Sono ricaduta.
Un'altra volta.
La notte è tremenda, difficile da superare."Tony mi sono tagliata." Avrei dovuto dirglielo ma sono rimasta in silenzio per le mie solite paure.
Eppure quei tatuaggi rosso sangue mi piacevano, assai, ci disegnavo quello che volevo: iniziali, croci, nomi. In più, vedere ogni volta quelle ferite che si rimarginavano lasciando quella lieve striscia bianca, era ancor più intrigante.Rimasi tutto il giorno in camera. Porte e finestra chiuse, telefono spento. Passai l'intera domenica a guardare il soffitto della mia stanza che aveva delle stelle che s' illuminavano al buio, così, giusto per farmi rendere conto, ogni tanto, che anche in mezzo al buio, si poteva intravedere un po' di luce.
I pensieri nella testa.
"Cosa vuoi di più? Ora va meglio. Che ti prende? Dove sei finita Stella? Non sei tu. Non ti trovo. Perché lo fai? Perché non l'hai detto a Tony? Ma come hai fatto a cadere così in basso? "
Così, fra tutte queste domande, fortunatamente mi addormentai per la troppa stanchezza.Lunedì.
Oggi ho incontrato Tony e mi é venuto a salutare con un abbraccio a mia insaputa, io non l'avevo visto.
Per sbaglio, ha toccato i miei polsi e a me è scappato un mugugno per il dolore.
Ho rimediato subito con un colpo di tosse e lui non ha sospettato nulla.
"Ci vediamo oggi pomeriggio dopo lezione bella." Mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò. Io rimasi ferma lì.Arrivò di corsa Jennifer e mi diede una gomitata "hey hey la signorina è stata pietrificata mi dicono"
Io continuai a vedere Tony che si allontanava.
"Jennifer chiama Stella sulla Terra."
Ma non ottenne risposta.
Ridendo disse "Stè un pianoforte volante!"
Mi girai di corsa ma solo dopo pochi istanti realizzai che era uno scherzo.
"Eh eh eh qualcuno qua si sta innamorandooooooooo." Mi prese in giro ridendo.
La zittii dicendole di stare in silenzio e di sbrigarsi che eravamo in ritardo.Dopo lezione pomeridiana
Tony: "Hey Stella"
Stella: "Ciao." Risposi con tono freddo.
Notò il mio comportamento e mi chiese se a scuola fosse andato tutto bene.
Tony: "Sono diretto. L'hai fatto ancora vero? Puoi dirmelo, io sono qua, se giudico mi cacci via."
Provai a cambiare argomento ma non ottenni un buon risultato, lui se,brava ancor più determinato e freddo.
Stella: "no"
Tony mi prese il polso con forza e mi alzò la manica.
Lo guardai a testa bassa e non dissi nulla.
Mi sentivo una vigliacca, una bugiarda.
La sua espressione era delusa. Non disse niente. Mi abbracciò ma io ero consapevole che avrebbe voluto uccidermi lui se già non lo stessi facendo io con le mie stesse mani.
Mi diede un bacio in fronte, fece una carezza e poi scappò; aveva un impegno importante.Quella carezza mi tranquillizzò e mi arrivò una scia del suo odore.
Era un odore strano, ma era come un calmante, mi resi conto che i battiti del mio cuore aumentarono. Da quel momento memorizzai il suo profumo.