11.

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Non aveva mai avuto così tante idee e dubbi infranti nella sua testa prima di all'ora, lo stomaco si scombussolò per la tensione e il cuore cominciò a rullare. Aveva così tante strade da prendere e tutte conducevano a finali diversi, dipendeva tutto dalla scelta che avrebbe fatto.

Girò le pupille alle estremità della coda dell'occhio e guardò l'auto della polizia accostata proprio affianco a loro, i due agenti se ne stavano tranquilli a fissare davanti la strada e al semaforo che segnava ancora il rosso. Non sapeva quando esso avrebbe cambiato colore, ma sapeva che doveva fare qualcosa.

«Non possono vederti, i finestrini della mia auto sono oscurati» disse l'uomo guardando il semaforo, non preoccupandosi nemmeno né di  Meredith né della polizia, sapeva che non avrebbe avuto il coraggio di gridare, sapeva di essere temuto e rispettato.
Ciononostante, Meredith restò speranzosa, si voltò verso l'auto della polizia e la vegliò, sperando e pregando che uno dei due agenti si sarebbe girato.
Ma la sua fede svanì via come il colore rosso sul semaforo, guardò la sua via di fuga allontanarsi e prendere un'altra strada dalla loro.

Eestò a fissar l'auto finché non scomparve dal suo campo visivo, il suo cuore che secondi fa pompava sangue come se non ce ne fosse più, in quell'istante si era ridotto in frammenti, i suoi occhi si inzupparono di lacrime e nella sua gola si formò un nodo pesante e fastidioso che la costrinse a singhiozzare.

Dopo un paio di minuti giunsero ad un'altra parcheggio, ma a differenza dell'altro esso era molto più desolato.

«Avanti scendi» disse Allan scendendo dalla macchina e facendo il giro per raggiungere lo sportello di Meredith, che nel mentre si stava slacciando la cintura di sicurezza.
Come scese dall'auto guardò il paesaggio e non ne fu per nulla meravigliata. Si era immaginata una destinazione a più colori e abitanti, quel parchetto invece, sembrava la culla dei colori più stenti e meno preferiti da lei.

«Facciamo una passeggiata»

Allan avvolse nella sua grande e fredda mano, la piccola mano esile e ruvida della bambina, e insieme presero passo verso la discesa della collina che portava al parco.

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