Capitolo 10

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NEW YORK
RESIDENZA VAN DER TUR
ETHAN DOMINIC

La guardo mentre dorme.
Una piccola ciocca di capelli le danza sul viso ad ogni respiro.
È stupenda nella sua fragilità.
Mi avvicino.
Delicatamente gliela sposto e nel sonno, ingenuamente mi sorride.

Osservarla leggere ancora e ancora il mio messaggio, mi ha dato la conferma che i miei errori non stanno compromettendo la missione e da domani, sarò impeccabile.

Non resisto, mi sdraio accanto a lei e con la punta dell'indice le percorro la coscia. La sfioro appena e il suo respiro accelera... Mi avvicino ad un centimetro dal suo viso respirando il suo respiro.
Sento la mia eccitazione premere e prima che sia troppo tardi mi tiro su allontanandomi senza fare rumore.
La tutina che indossa lascia davvero poco spazio all'immaginazione... Mi mordo il labbro inferiore fino a farlo sanguinare.

Ha frainteso ogni cosa, a partire da quella dannata macchia sul colletto fino ad arrivare alla mia reticenza verso il sangue.
Se solo sapesse quanto bramo morderla...

Scuoto la testa scacciando questo pensiero e mi sento più determinato.
Non sono qui per guardarla dormire ma per fare un giro della casa così come mi ha ordinato prima al telefono la "società".
Tutti gli oggetti presenti all'asta sono stati minuziosamente controllati da quelli della cerchia e sono certi che tra quelli, non vi fosse nulla di riconducibile al codice. Per cui, a quanto pare, deve essere in qualcosa che si trova in questa casa.
Tiro fuori dalla tasca il foglio con su impresso il numero della combinazione della cassaforte.
Comincerò da qui pensò mentre lo guardo .
La cerchia è ovunque. È infiltrata nel tessuto della società perché ciò che stiamo cercando... Richiede la collaborazione di tutti!

Neanche me ne accorgo e sono di nuovo accanto a lei. Questa ragazza mi stordisce e non posso permetterle di farmi compromettere il piano.

Ancora non ho capito perché un fottuto Zacarias fosse lì e l'unica spiegazione plausibile, è che qualcuno all'interno della cerchia, abbia fatto una soffiata.
Troverò il traditore questo è poco ma sicuro.

Si rigira nel sonno e la sua mano mi sta toccando il petto. Muovermi adesso potrebbe svegliarla così aspetto ancora qualche istante in cui contemplo la bellezza della sua pelle, il calore del suo tocco e quella bocca dischiusa.

Un rumore mi mette all'erta.
Qualcuno è entrato dentro casa.
Sento la porta chiudersi e un chiacchiericcio in sottofondo.
Ho perso la mia occasione.
Sento i passi avvicinarsi e così le afferro delicatamente la mano spostandola dal mio petto e mi alzo rapidamente dal letto. Appallottolo il foglio nella mano mentre con l'altra apro piano la finestra e salto giù nel giardino.
Atterro attutendo il tonfo con un ginocchio e velocemente mi riparo dietro ad un grande albero. Alcune luci nella casa si accendono in successione. Alzo lo sguardo e mi accorgo che, per la fretta, ho lasciato la finestra della camera di Brianna aperta.
Troppo rischioso ritornare per chiuderla.

Mi sento ancora troppo eccitato e per impedirmi di tornare da lei, tiro fuori il cellulare dalla tasca mentre mi avvio verso la macchina.

<<Tesoro>> mi risponde al secondo squillo

<<Non sono il tuo tesoro>> chiarisco ancora una volta il concetto <<Io ti chiamo solo quando ho voglia di svuotarmi>> le dico in modo brutale

<<Sono qui >> mi risponde ma ciò che mi dice... non è una novità..

<<Dieci minuti>> dico e attacco.

Paula è sempre disponibile, pronta ad assecondare ogni mia voglia. Con lei mi spingo quasi al limite. Non certo perché la sua natura sia come la mia ma la sua perversione in un certo senso, ci rende simili ...

Entro in macchina e giro la chiave. Guardo ancora verso la finestra aperta e mi sento strano...

Pigio il piede sull'accelleratore per allontanarmi da lei quando mi accorgo che non posso sfuggire dai miei pensieri, dal ricordo della sua bocca dischiusa... e mi ritrovo a leccarmi le labbra.
Sento che devo occupare la mente...
Richiamo Paula

<<Fai come ti dico>> ma lei già sa cosa intendo

Sento il suo respiro mentre cammina << Sono sul letto>> mi dice

<<Bene>> mi mordo il labbro

<<Cosa vuoi che faccio?>> il respiro è accelerato e capisco che ha già iniziato...

Sentirla in un certo qual modo mi eccita tanto quanto mi calma...
Mi sento già meglio mentre parcheggio sotto casa sua

<<Vieni ad aprirmi>> le dico e attacco

Appena apre la porta vedo le sue guance arrossate la prendo per i fianchi e la tiro su. Avvolge le gambe intorno alla mia vita mentre la sbatto sul muro.
Non provo niente, sono vuoto.
Questo è ciò che accade a quelli come me: Nessuna emozione.
Solo il bisogno di possederla.

Mi bacia sul collo mentre mi infilo dentro di lei. La sento ansimare e con il braccio butto giù tutto quello che c'è sopra al tavolo accanto a noi.
<<Sono tua>> mi soffia all'orecchio mentre la sdraio sul tavolo.
Ed io spingo più forte.

Le strappo il vestito con i denti appena gli occhi di Brianna mi tornano alla mente <<Bri>> dico sottovoce

Lei mi guarda e sta per parlare ma io non voglio che la sua voce mi rovini questo momento <<Sta zitta>> le dico mentre con la mano premo sulla sua bocca.
Mi morde ed io mi eccito ancora di più.

Non si assomigliano affatto. Il trucco pesante di Paula la rende artefatta, Bri al contrario è bella così, acqua e sapone. La rigiro perché guardarla negli occhi, rende il mio piacere meno vero.

Chiudo gli occhi immaginando la bocca di Brianna sul mio petto e quando li riapro mi accorgo di essere sopra di lei mentre mi bacia sulle labbra.
Mi scanso ma lei si avvicina afferrandomi con entrambe le mani il collo tirandomi a se <<Baciami>> mi dice <<Baciami ancora>>
Allargo le narici, passandomi il dorso della mano sulla bocca.
Assesto ancora un paio di colpi e cado su di lei non appena ho finito.
Sento la sua mano accarezzarmi i capelli.
L'afferro infastidito e la guardo negli occhi <<Non sono il tuo ragazzo>>

<<Lo so>> mi dice girando la testa di lato.
Il dopo è ciò che detesto più di ogni cosa. Quel suo sguardo dolce che dopo la perversione sembra voler farmi credere che abbiamo fatto l'amore.
Mi tiro su i pantaloni mentre mi afferra il braccio <<Dormi qui>> la sua voce trema così come la sua mano .

Farlo significherebbe solo illuderla ed io non ho né fidanzate né amiche, non bacio e non faccio l'amore, mi prendo ciò che voglio, da chi voglio e solo quando lo voglio... e basta!
<<Perché dovrei>> le dico un istante prima di chiudermi la porta di casa sua alle spalle.

Mi sento rigenerato mentre tiro fuori le chiavi della macchina dalla tasca.
Faccio oscillare il collo a destra e a sinistra e lo sento scrocchiare.
Premo il pulsante del telecomando e i fari della macchina s'illuminano.
Apro lo sportello poi appallottolo la giacca e strappo via il papillon e li butto sul sedile del passeggero.
Entro in macchina e mi guardo allo specchietto. Mi passo una mano tra i capelli scompigliandoli e finalmente mi riconosco.
Accendo il motore che romba come fosse una tigre e mi dirigo verso casa... Ma prima... devo disfarmi dello sbarbatello nel bagagliaio...

Bright || #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora