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La storia contiene spesso ricordi del passato di Matty che, per distinguerli dal presente, scriverò in corsivo.
Buona lettura.

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Vado nel retro della casa di Tyler, e mi accendo una canna.
Ricordo ancora la prima volta che siamo andati a comprare dell'erba, io Tyler e Marlene.

Quel pomeriggio entrò dalla finestra di camera mia, come faceva sempre quando vedeva che Tyler era da me, e ci disse di vestirci tutti di nero, dalla testa ai piedi, che dovevamo andare in missione segreta. Dovevamo comprare della cioccolata, disse.
Noi seguimmo le sue istruzioni, lo facevamo sempre.
Andammo in un brutto quartiere in periferia. Ero terrorizzato, mi sudavano le mani. In un vicolo incontrammo un uomo che passò delle bustine a Marlene, e lei gli porse dei soldi. Ce le diede e disse:
-"Ora nascondete le vostre pistole sotto i giubotti e correte più che potete, vedrete che non ci prenderanno"
-"Chi?" chiesi io, ingenuamente.
-"La polizia, stupido"
Poi ci mettemmo a correre per tutta la città, corremmo talmente volece che mi parve di volare, i piedi non toccavano terra. Ridemmo tanto.
Tornammo nella mia stanza e Marlene si mise a rollare agilmente l'erba nelle cartine, come se lo avesse già fatto mille volte, e ce le passò.
-"Ragazzi, non credo sia una buona idea. I miei potrebbero tornare a casa da un momento all'altro..."
-"Matty, sei proprio un perdente. Ti sfido: sei abbastanza uomo da accenderla per primo?"
E così la accesi, che altro potevo fare? Quello che lei diceva per me era legge, e lei lo sapeva bene.
-"E se non riuscissimo più a smettere?"
-"Cone puoi smettere se non inizi a fumarla"
Feci il primo tiro, e capii perché la chiamava cioccolata.
L'odore di marijuana rimase nella mia stanza per tre giorni.

Cristo santo, avevamo solo 14 anni. Sembra una vita fa.
Tyler già da allora progettava come festeggiare i suoi 18 anni, ma non ci arrivò mai.
La commemorazione è finita appena dieci minuti fa, e mi sono ritrovato Marlene sulle mie labbra. Mi è costato tanto doverla staccare, ma proprio non mi sembrava il caso.
Il contatto che avevo bramato da tutta una vita...
-"Eccoti qui Healy, ora mi spieghi cosa cazzo ti è preso? Forse sei frocio, ho sempre avuto ragione"
Mi raggiunge e mi si piazza davanti alla faccia, strappandomi la canna dalle labbra per fare un tiro.
-"Marlene, è il funerale di Tyler, cazzo. Non mi sembra il caso. E poi sei troppo fatta e ubriaca per sapere cosa stai facendo"
-"E quindi? Senti Matty, ho proprio bisogno di scopare in questo momento, vieni a casa mia o no?"
-"No"
-"Come scusa? Da quando mi rispondi di no?"
-"Da ora, Marlene. Tyler era il mio migliore amico, e tu eri la sua ragazza, ti amava. Non voglio mancargli di rispetto"
-"Quando imparerai a vivere e per te e per nessun altro?"
-"E tu quando imparerai a pensare anche un pò agli altri?"
-"Tyler è morto, cazzo! Se mi metto a pensare anche ai morti è finita"
-"Ma ti rendi conto di quello che dici?"
-"Non molto, in realtà. Sono talmente fatta Matty..."
Inizialmente ride, poi di colpo le risate si trasformano in lacrime. Scoppia a piangere.
-"Ti accompagno a casa, andiamo"
Ci incamminiamo in silenzio. Volevo tenerle la mano, ma le ha entrambe in tasca. Meglio così alla fine.
Arriviamo a casa sua.
-"Rimani un pò con me?"
Annuisco e saliamo le scale. Si sdraia sul suo letto e mi fa cenno di sdraiarmi accanto a lei. Obbedisco, lasciando i piedi fuori dal materasso per non poggiare le scarpe sulle coperte.
Marlene nota il gesto e ridacchia.
-"Sei sempre il solito. Ma non cambiare mai" sembra ragionare sulle stesse parole, poi appoggia la testa sulla mia spalla.
Si addormenta quasi subito. Decido di rimanerle accanto per un pò, approfittandomi della situazione per avere un pò di contatto con lei.
Oggi non è stata la prima volta in cui le nostre labbra si sono incontrate. Mi perdo ancora nei ricordi, come mi capita spesso da quando Tyler se n'è andato, e mi torna in mente quella sera in cui ci siamo ubriacati fino quasi a perdere i sensi.

Tyler era andato in bagno a vomitare, e io non mi sono controllato. Mi sono buttato su di lei e l'ho baciata. Lei si scansò subito e scoppiò a ridere. Disse:
-"Matty, pensavo fossi gay"
Mi ferì molto.
-"Marlene, io ti ho sempre amata..."
-"Per favore, smettila di blaterare, non reggi affatto l'alcool"
-"So perfettamente quello che dico invece"
-"Io e te non potremmo mai stare insieme, Matty. Tyler e io ci capiamo, siamo simili. Io e te siamo troppo diversi. Tu sei fortunato, hai una bella famiglia unita, che ti vuole bene. Non potrai mai provare quello che proviamo noi quando toniamo a casa e ci sentiamo soli e abbandonati dalle uniche persone che ci dovrebbero volere bene."
Restai in silenzio.

Non ne riparlammo più. Forse era troppo ubriaca per ricordarsi di tutto questo. Io invece me lo ricordo bene. Quelle parole mi hanno trafitto come una lama.
Decido di andarmene a casa. Non voglio che mi trovi qui quando si sveglierà, in più ho bisogno di stare un pò da solo. Tyler per me era come un fratello maggiore, anche se avevamo la stessa età. Parlare di lui al passato mi distrugge. C'è sempre stato per me, abbiamo sempre fatto tutto insieme. Ora con chi mi sfogherò, a chi racconterò i miei incubi e confiderò i miei sogni? Oltre Tyler e il mio fratellino, mi è rimasta solo Marlene. Però non so come comportarmi con lei. Cosa dovrei fare? Fare finta di non provare nulla e fare l'amico per sempre, oppure dichiararle il mio amore? La seconda opzione mi renderebbe la vita un pò meno un inferno, ma come mi sentirei nei confronti della memoria di Tyler? E come la prenderebbe Marlene? Se la perdessi per sempre? La cosa certa è che ho tutta l'intenzione di onorare la promessa fatta a Tyler:

-"Matty, non sono scemo, so che non durerò molto se vado avanti così. Tu non la conosci bene Marlene. So che non ti piace molto, che la trovi una stronza manipolatrice, ma è più fragile di quanto pensi. Se dovesse succedermi qualcosa, prenditi cura di lei. Non potrei chiederlo a nessun altro"
Se solo sapessi cosa significa lei per me- pensai - non avresti bisogno di ripetermelo due volte.

Ciò che aveva previsto si è avverato, e ora mi trovo in un bel casino.

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La ragazza si chiama Marlene, potete pronunciarlo come volte ovviamente, ma prende il nome dalla mitica Marlene Dietrich, quindi la e finale è muta.
Spero ci sia piaciuto il capitolo 😊

M I L K // Matty HealyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora