Capitolo 1

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NARRATORE
Il mare era un luogo sconfinato, misterioso e pieno di pericoli. Quel grandissimo specchio blu, luogo di incontro di ogni marinaio.
Hiyorin lo sapeva benissimo, ormai. Da oltre un mese, sulla sua modesta imbarcazione, stava navigando per raggiungere la Red Line. Oltrepassata quella, si sarebbe dovuta unire a qualche ciurma coraggiosa per affrontare la prima metà della Rotta Maggiore e raggiungere suo fratello.
Già, suo fratello. Il suo idolo. Molto più grande di lei è molto più forte. Provava per lui un affetto incondizionato, tanto che molti lo avrebbero scambiato per un amore puro e sincero.
Dopo qualche ora di navigazione, riusciva già a scorgerla. In lontananza si vedeva quella grande montagna rossastra.
La ragazza si preparò al passaggio, sapendo che ci sarebbero state molte turbolenze.
Un vento impetuoso soffiava capriccioso, tanto da far volteggiare la barchetta come una foglia.
Malgrado ciò, la ragazza controllava con maestria la sua barca.
Riuscì, in un modo o nell'altro, ad oltrepassare la Reverse Mountain.
La sua barchetta, però, era semi-distrutta; ma poteva ancora navigare per un bel po'.
Dopo svariate ore sotto il sole cocente, riuscì ad approdare su una modesta isoletta. Attraccò al molo, prese la sua borsa a tracolla grigio-opaco e si incamminò verso il bar del paese.
Da fuori si sentiva un gran frastuono; appena varcò la soglia della porta, venne accolta da diversi pirati che cantavano, bevevano e ridevano.
Si avvicinò al bancone, timidamente chiese al barista un succo d'arancia è una brioche e si mise a mangiare in silenzio. Si sentiva in imbarazzo, non rivolse nemmeno una parola alla cameriera, troppo occupata a flirtare con un giovane pirata.
Appena finì di mangiare, cacciò dalla borsa qualche moneta, le posò sul bancone e si alzò. Si avvicinò ad una parete su cui erano appesi dei manifesti dei ricercati: pirati, banditi, ecc...
Con occhi speranzosi cercò la foto di suo fratello. Non le ci volle molto: era un uomo ben noto a tutti.
Staccò il manifesto dalla parete e iniziò a leggere. Appena lesse il nome, arrossì e si morse il labbro inferiore. Poi passò alla taglia. Sgranò gli occhi dallo stupore:"700 milioni di Berry?!!" Quasi urlò...
Tutti si zittirono e la guardarono. Hiyorin arrossì per l'imbarazzo e mormorò uno "scusatemi".
Intanto, in un angolo del bar, una ciurma di pirati la stava studiando da quando era entrata nel bar. Il capitano, con un cappello bianco maculato sugli occhi, aveva capito chi era non appena aveva staccato il manifesto dalla parete:"Sei sua sorella, vero?" Le domandò, riferendosi all'uomo sul manifesto. Hiyorin si girò lentamente verso il pirata che aveva appena parlato e, quando i suoi occhi azzurro-ghiaccio incontrarono quelli del ragazzo, color azzurro-grigio, un brivido gelido, ma piacevole le attraversò la schiena.
A quel punto il ragazzo si alzò e si avvicinò a lei. Lei era spaventata: aveva davanti un uomo alto centonovantuno centimetri e con una fama ben nota.
Purtroppo si era imbattuta in Trafalgar Law, l'uomo di ghiaccio con una taglia di 200 milioni di Berry sulla testa, il Chirurgo della Morte.
Una morsa di ghiaccio la sorprese al basso ventre non appena l'uomo si abbassò alla sua altezza, cacciò dalla tasca della felpa gialla e nera, con il Jolly Roger disegnato al centro, e la appoggiò sulla guancia di lei.
"E se anche fosse?" Domandò lei, sorprendendosi di aver avuto la faccia tosta di rispondere a tono ad un uomo tanto crudele quanto misterioso.
Il pirata ghignò, raddrizzandosi e togliendo la mano dalla guancia della ragazza: l'aveva impressionato.
Sarebbe stato divertente avere a bordo una donna con quel caratterino, ma doveva farsela amica per farla salire sul suo sottomarino. "Vuoi andare da lui?" Più che una domanda, fu una proposta per le orecchie di Hiyorin.
Lei non negó, anzi, annuì timidamente, mentre le guance le si coloravano di un rosso porpora.
Imbarazzata, piegó accuratamente il manifesto che stava ancora tenendo in mano, lo mise nella borsa e uscì dal locale. Appena fu fuori, si alzò un brusio:"Ma è la veramente la sorella di..." "Beh si assomigliano molto..." "Chissà se è come il fratello..."

Law la seguì con lo sguardo. Si voltò verso i suoi sottoposti, i famigerati pirati Heart, che ormai avevano capito le intenzioni del loro capitano, e uscirono dal bar.
Camminavano molto lentamente, con Law in testa che teneva la sua Nodachi appoggiata alla spalla destra.
Intanto Hiyorin si era affrettata a tornare verso il molo, quando intravide un gruppo di Marines davanti alla sua barca. Timidamente si avvicinò e chiese loro cosa stessero cercando sul suo piccolo guscio.
"Cerchiamo te, signorina" rispose uno, imbracciando il fucile e puntandoglielo contro. "Pensi di rimanere inosservata ancora per molto?" Disse ironico un'altro.
"Guarda che sappiamo chi sei e chi è tuo fratello. Forse potremmo usarti come esca per attirarlo e catturarlo" aggiunse, infine, un'altro.
Non riusciva a muoversi, sentiva le gambe pesanti.
Stavano per attaccarla, quando tutti furono circondati da una bolla azzurra.
"Room" sentì pronunciare da una voce troppo familiare.
Si girò. Vide tutto lo schieramento dei pirati Heart dietro il loro capitano, Trafalgar Law.
"Vieni accanto a me, altrimenti rimarrai vittima del mio potere" le ordinò il moro.
Lei obbedì senza fiatare.
A quel punto Law dichiarò:"Lei fa parte della mia ciurma! Se proverete solo a toccarla, vi smonto!" Come? Parte della sua ciurma? Ma era impazzito?
Hiyorin lo guardò sconcertata, mentre i Marines scappavano a gambe levate. Law le rivolse una veloce occhiata e ghignò divertito.
"T-ti r-ringrazio. Ora devo andare" balbettò lei, facendo qualche passo indietro, fino a che la sua schiena entrò in contatto con una cosa morbida. Si girò e vide un'enorme orso bianco con una tuta arancione, con il Jolly Roger all'altezza del cuore. "Ma capitano, lei non doveva venire con noi?" Parlò l'orso. "Bepo, non parlare a sproposito" gli consigliò un ragazzo, con un berretto con scritto sopra Penguin.
Hiyorin si sentì confusa. Che cosa poteva fare?
"Che cosa vuoi da me?" Chiese lei, rivolgendosi al Chirurgo della Morte. Lui la guardò con occhi di ghiaccio, poi prese un bel respiro e parlò:"Facciamo un patto. Io ti porto da tuo fratello, ma in cambio tu devi convincere tuo fratello a farmi diventare un suo alleato." Tutto qui? La sua richiesta era solo questa?
"Credo che si possa fare. Ci proverò" le rispose lei, con sguardo di sfida.
"Bene, allora...BENVENUTA NEI PIRATI HEART!"

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Beh, questo era il primo capitolo...
Spero che vi sia piaciuto...
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La Sorella del RossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora