// S E V E N //

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"Questa canzone parla di un'amica che avevo. Era bellissima, veramente bellissima. Io l'amavo ma lei non mi ricambiava. Non credo nemmeno che lei sapesse che io l'amavo. Questa canzone parla dei momenti passati insieme. Io e lei diventammo amici intimi, avevamo dei nostri riti. Era il nostro marchio, sai? in qualche modo ci incontrammo sempre esattamente all'1:02, quindi era quello il nostro rito. Adesso ogni volta che sono sveglio all'l'1:02 penso a lei e la lascio andare".
- Matty in un'intervista per la BBC radio 1.

Questa canzone è perfetta per questa storia, non so some ho fatto a non pensarci prima.
Vado a piangere in un angolino.

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D U E A N N I D O P O

Quella maledetta sera. Sapevo che sarebbe stata una cattiva idea, ma non potevo pensare che avrebbe avuto un così grande impatto nella mia vita.
Ancora non riesco a togliermi dalla testa l'espressione terrificante sul volto di Marlene mentre gettava la benzina addosso all'aggressore. Il suo sangue freddo mi spaventò a morte.
Certo, non avrei mai potuto immaginare che sarebbe finita così: un ragazzo ustionato in modo orribile, mesi e mesi di inchieste e processi.
Naturalmente venne fuori che facevamo uso di droghe, ma almeno hanno appurato lo stupro subito da Marlene, così, oltre che noi, hanno dovuto pagare anche loro per i crimini che hanno commesso. Io ho accettato di pagare le conseguenze delle mie azioni e assumermi le mie responsabilità, Marlene invece fece un po' di storie, ma finimmo comunque per dover fare dei lavori socialmente utili e rimborsare le spese mediche al ragazzo, una volta terminata la scuola. Abbiamo avuto la fortuna di essere minorenni. Gli stupratori di Marlene invece si beccarono non so quanti anni di galera.
Quei mesi di lavori forzati ci unirono molto. Passammo un sacco di tempo insieme e parlammo tanto.
In un certo senso fu una benedizione questa storia, perché al di fuori di queste ore non potevamo frequentarci.
Eravamo diventati amici davvero intimi.
Finalmente riuscii anche a scoprire qualcosa sulla sua vita e i suoi problemi.

Ci meritavamo una pausa dal lavoro, avevamo raccolto rifiuti per tutto il parco. Ci sedemmo sul prato, all'ombra di un albero.
-"Sai Matty, non l'ho mai detto a nessuno, nemmeno a Tyler. Solo mia madre e mio padre lo sanno. Quindi approfitta del fatto che ho preso del latte stamattina e mi sento di umore rivelatore"
-"Marlene, sai che non dovresti farti"
-"Lo so, lo so, non rompermi i coglioni anche tu, per favore. Comunque, ti stavo dicendo, e bada che non è una cosa facile per me da dire, qualche anno fa mi è stata diagnosticata una patologia dal mio psicologo"
-"Vai da uno psicologo?" non funziona molto questa terapia.
-"Sai cos'è l'anaffettività?"
Scuoto la testa. Marlene prende il suo telefono, digita qualcosa sullo schermo e poi me lo porge
-"Tieni, leggi ad alta voce"
La guardai perplesso, poi presi in mano il cellulare e iniziai a leggere la pagina Wikipedia che mi aveva preparato:
-"Le persone un affettive hanno difficoltà ad esprimere emozioni più per paura di restare feriti che per effettiva assenza di sentimenti. L'anaffettività può dare impulso a dare particolare importanza agli aspetti materiali e narcisistici della vita"
Marlene è la persona più narcisista e materialista che conosco.
-"A livello inconscio è una modalità per difendersi da esperienze dolorose e vissute durante l'infanzia. Abbandono, il non amore che generano tale freddezza. Ogni volta che sono sfiorate dall'amore sono pervasi dall'angoscia dell'abbandono e inconsapevolmente si difendono raggelandosi negli atteggiamenti in una sorta di anestetizzazione personale"
Dio, è terribile. Ed è il perfetto ritratto della ragazza che ho davanti.
-"Ma cosa ti è successo durante l'infanzia? Voglio dire, cosa ha provocato tutto ciò?"
-"Una cosa alla volta, Matty. Questo te lo dirò un'altra volta"
Lo immaginavo. Continuai a leggere.
-"Caratteristiche: comportamento regolarizzato secondo l'apprezzamento degli altri"
Lo dice sempre, fa ciò che la gente si aspetta da lei.
-"Tentativi di fuggire a dei ricordi di esperienze dolorose dal passato e dell'infanzia"
Questo spiegherebbe la freddezza nei confronti della morte di Tyler e il fatto che non voglia mai parlare dell'argomento
-"Organizzazione di un distacco emotivo difensivo, tendenza a fuggire ogni occasione di relazioni sentimentali, tendenza a non credere alle altrui dichiarazioni di sentimento"
Non volle credere alla mia dichiarazione d'amore quella famosa sera.
-"Effetto sentimenti cronici di vuoto"
La droga.
-"È indispensabile un trattamento psicoterapeutico molto difficile da portare a termine. A volte basta un incontro importante e la personalità di un soggetto cambia notevolmente"
Finito di leggere la voce mi tremava. Era la cosa più terrificante che abbia mai letto.
Vorrei essere io il suo incontro importante.
-"Ma...Marlene, tu soffri di anaffettività?"
-"Ebbene si. Però sto migliorando. La relazione con Tyler mi ha fatto bene"
-"Credi che sia lui l'incontro importante che ti serviva per guarire?"
Avevo quasi paura della risposta.
-"Credevo di si, ma ora come ora non ne sono affatto sicura. Sono migliorata, certo. Ma la sua morte non mi ha smosso più di tanto, quindi credo che ancora il mio salvatore debba arrivare, se mai arriverà"
-"Mi dispiace tantissimo"
-"Fa niente. Dispiace a me se a volte mi sono comportata male, solo che non me ne rendevo conto, la maggior parte delle volte. A volte però, lo confesso, volevo essere cattiva. A volte mi capita di voler ferire apposta le persone"
-"Non è colpa tua, e ora che lo so, mi scuso io per tutte volte che mi sono arrabbiato con te. Se solo avessi saputo..."
La ragazza che ho sempre reputato perfetta non lo era affatto. Era meglio: era umana, e come tutti gli esseri umani provava sentimenti, o almeno ci provava. La mia visione di lei cambiò da quel giorno. E se prima mi reputavo uno stupido ad andare dietro ad una ragazza stronza e fredda, ora ero fiero di essere profondamente innamorato di un essere fragile e bisognoso di amore.

A due anni di distanza - due anni da quando me l'hanno portata via - mi ritrovo nello stesso parco, sotto l'ombra dello stesso albero, con la chitarra in mano, ad improvvisare una canzone per lei, che mi manca da morire [video sopra]:
-"Well we're here
We're at the common again
Smoked six of the ten fags that
I only bought an hour ago"

A lei non bastava mai nulla

-"Said well I
I like the look of your shoes
I like the way that your face looks when
I'm arguing with you

And so when, when we all grow old
I hope this song will remind you that
I'm not half as bad as what
You've been told

And when I knock
At one hundred and two
And I see your pyjamas
I can't stop smiling at you"

Questa è una delle cose che mi manca di più. Le irruzioni nella sua stanza. Sembrava più indifesa con il suo pigiama

-"And that's why we're here
We're at the common again
I've been pouring my heart out
Towards your optimistic grin"

Se solo avessi saputo che non era colpa tua se non riuscivi a provare niente, nessun sentimento. E che non credevi possibile che qualcuno lo provasse per te

-"Said well I, I
I like the cut of your jib
I like the way that your face looks
When you're yapping on about him"

Come mi faceva male sentirti parlare di lui...

-"But on this shirt
I found your smell
And I just sat there for ages
Contemplating what to do with myself"

Sono stati due anni di inferno

-"I called you up
At one hundred and two
We just sat there for ages
Talking about that boy
What was getting onto you
You"

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Potrei avere le lacrime agli occhi...
Comunque, scusate per la sorpresa del salto di due anni, nel prossimo capitolo spiegherò meglio ciò che è successo nel frattempo.
Ps: ora che è estate, a che ora preferite che aggiorni?

M I L K // Matty HealyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora