a lasciarla sola per troppo tempo.
Mi faccio spazio tra i corpi sudati e la cerco. Non la vedo da nessuna parte. Mi dirigo verso i bagni.
Entro in quello maschile per pisciare, ma non appena apro la porto vedo un ragazzo di spalle che si sta facendo una ragazza contro il muro. La ragazza ha le gambe strette intorno al busto del ragazzo. Riconosco le scarpe.
-"Marlene"
Il ragazzo si gira e mi guarda
-"Ma che cazzo vuoi? Guardone"
Marlene si accorge di me, ma invece di smettere o dire qualcosa mi guarda con aria di sfida, prende il viso del ragazzo con una mano e lo gira verso di se, intimandolo a continuare.
-"Marlene, smettila" insisto. Cuore mi martella e mi tremano le mani alla vista di questa scena.
-"Adesso mi hai rotto il cazzo" dice il ragazzo, che si gira, con i pantaloni e le mutande ancora abbassati, e mi colpisce sul naso.
Indietreggio di due passi, la vista mi si sfoca e non mi sento più il naso. Porto una mano sulle labbra poi la guardo: è piena di sangue.
Marlene scoppia a ridere. Questo è troppo.
Mi giro e me ne vado, che faccia ciò che vuole allora. Io me ne tiro fuori.Arrivato a casa trovo Louis in piedi davanti alla porta della mia stanza.
-"Cosa hai fatto?" Mi indica il naso.
-"Un tizio mi ha dato un cazzotto"
-"Marlene centra qualcosa?" Annuisco
-"Come sempre"
Vado in bagno a sciacquarmi la faccia, e Louis mi segue. Seguo i suoi movimenti dallo specchio. Si mette seduto sulla tazza e mi guarda.
-"Non dovresti andare a letto? Hai scuola domani"
-"Anche tu"
-"Io non ci vado"
-"Perché no? Mi prometti che andrai? Mamma ci rimane male ogni volta che resti a casa"
Perché devo sempre coinvolgere questo bambino nella mia merda? O meglio, nella merda di Marlene.
-"Ok, ci andrò. Ma solo perché me lo hai chiesto tu"
Mi regala un grosso sorriso.
-"Posso dormire con te stanotte?"
-"Va bene".Non vado a scuola da due settimane. Se non impegno perderò l'anno. E non voglio ripetere proprio l'ultimo anno. Se tengo duro per un po' questa merda finirà presto.
Entro in classe e subito mi si affianca quella pettegola sfracassa-palle di Grace.
-"Allora? Raccontami di Marlene ieri sera"
-"Cosa c'è da raccontare?"
-"Come, non l'hai saputo? Pensavo ci fossi anche tu con lei... Si dice che è stata drogata e violentata ieri sera in un locale"
-"Cosa cazzo dici? Chi è che mette in giro queste voci?"
-"Lo dicono tutti. Micheal ha assistito alla scena. Ha detto che non ci sono andati piano con lei"
Non può essere. Deve essere una stronzata. Alla fine Marlene si droga già per conto suo. Poi non c'è bisogno di forzarla per scoparla, a quanto pare.
-"Fammi il favore, dì a Michael di sparare meno cazzate. E ora lasciami in pace"
Inizia la lezione, ma non riesco proprio a togliermi dalla testa le parole di Grace. Hanno insinuato il dubbio nella mia mente.
E se fosse vero?
Appenda suona la campanella prendo lo zaino ed esco. Niente scuola anche per oggi.
Mi dirigo verso casa di Marlene e salgo fino alla finestra. Mi affaccio e vedo il suo corpo nascosto sotto le coperte, sta dormendo.
Decido comunque di bussare sul vetro per raccontarle quello si dice a scuola sul suo conto.
Tira su il viso dalle coperte e mi vede. Si alza e viene verso di me, apre la finestra per lasciarmi entrare e se ne ritorna a letto, senza dire una parola.
-"Buon giorno anche a te" le dico.
Nulla. Silenzio.
La scuoto per la spalla e si gira di scatto, guardandomi negli occhi.
-"Non stamattina, Matty"
Ha gli occhi arrossati e il cuscino bagnato di lacrime, il labbro inferiore gonfio e un taglio sul sopracciglio.
-"Allora è vero quello che dicono..." Mi azzardo a dire.
-"Se intendi che mi hanno drogata, stuprata in massa, picchiata e lasciata in terra per strada allora si, è vero".
Un tuffo al cuore. Stringo i pugni e cerco di restare calmo, ma vorrei urlare con tutto il fiato che ho in corpo.
-"Raccontami cosa è successo" dico a denti stretti.
Si siede sul letto, con le coperte sulle spalle.
-"Dopo che te ne sei andato ho spinto via quel ragazzo è me ne sono tornata al bancone del bar a prendermi da bere. Un ragazzo mi si avvicina e mi dice che ha della roba buona. Allora lo seguo fino all'angolo della strada e trovo il ragazzo del bagno, quello che ti ha dato il cazzotto sul naso, e altri tizi"
-"Quanti?"
-"Non lo so cristo santo, saranno stati in tutto quattro o cinque. Comunque, non avevano la cocaina. Mi hanno proposto delle pasticche e io le ho rifiutate. Allora mi hanno spinta contro il muro e me le hanno infilate in gola. Poi mi hanno gettata a terra e mentre mi tenevano ferma mi hanno violentata a turno. Quando hanno finito mi hanno presa a calci e se ne sono andati"
Racconta tutto con un filo di voce, con lo sguardo perso nel vuoto.
Poi si alza la maglia e mi mostra la pancia: è piena di lividi.
-"Dio mio Marlene, è una cosa grossa. Lo hai detto hai tuoi? Bisogna denunciarli questi bastardi"
Scuote la testa.
Sono fuori di me in questo momento.
È vero, mi ha trattato di merda ieri sera, ma non posso avercela con lei per più di un paio d'ore, è sempre stato così. E nessuno deve toccare la mia Marlene. Le hanno fatto una cosa terribile e devono pagare per questo.
-"Mi avevi detto che avevi promesso a Tyler che mi avresti protetta" le si spezza la voce e inizia a piangere.
-"Nessuno mi ha mai fatto così male, Matty. Mi sento così sporca. Ora non mi vorrà più nessuno"
Vado da lei e la abbracciò delicatamente, stando attento a non toccarle i lividi, anche se vorrei stringerla forte. Io la vorrò sempre e per sempre. Se solo potessi dirlo.
-"Ma cosa stai dicendo? Tu non hai fatto nulla, sei la vittima in tutto questo. Mi sento così in colpa per non essere rimasto ieri. È tutta colpa mia, ma risolverò io questa cosa. Non ti preoccupare"
Si appoggia a me e le accarezzo i capelli.
-"Non posso dirlo ai miei, capisci? Non riuscirei più a guardarli in faccia. Ci penseremo noi, okay?"
-"Come vuoi tu".
E ho già qualcosa in mente.//
Ah quasi dimenticavo! HAPPY BIRTHDAY ROSS ❤️
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M I L K // Matty Healy
FanfictionShe says it's no fun if you've only a bottle of wine. And now she's doing it all the time. Storia scritta interamente dal punto di vista di Matty Healy. Se vi fa piacere andate a leggere anche l'altra mia storia: A C H A N G E O F H E A R T //Matty...