Adesso che aveva capito tutto, che aveva finalmente compreso il motivo della sua prigionia, i suoi pensieri su Allan vennero alterati dalla compassione.
Anche se non si ricordava di averlo visto una sola volta affianco a suo papà, si ricordava benissimo della prima volta che lo vide nel suo furgone davanti alla sua scuola, se chiudeva gli occhi riusciva ancora a rivivere quei momenti di paura e terrore come un piatto surgelato riscaldato.
Non era un padre che aspettava la figlia o il figlio da scuola, né tanto meno un uomo di pubblicità a cui piaceva girare senza bici.Era un uomo che serbava dolore e rabbia, un rancore che non faceva altro che crescere giorno dopo giorno, e in quel dodici aprile, quel dolore si sprigionò, fiorì ed emerse fuori con tutti i suoi rivi spinosi.
Ai suoi occhi Meredith non era solo una bambina qualsiasi da sfruttare per i propri piaceri, non tramava di rapirla, violentarla, ucciderla e gettarla in un fiume. Per lui quella bambina tanto bella e vivace era la reincarnazione di sua figlia Meredith White, deceduta per annegamento in un lago.
Anche se aveva compreso il dolore dell'uomo, Meredith non poteva dimenticare tutto ciò che le aveva fatto passare in quella casa. Se lui la vedeva come qualcosa di speciale e prezioso, lei lo guardava con gli stessi occhi con cui vegliava l'armadio di camera sua, i vestiti sulla sedia e il buio in fondo al corridoio. Allan non solo l'aveva privata di libertà, ma le aveva anche dimostrato che i mostri esistevano realmente, le aveva fatto capire che le creature nascoste negli armadi c'erano davvero, che in fondo ai corridoi c'era sempre un demone e che sotto il letto ci stava l'uomo oscuro.Se ne stava seduta in camera sua a pensare a tutte queste cose, rifletteva seduta nella stessa stanza da cui il primo giorno cercò di scappare, se lo ricordava così bene.
Allan non si era fatto vivo da parecchie ore ed era come se nella casa ci fosse solo lei, era così curiosa di sapere dove fosse e perché non ne avesse avuto notizia per così tanto tempo. Non poteva essere ancora a letto e non poteva essersi dimenticato di lei, non lo avrebbe mai potuto fare.
Per la noia, Meredith si alzò e cominciò a girare per la stanza per l'ennesima volta.
La guardava con occhi diversi e più maturi ormai, osservò la lampada accennando un sorriso e si chiese come mai avesse così tanta paura del buio. Poi guardò l'armadio a testa alta, i cari giocattoli che le avevano tenuto compagnia e il suo soffice letto con le coperte sempre stirate e colorate. Era proprio la stanza di una bambina con tanti sogni, sogni che però non si erano mai realizzati, quella era la camera di Meredith.
La chiave della porta si girò e voltandosi Meredith attese che Allan entrasse, se fosse stato tempo fa a quell'ora si sarebbe già rifugiata nell'angolo della stanza con le ginocchia raccolte al petto. Ma ora, conoscendolo di più, sapeva quando averne paura o no.Aprì la porta ed entrò nella stanza, ma stranamente a malapena il suo sguardo s'incrociò con quello della ragazza, la sua mano stringeva con vigore la chiave ormai anch'essa arrugginita con il passare del tempo, non era più viva e ornata di giallo ocra.
«Ciao» salutò lei guardandolo con titubanza, e lui annuendo rispose con un silenzioso cenno della testa.Camminò dentro la stanza senza preoccuparsi troppo della porta aperta alle sue spalle, dopotutto, come sarebbe scappata di lì? Camminò seguito dagli occhi di Meredith e si sedette su quel soffice letto. Sospirò, si voltò verso il cuscino e con un debole sorriso tra le guance prese in mano una bambola riccioluta e rossa come la sua bimba, come la ragazza nella stanza assieme a lui.
«Facciamo una passeggiata...»
Tempo dopo...
Si chiedeva quale fosse il motivo e lo scopo di quella improvvisa uscita, era una persona imprevedibile sì, ma Allan non si era mai atteggiato così. Infatti Meredith lo guardò per tutto il tempo del tragitto con occhio attento e cauto.
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seVen Years
Misterio / SuspensoÈ il 12 aprile del 2007, quando Meredith Ford viene rapita da un misterioso uomo di nome Allan White. la sua prigionia durerà per sette lunghi anni e questa, se hai il piacere di leggerla e patire insieme alla vittima, è la sua storia... 🚫VI PREGO...