Dicembre 2015.

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Da 48,8 kg il mio peso ebbe un crollo e nell'arco di un mesetto arrivai a 44kg.

"Anoressica, vuoi mangiare un pò?!"

"Ma guardati, fai schifo, sei solo ossa."

"Ma ti vedi allo specchio? Quanto sei brutta."

"Depressa"

Ecco la societá. Societá di merda.
Non potevo crederci.
Era riuscita a mandare a puttane il mio sorriso e mi stava trasformando giorno per giorno senza farmene rendere conto.

Mi sentivo sola, stavo così male che neanche jennifer mi bastava più , eppure lei era sempre stata in grado di riempire tutti i vuoti che mi avevano lasciato, aveva sempre avuto la capacitá di farmi stare bene e di riportarmi sulla buona strada, ma questa volta forse era la prima volta in cui dovevo cavarmela da sola.

Mia madre s'iniziò ad accorgere che c'era qualcosa che non andava. Spesso faceva riguardo il mio modo di vestire.
"Stè, oggi hai un funerale? Sei vestita tutta di nero, dove sono finiti i vestiti tutti colorati che mettevi prima?"
Era sempre attenta a tutto, cercava di prepararmi sempre cose da mangiare o a volte comprava qualche dolcetto con la speranza di poter addolcire anche me.

"Stella, non fai colazione stamattina?"

"Mamma, oggi non ho fame e ho fatto tardi."

"Dai, ti ho comprato le gocciole."

"Si grazie mamma, le mangio a merenda."

"Va bene amore. Vai, tranquilla, e mi raccomando, non chiacchierare sempre a scuola."

Tutte scuse. Quel pacco di gocciole invece di finire nel mio stomaco, finì nel cassonetto della spazzatura davanti la mia scuola.

Si vedeva che mia madre era preoccupata. Questa storia andava avanti da un mese ormai. Quotidianamente trovavo scuse per non mangiare, volevo scendere di peso ed era semplicissimo perchè non avevo fame. Non m'importava se mi dicevano 'anoressica' o 'fra poco te ne voli', io mi vedevo grassa, non mi piacevo più.

Il 3 Dicembre, il giorno del mio compleanno, andai a scuola pensando che sarebbe stata una giornata diversa dalle altre, un pò più speciale, più felice.
Appena sveglia trovai il messaggio di jennifer. Mi aveva scritto un romanzino con gli auguri. Dopo averlo letto la chiamai per ringraziarla, poi mi alzai dal letto e andai davanti l'armadio (che oramai era diventato un buco pieno di roba nera.) Decisi di cambiare e di mettere una maglietta bianca, con una giacchino nero, jeans strappati neri e adidas nere.
Quel giorno misi meno trucco, non avevo voglia di mettermi i soliti chili di trucco nero sugli occhi, quindi mi limitai a mettere solo la matita e un pò di mascara.
Misi lo zaino sulle spalle (vuoto come sempre) e andai in cucina per salutare mia madre.
"Ohoh che bella signorina.
Finalmente dopo un mese possiamo vedere i tuoi occhi stupendi."
Mi guardò ancora e poi disse sorridendo
"Signoremio! Una maglia bianca! Mi sa che sará una bella giornata oggi.
Auguri tesoro, divertiti a scuola."
"Si mamma, ti chiamo quando esco da scuola."
Andai a scuola. Delusione totale. Nessuno si ricordó del mio compleanno. Il gruppo di bulli della scuola decise di farmi un bel ragalo.
"Hey, oggi ti era finito il trucco nero per gli occhi? Ti aiutiamo noi"
Non feci in tempo a sentire pronunciare le loro parole... due pugni mi arrivarono sugli occhi. Poi se ne andarono.

Mi ripresi dalla botta e corsi in bagno piangendo e decisi di coprire i lividi che mi avevano procurato, col trucco.

Decisi di scappare da scuola.

Piccola Stella Senza Cielo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora