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Mi scuso anche qui per l'incredibile ritardo ad aggiornare, ma ho avuto un esame tosto da fare e non ho trovato il tempo di scrivere 💔 But now I'm back 💪🏻

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Devo farla innamorare di me.
Ironico, davvero ironico. Passi tutta la vita a morire dietro una ragazza che non ti guarda nemmeno in faccia, e appena cerchi di andare avanti con la tua vita senza di lei, ecco che la ragazza viene a letto con te e ti chiede di farla innamorare.

Dovrei allontanarla e continuare con la "disintossicazione da Marlene" coma la chiama Louis. Ma non riesco a togliermi dalla testa la sua silhouette sopra di me, e i suoi capelli sulla mia faccia.
Dubito fortemente che lei abbia provato la stessa cosa che ho provato io, i brividi su tutto il corpo nonostante la pelle diventasse bollente al contatto con la sua.
Questa sera devo vederla, sono agitato. Il sesso complica sempre le cose, e le nostre erano già abbastanza complicate prima. Per fortuna al lavoro con me c'è George.
Una sera, qualche mese fa, gli raccontai un po' la mia storia. È stato come togliermi un grosso macigno che portavo costantemente sulla schiena.
-"Cosa dovrei fare secondo te?"
-"Non so, Matty, è un bel casino. Tu fai sicuramente bene a lei, ma lei fa bene a te? Voglio dire, è questo che vuoi? Lo sai che lei non prova nulla per te, ora come ora"
-"Lo so. Ma mi sono sempre fatto andare bene tutto con lei. Ho passato la mia vita ad amarla segretamente. Ora posso amarla alla luce del sole, e posso baciarla, posso toccarla. Il momento che ho aspettato per tutta la mia vita è arrivato, e non riesco a troncare tutto. Questa stupida speranza di riuscire ad essere amato da lei non se ne va. Insomma, perché mollare proprio ora, dopo tutte le pene che ho patito, se poi magari si innamorerà di me?"
-"Non lo so, non mi piace come suona questa cosa. Ti pare normale questo discorso? Devi aspettare che lei si innamori di te, mi sembra una frase ridicola. Dovrebbe suonarle un campanello ad un cerco punto? O venire colpita da una freccia di cupido? Non so, non ci capisco molto"
Ha ragione. Cazzo se ha ragione. Ma non ce la faccio ad abbandonarla. Se c'è anche una minima possibilità che lei possa stare con me, allora la prendo al volo, non mi importano le conseguenze.

Busso alla sua finestra. La vedo alzarsi dalla scrivania e venire verso di me per aprire il vetro.
-"Ciao"
-"Ciao, cosa stavi facendo" chiedo, mentre entrò nella sua stanza.
-"Stavo guardando una foto di Tyler e stavo cercando di piangere"
-"Oh"
-"Secondo te a lui andrebbe bene quello che stiamo facendo?"
-"Non lo so, me chiedo spesso"
-"Io credo di sì. Tu cosa avresti pensato al suo posto?"
-"Sinceramente non lo so, io e Tyler eravamo così diversi"
-"Io non avrei voluto nessun altro se non il mio migliore amico per la mia ragazza. Eravate praticamente come fratelli, lui ti voleva bene, questo vuol dire che ti reputava una brava persona. E chi meglio di te potrebbe prendersi cura di me al posto suo?"
-"Probabilmente hai ragione"
Le sue parole mi fanno sentire subito meglio. Marlene si sta davvero impegnando a provare dei sentimenti, e io non potrei essere più contento.
Mi siedo sul suo letto, e lei mi raggiunge poco dopo, appoggiando la testa sulla mia spalla.
-"Ti va di dirmi cosa ti è capitato da bambina... Perché insomma soffri di anaffettività?"
Prende un respiro profondo.
-"Non so perché non te lo dissi quel giorno, alla fine non provo poi tanto dolore a raccontarlo. Probabilmente volevo solo tenerti sulle spine"
Fa una breve risata
-"La cosa è semplice in realtà: mio padre ha sempre tradito mia madre, e mia madre ha iniziato a bere. Una sera hanno litigato di brutto, e mio padre l'ha picchiata, poi se n'è andato. Ci ha lasciato da sole per sei anni, poi è tornato. E mia madre, da stupida che è, se lo è ripreso. La sera in cui l'ha picchiata io ho assistito alla scena. Quindi probabilmente questo trauma, legato all'abbandono mi hai causato questo distacco. Sono sempre stata fredda come il giacchio. Mia madre una volta mi disse che le mettevo paura. Non è stato molto carino sentirselo dire, comunque. È sempre mia madre, anche se la reputo una stupida puttana"
-"Cavolo Marlene, mi dispiace. Non ne avevo idea"
-"Non fa niente, ormai è passato. Sto cercando di guarire, sul serio adesso. Prima non mi ci impegnavo molto, credo che in un certo senso mi facesse comodo soffrire di questa patologia. Credevo che mi potesse proteggere dalle sofferenze. Ma presto ho scoperto che non saper esternare il dolore non vuol dire non provarlo"
-"Ti giuro che ce la metterò tutta per aiutarti"
Mi sorride e si avvicina alla mia faccia. Le nostre labbra si sfiorano e iniziano a muoversi delicatamente. Vorrei che questo momento non finisse mai. Mi batte forte il cuore, e sebbene possa suonare strano, preferisco questo bacio al sesso che abbiamo fatto nella mia macchina.
Quando Marlene inizia a spogliarsi e ad andare più veloce la fermo:
-"Aspetta, aspetta. Più lentamente, lascia guidare me"
Ha bisogno di un ragazzo che la tratti bene per una volta, che la prenda dolcemente, che le faccia sentire che gli importa di lei. E io ho bisogno di sentirla, di sapere che è mia, senza fretta, senza violenza, senza disperazione. Solo amore.
Sono così emozionato che mi stanno tremando le mani. Marlene sembra spaventata. È una cosa che non conosce, ma spero che si fidi di me, e che per una volta non sia lei a prendere il controllo, ma che si lasci guidare.
Per un po' mi guarda fisso negli occhi, con sguardo insicuro, poi mi sorride e chiude gli occhi. Per tutto il tempo le accarezzo i capelli e lei sembra rilassarsi. Non è mai stata così bella come adesso, con indosso solo un reggiseno bianco, che la fa sembrare un angelo.
Se è questo che le serve, io sono pronto ad accontentarla.

La sua testa è sul mio petto, e io piego il collo in avanti per annusarle i capelli. Sono dipendente da questo profumo.
-"Grazie Matty, non sono mai stata così bene"
Sorrido. So quanto le costa dire certe cose ad alta voce. Devo assolutamente alleggerire la tensione prima che se ne penta.
-"Devo pisciare" beh magari potevo andarci più delicato.
Fa una risatina poi alza il capo per farmi alzare.
Vado in bagno, ma prima di aprire la porta Marlene quasi grida:
-"No aspetta"
Mi giro a guardarla, confuso
-"Non andare lì dentro. Usa un altro bagno"
-"Perché?"
-"Tu usa è un altro"
Sto iniziando a insospettirmi
-"No Marlene, credo proprio che userò questo" e apro la porta.
Quello che vedo mi fa cadere il cuore nello stomaco.

M I L K // Matty HealyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora