11 capitolo

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Mi risvegliai tra le sue braccia. Ancora non riuscivo a crederci: io e Raito stiamo insieme.
"Buongiorno bitch-chan"
"Giorno"
"Dormito bene?"
"Sì, certo"
"Solo perché stavamo insieme, vero?!"
"Ovviamente"
Scoppiammo entrambi in una sonora risata. Raito mi prese per i fianchi e mi avvicinò a sé, le sue labbra si posarono sulle mie e solo Dio sa quanto amavo stare così con lui. Ogni bacio era più intenso dell'altro.
"Dai andiamo se no Reiji si incavola"
"Okay"
"Vi sembra normale far così tardi,maledizione. Non ce la faccio più con voi due!"
"Aoh bellino calmati un pò. Abbiamo fatto solo 1 minuto di ritardo. Non ti alterare"
"Perché se no che fai? Non ti conviene sfidarmi"
"Ah ma davvero. Guarda sto tremando"
"Meglio se tremi. Ti conviene che io usi le parole, ti farò vedere come piangerai quando ti farò mia."
"Non ci tengo proprio ad essere tua. Preferisco morire"
"Sì,hai ragione. Meglio essere la puttanella di Raito"
E dopo questa frase gli saltai addosso e,non so come, lo buttai a terra.
"Brutto stronzo, non ti permettere mai più di dire una cosa del genere. Perché giuro che ti ammazzo"
"Ahahah ti ricordo che non puoi uccidermi"
"Ah ma davvero..." non so perché ma avevo un pugnale a portata di mano. Era l'unica arma che avrebbe ucciso un vampiro. Reiji era abbastanza sorpreso e io non riuscivo a controllarmi. Era come se qualcuno avesse prese il mio posto, non ero io. C'era uno specchio davanti a noi e guardandomi non mi riconobbi. I miei occhi erano diventati... ROSSI. Reiji iniziò a guardarmi spaventato e mentre stavo per infilzargli un pugnale nel cuore, sentii prendermi per le spalle.
"Bitch-Chan fermati. Ma che ti prende?"
Iniziai a rendermi conto della situazione e sconvolta lasciai cadere il pugnale a terra.
"Oddio...Reiji perdonami non so cosa mi sia preso. Io....io"
"Basta così. Andiamocene"
Nella limousine si avvertiva una forte tensione e tutti mi guardavano straniti. Da dove mi era uscita quella forza sovrumana e perché avevo cambiato colore degli occhi? Non mi era mai successo prima. Mi sentivo così in colpa. Arrivammo a scuola e Raito mi salutò con un bacio.
"Ci vediamo dopo sul terazzo"
"D'accordo"
I professori spiegavano ma io non capivo nemmeno una parola di quello che dicevano, stavo pensando ancora a quello che era successo nella villa.
All'improvviso si aprì la porta della classe.
"Buongiorno a tutti" era un ragazzo che non avevo mai visto prima: biondo, occhi azzurri e tremendamente bello.
"Buongiorno signorino. Ragazzi lui è Kou Mukami un nostro nuovo alunno. Kou va a sederti in quel banco vuoto, vicino alla signorina Emanuela"
Cosa?! Perché proprio vicino a me?
"Ciao Mneko-chan"
"Ciao" aspetta, come mi ha chiamata?
"Senti ti andrebbe di farmi vedere la scuola più tardi?"
"Ehm...scusa, ma non posso proprio"
"Ah sì, sta a guardare. Professore non conosco bene la scuola, c'è qualcuno che me la potrebbe mostrare?"
"Certo, Emanuela accompagnalo tu"
"Vabbene" si vedeva che oggi non era la mia giornata fortunata.
"Visto adesso puoi accompagnarmi"
"Fanculo"
Quando suonò la campanella, scappai letteralmente dalla classe, per non farmi vedere da Kou.
"Bitch-Chan perché ti nascondi?"
"Dovrei far vedere a un nuovo ragazzo la scuola, ma non voglio"
"Come si chiama?"
"Kou Mukami"
"Cosa?! È in classe con te?!"
"Sì, perché lo conosci?"
"Purtroppo Sì. Bitch-Chan sta attenta, non è un ragazzo affidabile."
"Ehm...okay"

Io E Il Mio Adorato Raito SakamakiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora