Epilogo

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FLASHBACK 6 ANNI PRIMA

Sasuke aveva iniziato a frequentare l'Accademia ninja due mesi prima ed era intenzionato a concludere gli studi in un solo anno , proprio come fece suo Itachi.

Quel pomeriggio il bambino era uscito ad allenarsi con gli shuriken insieme al fratello per migliorare la mira. Raggiunsero una piccola radura nel bosco dove avevano piazzato vari bersagli proprio per allenarsi.
Sasuke lanciò 3 kunai che andarono tutti a segno, ma quando si preparò per scagliare gli shuriken il maggiore lo fermò.

"Fermo Sasuke. La postura è sbagliata, apri un po' di più le gambe e il movimento del polso deve essere dolce ma deciso, così" si posizionò davanti al fratello e lanciò uno shuriken che si conficcò nel bersaglio scelto dal più piccolo.

Contento per gli insegnamenti ottenuti da Itachi, Sasuke si armò di pazienza e buona volontà, si posizionò nel modo indicato dal fratello e lanciò l'arma che andò a segno. Lo sguardo di Sasuke si illuminò e girandosi andò in contro ad Itachi per abbracciarlo, gesto a cui il maggiore rispose con un dolce buffetto sulla fronte.

Quel momento sembrava perfetto, finalmente erano soli, senza dover tenere alto il loro cognome, senza armi e senza missioni. Restarono abbracciati per un tempo infinito e meraviglioso, finché vennero raggiunti da un trio di ninja della foglia, che dichiarò di dover parlare urgentemente e in privato con Itachi.
I due fratelli si separarono a malincuore e il maggiore seguì i suoi interlocutori, non prima di aver intimato al fratello di tornare a casa.

Sasuke si avviò da solo verso la villa, avvolto dai teneri raggi arancio del tramonto che filtravano tra le foglie e gli illuminavano il cammino. Stava per fare buio e già si sentiva avvolgere dall'umidità e dal freddo della notte. Affrettò il passo impaurito dalla prospettiva di restare da solo in balia dell'oscurità.

Arrivato a casa si tolse le scarpe e dopo aver salutato i suoi genitori, andò in camera sua per fare una doccia calda, sperando di eliminare o almeno ridurre lo stress accumulato.
L' acqua scendeva calda e rilassante bagnando i suoi capelli pece fino a scendere sulle spalle e poi dare sollievo al resto del corpo. Allungò una mano per prendere il bagnoschiuma e si accorse di stare tremando, e non per il freddo. Sasuke si impose di calmarsi ma con scarsi risultati.

Si affrettò a lavarsi e uscì dalla doccia si asciugò, avvolse un asciugamano in vita e tornò in camera dove si vestì in silenzio, cercando di non pensare a nulla.
Si sdraiò sul letto e iniziò a far passare le dita sulla fronte in una lenta carezza, dove poco tempo prima c'era la mano di Itachi.
Non era la prima volta che pensava al fratello quando era preoccupato o stressato, bastava la sia presenza, una sua foto, un ricordo, una parola detta spesso senza pensarci per farlo calmare.

Quando si alzò dal letto fu attraversato da un brivido, ma non vi badò e si avviò verso il soggiorno da cui giungevano voci di persone che discutevano. Riconobbe il tono duro e profondo di suo padre e quello più dolce di sua madre.

Entrato notò subito i tre ninja della foglia, che precedentemente avevano chiesto di Itachi, parlare con il padre che guardava suo figlio pieno d'orgoglio. Sasuke fece un piccolo inchino davanti ai loro ospiti e si accomodò sul divano vicino al fratello. Itachi lo guardò e li sorrise malinconico, come se avesse paura di perdere qualcosa di troppo importante per essere espresso a parole.
Sasuke lo guardò sorpreso e triste, ma non riuscì a reggere lo sguardo del fratello così lo abbassò imitato poco dopo dall'altro.

Entrambi si isolarono nel loro mondo pensando agli eventi di quella giornata, finché vennero riportati alla realtà dalla voce del padre che si rivolse ad Itachi.

"Molto bene. Itachi tra due giorni partirai in missione con la squadra 8. Ora puoi andare, anche tu Sasuke".

"Si padre" risposero contemporaneamente.

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