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-"Marlene, non penso sia una buona idea"
-"Questa frase è quella che ripeti più spesso da quando ci conosciamo"
Sorrido.
Ho sempre visto la relazione tra lei e Tyler come una specie di disgrazia per me, ma in effetti, se non fosse stato per la loro relazione starei ancora a spiarla dalla finestra e non qui con lei.
Mi fa segno di restare in silenzio quando svoltiamo l'angolo e ci avviamo uno stretto vicolo poco illuminato.
Ormai si è fatta sera, e le strade sono illuminate soltanto dai lampioni, e la luce di questo si riflette sull'asfalto ancora bagnato dalla pioggia del pomeriggio.
Proprio qualche ora fa Marlene è passata al locale di ieri sera per chiedere al barista chi fossero quei ragazzi che l'hanno aggredita e dove potevamo trovarli. Mentre io mi sono procurato una tanica di benzina e dei fiammiferi.
Non si può proprio dire che abbiamo organizzato le cose nei minimi dettagli, anzi è tutto abbastanza improvvisato. Nessuno dei due se ne intende di come bruciate le macchine. Quindi abbiamo supposto che buttare la benzina sulla macchina e tirarci sopra dei fiammiferi sopra possa funzionare. Io però sono divorato dall'ansia.
Una volta imboccato il vicolo troviamo la macchina rossa che il barista del locale ci aveva indicato come la macchina di quei ragazzi.
-"Deve essere questa" disse Marlene, E mi fece segno di avvicinarmi. Getto la benzina sulla macchina e Marlene accende un paio di fiammiferi e per tirarceli sopra poi mi afferra per un braccio e mi trascina via correndo
-"Corri Matty, tra poco esploderà"
Ammetto che è quasi divertente. Quasi.
E Marlene è bellissima illuminata dalle fiamme che produce la macchina.
-"Ehi voi due, fermi, dove credete di andare? Siete stati voi ad incendiarmi la macchina brutti stronzi?"
Una figura poco chiara per via del buio ci si piazza di fronte fermandomi sul petto con le mani. Poi ne scappano fuori altri due, che prendono Marlene per il braccio.
-"Ma non sei la ragazzina di ieri? Ci siamo divertiti con te. Tu ti sei divertita con noi?"
-"Non la toccate, stronzi!"
Inutile dire che mi becco un cazzotto sulla mascella e finisco a terra.
-"E questo chi è, il tuo ragazzo?"
Marlene stranamente non risponde come fa di solito, invece ha gli occhi pieni di lacrime. È spaventata, e io non posso farci molto. Loro sono molto più grandi e più robusti di me, non posso proteggerla.
-"Come pensate di ripagare la macchina? Ci pensi tu ragazzina?"
Non so cosa fare, stanno iniziando a metterle le mani addosso. Il panico mi investe. Ad un certo punto uno dei ragazzi le prende il viso con una mano e la bacia. I miei occhi diventano rossi di rabbia, questo non lo doveva fare.
Gli salto sulle spalle e inizio a picchiarlo a caso, tirandogli i capelli e dandogli ginocchiate sulla schiena.
-"Toglietemi questo coso di dosso"
Un ragazzo mi afferra e getta a terra e inizia a darmi una serie di calci sullo stomaco.
Marlene intanto da un morso al braccio del tizio che la teneva ferma e riesce a scappare. Spero che vada a chiedere aiuto.
Ritorna dopo neanche un minuto con qualcosa in mano, ma non riesco a vedere bene con tutto questo buio.
Non mi ci vuole molto però per mettere a fuoco: è la tanica di benzina con cui abbiamo bruciato la macchina.
Marlene la alza e la vuota sulla testa di uno dei ragazzi che ci stanno aggredendo, poi accende un fiammifero e glielo getta addosso. I suoi occhi sono vuoti, quasi vitrei. Mi fa paura. Una singola lacrima le riga il viso.
Le grida di quel bastardo sono strazianti. Inizia a rotolarsi a terra e a chiedere aiuto.
I suoi amici sono nel panico. Marlene approfitta del momento per aiutarmi a rimettermi in piedi e scappare.
-"Matty sbrigati cazzo, vuoi rimanere a guardare questo stronzo friggere?"
Non avevo mai visto nessuno bruciare vivo. Non è affatto un bello spettacolo e a giudicare delle urla non deve essere affatto piacevole. Resto impalato e incantato per qualche secondo poi mi metto a correre insieme a Marlene.
Percorriamo di corsa qualche metro, credendo di essercela cavata così. Poi però in lontananza si sente il rumore delle sirene della polizia e dell'ambulanza. Inizio a temere seriamente che quei ragazzi ci abbiano denunciato e che ora la polizia ci stia inseguendo.
Le mie paure purtroppo diventano reali quando una macchina della polizia corre dietro di noi. Lampeggia e la voce di un poliziotto dal megafono dice:
-"Fermatevi voi due"
-"Cazzo" impreca Marlene
Sapevo che prima o poi sarebbe successo. Era solo questione di tempo.
Ci fermiamo, la macchina della polizia costa e si ferma. Quando si spegne si spengono anche le luci e la sirena cessa di suonare, il poliziotto viene verso di noi e ci scruta dalla testa ai piedi.
-"Santo cielo, non avrete neanche 18 anni" dice quasi ridendo.
-"Forza andiamo in centrale, lì mi darete il numero di telefono dei vostri genitori e vedremo cosa si può fare."
-"Non avete le prove che siamo stati noi" sputa Marlene.
-"Ragazzina, puzzate di bruciato"
Non ci mette neanche le manette, non ce n'è bisogno. Siamo docili e impauriti come dei cagnolini. Mi volto verso Marlene per vedere che faccia ha. Ovviamente ha su la solita espressione fiera, di una che non ha mai perso una battaglia. Io invece ho tanta paura. Perché so che questa volta i miei genitori non me la faranno passare liscia. Non mi preoccupano punizioni o cose del genere, mi preoccupa il fatto di non poter mai più rivedere Marlene, mi hanno già intimato una volta di questo.
Il viaggio sulla macchina della polizia è stato strano. Sembrava proprio di essere in uno di quei film in cui il criminale viene costretto a entrare nel sedile posteriore abbassandogli il capo con la mano, con la rete divisoria e tutto il resto.
Arrivati in centrale ci mettono in una specie di sala d'aspetto, ci fanno sedere su delle sedie posizionate tutte in fila attaccata al muro. Guardo Marlene che sorride e le chiedo a bassa voce :
-"Cosa, che c'è da ridere ora?"
-"Non è esaltante?" mi dice.
Scuoto la testa, è sempre la solita.
Dopo aver dato i numeri di telefono dei nostri genitori, con il rifiuto iniziale di Marlene ovviamente, il poliziotto chiama, passano una decina di minuti e li vediamo arrivare. Mia madre e mio padre hanno una faccia indescrivibile. Mio padre è ancora in pigiama e tutto assonnato, di mia madre invece posso leggere la tua delusione negli occhi, e questo mi fa male. Si avvicina a me e mi dice:
-"Ti prego Matty dimmi che è sogno, dimmi che è tutto un sogno e non sei veramente stato arrestato dalla polizia"
Non dico nulla, mi limito ad abbassare gli occhi a terra.
-"Basta, questa storia deve finire. Te l'avevamo già detto, ti avevamo detto cosa sarebbe successo se ti fossi cacciato di nuovo nei guai" dice mio padre e guarda Marlene.
Posso dire che non vuole dire davanti a lei di cosa stava parlando. Ma io lo so bene, so bene che vuole dire che se fosse stata Marlene a mettermi di nuovo nei guai mi avrebbero impedito di vederla. Perché loro sanno perfettamente che è Marlene, e sempre lei, la causa di ogni guaio in cui mi caccio.
I genitori di Marlene arrivano qualche minuto dopo, la madre la prende per il braccio e la trascina via senza dire niente, lasciando me a dover fare i conti con la polizia. Lei, mentre si allontana, si gira per guardarmi. Ha uno sguardo disperato, come se in quello sguardo mi sta chiedendo scusa e di salvarla nello stesso momento. Ma io non posso farci davvero niente, e non credo che lei sappia che probabilmente questa è l'ultima volta in cui potremmo guardarci negli occhi.

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Comunque ragazze mi sono resa conto che Matty ha 17 anni ora nella storia e quindi è più o meno così (😻😊🐻):

Comunque ragazze mi sono resa conto che Matty ha 17 anni ora nella storia e quindi è più o meno così (😻😊🐻):

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Presto, mooolto presto, crescerà, pazientate 😌

M I L K // Matty HealyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora